Roby Facchinetti, a Verissimo racconta la rapina subita: “La pistola alla gola per 40 minuti”

Ospite di Verissimo, Roby Facchinetti racconta la paura vissuta, e ancora viva, dopo la rapina in casa

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Pubblicato: 30 Marzo 2025 19:13

Sono trascorsi ormai due anni, eppure la paura è ancora viva e paralizzante. Roby Facchinetti, leader dei Pooh, e la moglie Giovanna Lorenzi, sono stati vittime di una rapina a mano armata nella loro abitazione. Il cantante ha rivissuto quei terribili momenti, e i brutti ricordi che ancora lo tormentano, durante la puntata di domenica 30 marzo di Verissimo.

A Verissimo la paura di Roby Facchinetti

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Roby Facchinetti è tornato a parlare della terribile esperienza che, assieme alla moglie Giovanna Lorenzi, ha subito due anni fa. Una sera come tante, due delinquenti si sono introdotti nella loro casa armati: “Abbiamo passato i tre quarti d’ora più brutti della nostra vita. Non entro nei dettagli perché non ce la faccio, ma ho avuto per tutto il tempo la pistola puntata alla gola” ha confidato, con un nodo nel petto, il cantante 80enne.

“Ho conosciuto il quel frangente il terrore che non conoscevo prima. – sono state le sue parole – Noi conosciamo la paura, l’angoscia, ma il terrore è un’altra cosa: ti entra dentro e ha la capacità di succhiarti il cervello, tu non sei più padrone di quello che fai e di quello che dici. A un certo punto ho preso a calci uno di loro e lui stava per spararmi alle gambe”.

Dopo aver saccheggiato la casa di Facchinetti, i malviventi erano pronti a passare all’appartamento del piano di sotto, quello abitato dalla figlia Giulia. Ma proprio allora, per un incidente rivelatosi in seguito salvifico, che i due rapinatori si sono dileguati: “Nel momento forse più drammatico mia moglie è collassata. Loro si sono spaventati e hanno detto: ‘Andiamo via perché qui le cose si stanno mettendo male’”. All’artista resta la paura e un grande rammarico: “Questi delinquenti non li hanno trovati. Il caso è stato chiuso. E questo mi dispiace perché non stiamo tranquilli. Ora la nostra vita è cambiata: stiamo attenti per vedere se qualcuno ci segue”.

Il ricordo dell’amico Stefano D’Orazio

Nel corso della lunga intervista, Roby Facchinetti ha dedicato un dolce saluto a Stefano D’Orazio, amico di una vita, storico batterista dei Pooh scomparso nel 2020 a causa di alcune patologie aggravate dal Covid. “Non si meritava questo, Stefano. – ha affermato commosso Facchinetti – Per quello che era e per quello che ha rappresentato per noi”.

Il cantante ha ricordato il collega scomparso con un toccante aneddoto riguardante la canzone Rinascerò rinascerai, dedicata alla città di Bergamo proprio durante il periodo della pandemia. “Quando gli chiesi di scrivere il testo per una canzone che volevo dedicare a Bergamo, lui la preparò in tre ore. – ha raccontato – Mi chiamò e a telefono mi lesse il testo. Piangemmo tutti e due e io gli dissi ‘Stefano fai in modo di tornare il prima possibile, perché abbiamo ancora tanto da fare insieme’. Mi manca davvero tanto”.

L’amicizia tra Roby e Stefano proseguì anche dopo la decisione di sciogliere i Pooh. Legati da un profondo affetto e da una stima tanto personale quanto professionale, i due continuarono a lavorare assieme al musical Parsifal, che oggi Facchinetti porta nei teatri di tutta Europa anche in ricordo di colui che non c’è più.