A Oggi è un altro giorno è ospite Marco Columbro, che ai microfoni di Serena Bortone ripercorre la sua grande carriera e anche un complicato periodo della sua vita. Nel 2001, infatti, l’attore è stato colpito da un’aneurisma cerebrale, che gli ha causato un’emorragia e che l’ha costretto all’operazione. Al risveglio dal coma, la percezione della vita è cambiata profondamente per lui, e ha ora raggiunto una consapevolezza in più: “Ogni mattina che ti svegli devi dire grazie”.
Marco Columbro e l’aneurisma: il risveglio dal coma sulla sedia a rotelle
Era il 2001 quando Marco Columbro finì in ospedale, colpito da un’aneurisma cerebrale e operato d’urgenza. Un anno che l’attore difficilmente potrà dimenticare, e che racconta a Serena Bortone a Oggi è un altro giorno. L’aneurisma, l’intervento e un mese di coma, prima del risveglio su una sedia a rotelle e del lento e graduale ritorno alla normalità.
“Io ho detto: ‘Chiama un medico, fammi portare in ospedale perché ho un mal di testa talmente forte da sbattere la testa contro il muro. Mi sono accasciato sul letto e mi sono svegliato un mese dopo“: ha raccontato in studio, spiegando quanto accaduto. I suoi ricordi sono molto vaghi, non così vividi, complici soprattutto le numerose medicine che “ti bloccano la capacità di connessione con la parte più profonda”.
Dopo il coma, ritrovarsi in carrozzina non è stato facile: “Al risveglio mi sono trovato su una sedia a rotelle, mi stavano portando in camera, e io non capivo. Io dissi: ‘No, voglio alzarmi e camminare'”. Gradualmente l’attore si è ripreso: “Mi insegnarono a reimparare le cose quotidiane, che uno fa in modo automatico”. E furono per lui fondamentali anche alcune terapie, come la logopedia e la musicoterapia, che lo aiutarono a recuperare la parola.
La nuova consapevolezza dell’attore: “Ogni mattino devi dire grazie”
Dopo il risveglio, Marco Columbro ha voluto subito tuffarsi a capofitto nel lavoro, che l’ha visto ottenere il boom negli anni ’90 in tv grazie anche al sodalizio artistico con Lorella Cuccarini. Dopo il periodo della riabilitazione, infatti, entrò nel mondo del teatro: “Volevo ritornare a essere attivo. Tant’è che quando uscii dall’0spedale, finita la riabilitazione accettai di fare teatro. Un anno dopo feci subito teatro, e lo feci fino al 2017″.
Un momento complicato, segnato da una malattia così improvvisa e così infida, in seguito alla quale l’attore ha acquisito nuove consapevolezze sull’importanza della vita: “Ti rendi conto che ogni mattino che ti svegli devi dire grazie che sono ancora su questo pianeta, che posso fare le cose, e che la vita è attaccata veramente a un filo. Non sai se ci sei ora, ma domani potresti non esserci”.
Oggi Marco Columbro è letteralmente rinato e si gode ogni istante di felicità, mantenendosi attivo e facendo quello che più gli sta a cuore: “Sono sempre piuttosto agitato, vivo la vita in maniera dinamica. Non so stare fermo, ho bisogno sempre di essere occupato a fare qualcosa che mi interessa. Cerco di vivere la vita il più serenamente possibile, a beneficio mio e degli altri che mi sono intorno”.