“Instinct”, l’altra faccia della violenza sulle donne: la storia di Nicoline

Il film di Halina Reijn torna in home video e punta i riflettori sulla violenza di genere: Carice van Houten presta il volto a Nicoline

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Ci sono molti modi per raccontare. E tanti, tantissimi punti di vista. Un soggetto non facile, per la regista olandese Halina Reijn al suo debutto con un lungometraggio in Instinct, che ci mostra l’altra faccia della violenza subita dalle donne. Non solo fisica, ma anche – e soprattutto – psicologica. La protagonista della pellicola è Carice van Houten, la controversa sacerdotessa Melisandre di Game of Thrones, che con un gioco di sguardi e vuoti silenzi trasforma la narrazione in una grande stanza nella quale è invitato a entrare solo chi è veramente disposto a guardare oltre. Il film è disponibile in digitale dal 6 ottobre e in home video dall’8 novembre. La distribuzione è affidata a Blue Swan.

Instinct, cosa ci insegna la storia di Nicoline

È una storia che parla di potere e di controllo. Un tema più che mai attuale, quello della violenza sulle donne, a cui il film dà risalto proprio nei giorni in cui si parla di soppressione del desiderio sessuale degli stupratori, gli unici responsabili degli atti criminali dei quali si macchiano.

Tra Nicoline (Carice van Houten) e Idris (Marwan Kenzari) si instaura così un rapporto malsano nel quale i ruoli si invertono spesso. Chi è la vittima, chi è il carnefice? Difficile a dirsi, di certo lui gioca con la fragilità della psicologa e ne smonta lo stereotipo, insinuandosi nella sua vita con l’inganno e facendole credere di essere davvero cambiato.

Lei ne è attratta ma ha paura. E così, è costretta ad affrontare i fantasmi che albergano nella sua mente e dei quali cerca di liberarsi, anche andando incontro a quello che la spaventa più di tutto. Si fa così convincere, si lascia dominare ma quel contatto così violento non è che l’ultimo atto di una violenza che si è perpetrata fin dal primo sguardo. Instinct indugia nella zona grigia che separa la realtà dei demoni che ci divorano, per i quali siamo spesso disposte a mettere in discussione noi stesse.

Idris e Nicoline in "Instinct"
Fonte: Ufficio Stampa Blue Swan
Idris e Nicoline, i protagonisti di “Instinct”

Eppure, Nicoline, questo controllo non l’ha mai subito davvero. Non raccoglie le provocazioni tipicamente maschiliste (“non dovresti metterti il rossetto, non è professionale, e nemmeno questo vestito”) ma la vera violenza che subisce da Idris è quella che esercita sul controllo delle sue volontà. Lui pretende di sapere quello che lei desidera, le offre una vita tranquilla fatta di cene fuori e di cinema, di cose che definisce spavaldamente normali. Non è però che un’illusione. Lui non è mai cambiato davvero e quello che lui vuole – che sia sesso, controllo o potere – non può sfuggire al suo controllo.

La storia di Nicoline ci invita alla riflessione e ci aiuta a capire che non esiste una parte dalla quale stare. Esiste quello che è giusto e quello che non è giusto. E che la volontà non può essere in alcun modo messa in discussione, nemmeno di fronte a un’evidente fragilità che, come nel caso della protagonista di Instinct, caratterizza moltissime delle vittime.

Una scena di "Instinct"
Fonte: Ufficio Stampa Blue Swan
Una scena del lungometraggio “Instinct”

La trama

Nicoline (Carice Van Houten) è una psicologa di grande esperienza, appena arrivata in un nuovo ospedale per prestare assistenza ai pazienti in background criminale. Il suo occhio professionale cambia improvvisamente quando inizia a interessarsi al caso di Idris (Marwan Kenzari), un uomo tanto intrigante quanto bugiardo e manipolatore con gravissimi precedenti per violenza sessuale.

Lui è alla fine del suo percorso di riabilitazione, durato 5 anni, e si discute di un suo reinserimento in semilibertà. Nicoline si oppone duramente a questo provvedimento, perché non crede che lui sia cambiato. Allo stesso tempo è attratta da lui, che la trascina lentamente verso il baratro e la costringe a fare i conti con i suoi demoni.

Carice van Houten in una scena di "Instinct"
Fonte: Ufficio Stampa Blue Swan
Carice van Houten è Nicoline in una scena di “Instinct”

La storia si svolge in luoghi di prossimità, quali carceri e ospedali, e il contatto tra i protagonisti è reso più affascinante da una ripresa furba che li strappa sempre dalla loro zona di comfort. E li isola, esponendoli a un pericolo costante. Le scene diventano così immediate, lasciando ampio spazio di riflessione su ogni passaggio e, in particolare, sul rapporto tra Nicoline e Idris che – in alcuni frame – perde però di spessore.

I due protagonisti rimangono quindi al centro del racconto in maniera assidua ed è grazie alla loro prova che si riesce a trascendere dallo stereotipo del rapporto tra psicologa – pur mantenendo il suo sguardo freddo e giudicante – e dell’assistito. Una grande interpretazione, per loro, che rendono Instinct una prova ambiziosa ma ben riuscita, che offre certamente un punto di vista diverso sul delicato tema della violenza di genere.

Il cast

Nel cast di Instinct: Carice Van Houten, Marwan Kenzari, Marie-Mae Van Zuilen, Pieter Embrechts, Ariane Schluter, Betty Schuurman, Abdelkarim El Baz, Tamar Van Den Dop, Robert De Hoog.