Chi era veramente Goffredo Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia

Uno sguardo tra storia e fiction sulla figura di Goffredo Mameli, al centro della nuova produzione Rai

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Durante le serate del Festival di Sanremo, la Rai ha ampiamente pubblicizzato la propria nuova fiction storica, dal titolo Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia. Trattandosi di un prodotto per il piccolo schermo ispirato alla sua vita, ci sarà spazio per alcune fasi romanzate.

Al tempo stesso, però, il progetto mira a far conoscere in maniera più approfondita l’artista che ha realizzato l’inno d’Italia. Quattro puntate in prima serata, a partire dalle 21.30 di lunedì 12 febbraio. Una fiction visibile per intero anche in streaming su RaiPlay. Al centro della scena, nel ruolo del protagonista, Riccardo De Rinaldis Santorelli, già apprezzato in Vivere non è un gioco per ragazzi, per la regia di Luca Lucini e Ago Panini.

Mameli, rockstar dell’Ottocento

L’approccio alla figura di Goffredo Mameli è decisamente particolare in questa fiction. Si mira infatti a raccontare il ragazzo e, al tempo stesso, a incastrare le sue opere nel quadro storico del tempo.

Gli autori descrivono così, in breve, questo personaggio storico del nostro Paese: “La prima rockstar della storia. Con le sue parole ha raccontato un’intera generazione, influenzandone le scelte. Qui è un ragazzo del 1847”.

Quattro le puntate ma due gli appuntamenti. Il primo in onda lunedì 12 febbraio alle 21.30. Il secondo, invece, in prima serata, martedì 13 febbraio. Si andrà così alla riscoperta degli elementi storici che portarono Mameli e il musicista Michele Novaro a realizzare quello che inizialmente era noto come Canto degli italiani. Il patriota e poeta ne scrisse le parole quando non aveva ancora compiuto 20 anni. Il suo inno divenne ben presto simbolo di lotta per l’indipendenza e unità nazionale.

Riccardo De Rinaldis Santorelli
Fonte: Ufficio Stampa Rai
Riccardo De Rinaldis Santorelli

Nella fiction possiamo vedere sullo sfondo le fasi cruciali del Risorgimento, che rappresenta il cuore della vita di Goffredo Mameli, travolto da numerose passioni, amorose e patriottiche. Così la serie alterna momenti di vita privata ed eventi politici che hanno plasmato il suo percorso.

Goffredo Mameli, storia vera

Nato il 5 settembre 1827 a Genova, Goffredo Mameli era figlio di un Ammiraglio della Marina sarda e della Marchesa Adelaide Zoagli Lomellini. La sua famiglia dovette lasciare la città natale a causa dell’epidemia di colera che la travolse nel 1835. Mameli visse per un anno in Sardegna, dov’erano i nonni paterni. Fu qui che compì i primi studi, casalinghi, impartiti dalla madre.

La sua formazione è stata però nettamente influenzata dal gran numero di intellettuali che frequentavano la casa dei genitori. In seguito il suo precettore fu Giuseppe Canale, molto attivo sul piano politico. Anch’egli ebbe la sua grande influenza sul ragazzo. L’uomo era un patriottico, vicino alle idee di Mazzini e sospettato di attività carbonara.

Riccardo De Rinaldis Santorelli
Fonte: Ufficio Stampa Rai
Riccardo De Rinaldis Santorelli

In seguito Mameli frequentò la scuola pubblica, gestita dalla Chiesa, dove poté avvicinarsi a Padre Agostino Muraglia, che teneva i corsi: altra figura chiave, considerando come facesse parte dell’ordine degli scolopi, alternativa liberale ai gesuiti.

Mameli venne dunque avviato alla lettura di tutti i generi, iniziando a scoprire l’amore per la poesia. Frequentò poi corsi di filosofia e si iscrisse all’Università di Genova, per poi essere ammesso alla facoltà di legge. Ottenne il baccellierato ma non si laureò mai, preferendo concentrarsi sulla poesia e sulla politica.

Il patriota Mameli

Lasciata l’Università, entrò a far parte di un’associazione di giovani, la Società Entelema. Dai temi storici e letterari, quest’ultima passò a trattare argomentazioni politiche. Mameli si avvicinò al mazzinianesimo, collaborando con alcune figure a lui vicine, come Nino Bixio.

Descritto non a caso come un patriota, il giovane prese parte a eventi chiave come le Cinque Giornate di Milano, così come la difesa della Repubblica Romana. Sognava la realizzazione di quella Patria, al punto di lottare e morire per essa. Un’idea, un fuoco ardente reso vivo anche grazie alle sue parole. Per le strade, tutti cantavano il suo inno. In nome di un futuro che il ragazzo Goffredo non vide mai, morendo ben prima di divenire un uomo.

Riccardo De Rinaldis Santorelli
Fonte: Ufficio Stampa Rai
Riccardo De Rinaldis Santorelli

Ferito sulle barricate della Repubblica Romana, a Villa Corsini, morì di setticemia nella mattina del 7 luglio del 1849, dopo circa un mese di agonia.

Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia, trama puntate

Quattro episodi suddivisi in due appuntamenti. La trama del primo ci catapulta a Genova nel 1847. Goffredo Mameli ha 19 anni e conosce la Marchesina Geronima Ferretti a una festa da ballo. Un colpo di fulmine per entrambi, che hanno modo di scoprire di vivere per gli stessi ideali. La coppia ha però un nemico, la madre di lei, manipolata dal gesuita Padre Sinaldi.

Nella prima puntata vedremo anche l’incontro con Nino Bixio, che introduce Mameli ai giovanissimi rivoluzionari della città ligure. Entra così a far parte della società segreta Entelema, della quale il ragazzo diventerà col tempo un leader.

Nel secondo appuntamento vedremo come gli ideali politici e l’incoraggiamento dei suoi amici porteranno Mameli a riprendere la penna. Comporrà così l’Inno d’Italia, al tempo canto per i rivoluzionari. Vedremo nella fiction come sarà cantato da più di 30mila persone durante la grande manifestazione dell’Oregina, quartiere genovese.