Sanremo 2024, Ghali risponde alla polemica sul testo di Casa mia

Ghali risponde alle polemiche mosse dalla comunità ebraica milanese sul testo di "Casa mia", la sua canzone in gara a Sanremo 2024

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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La 74esima edizione del Festival di Sanremo, come ogni anno, porta con sé musica, intrattenimento e anche qualche momento di riflessione rispetto a temi caldi e di interesse comune. Come molto spesso accade, però, toccare argomenti spinosi può portare a polemiche molto accese. È il caso di Ghali che, dopo la sua esibizione con Casa mia, ha destato il disappunto della comunità ebraica milanese. Dopo il comunicato divulgato da Walker Meghnagi, presidente della comunità, il cantante ha deciso di rispondere alla questione spiegando le motivazioni che l’hanno portato a sentire la necessità di portare Casa mia al festival.

La polemica nata dal testo di “Casa mia”

Dopo la prima serata del festival di Sanremo, sono state molte le polemiche legate a parte dei testi in gara. Una di queste è legata al brano di Ghali, Casa mia, che, in una parte del testo recita: “Ma, come fate a dire che qui è tutto normale, per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale“. Una frase potente, importante, che mette di fronte agli ascoltatori la realtà che in questo momento stanno vivendo molte persone che subiscono il contrasto tra Gaza e Israele.

Un riflettore puntato sulla vicenda che, come immaginabile, non è stato gradito dalla comunità ebraica milanese. Il gruppo ha infatti voluto rispondere al cantante con il commento di Walker Meghnagi che non lascia spazio a dubbi riguardo la loro posizione: “Ieri sera (6 febbraio) al Festival di Sanremo, uno spettacolo che dovrebbe unire gli italiani, è andata in scena una esibizione che ha ferito molti spettatori. Ghali ha proposto una canzone per gli abitanti di Gaza, ma a differenza di Ghali non possiamo dimenticare che questa terribile guerra è il prodotto di quanto successo il 7 ottobre. Dopo che i terroristi di Hamas, che controllano Gaza, superano il confine legalmente riconosciuto di Israele e sterminano in sole due ore oltre 1.400 ebrei, con donne stuprate e mutilate, le ragazze davanti ai propri genitori e le madri davanti ai propri figli, neonati bruciati vivi nei forni a microonde, bambini ammazzati a freddo uno per uno, disabili e anziani massacrati senza pietà.”

La risposta di Ghali alle polemiche su “Casa mia”

Una questione spinosa, politica, a tratti inevitabile quando si decide di inserire idee e opinioni così importanti all’interno di un testo. Ne sono la prova anche il la canzone di Dargen D’Amico, il suo discorso post esibizione e relativo chiarimento durante la seconda serata di Sanremo. Anche in questo frangente, Ghali ha deciso di non passare sopra alla questione facendo una precisazione tramite un post sul suo account Instagram.

“Sto leggendo in rete appelli, commenti, rispetto al testo della mia canzone. Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio, non ho né il ruolo né l’ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere allora ben venga. Non si può andare oltre. È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso.”