Tornare ad amare dopo una perdita: modi e tempistiche per un nuovo amore

Come affrontare la perdita del partner secondo le proprie personali storie di vita e relazioni vissute

Foto di Giulia Farsetti

Giulia Farsetti

Giornalista e Sex Editor

Giornalista e Social Media Manager, da sempre ama scrivere, creare contenuti e raccontare storie. Da anni studia e scrive di benessere e sessualità. Gestisce diversi profili social e, da brava Vergine, adora organizzare tutto alla perfezione… Con immancabili evidenziatori colorati!

Pubblicato: 20 Novembre 2024 17:14

Perdere un partner è un momento estremamente doloroso, che può lasciare un vuoto che sembra insostenibile. In questi momenti, pensare di tornare ad amare, di riprendere in mano la propria vita affettiva e sessuale può sembrare quasi impossibile e, a volte, persino sbagliato. Tuttavia, ogni persona vive il dolore e la rinascita in modo personale: non esiste un modo corretto per affrontare il lutto e per affrontare le nuove esperienze che verranno. La capacità di prendere in mano la propria vita, infatti, dipende da molti fattori: la personalità, la resilienza, la storia di vita e il tipo di relazione vissuta con il partner scomparso. Per alcuni, amare può essere un atto normale, mentre per altri può rappresentare una sfida, fatta di sensi di colpa, tristezza e timori.

Andiamo alla scoperta di alcune riflessioni sul viaggio verso la rinascita dopo la perdita di un partner, in cui ogni persona merita il tempo e lo spazio per trovare una nuova normalità, nel rispetto dei propri ritmi e dei propri desideri.

L’amore dopo la perdita: come si affronta

Il lutto per la perdita del partner è un’esperienza profondamente e totalmente personale: ogni individuo reagisce in base al proprio carattere, al proprio vissuto e a determinate circostanze. Ci sono persone, infatti, che affrontano la morte in modo traumatico, che hanno bisogno di molto tempo per essere elaborata, mentre altri possono viverla in modo meno scioccante. Può influire anche il motivo per cui il partner è morto, ad esempio se il partner ha affrontato una lunga malattia o un periodo di profonda sofferenza. Chi si riavvicina all’amore o al sesso pochi mesi dopo la perdita non dovrebbe sentirsi giudicato, così come non dovrebbe esserlo chi preferisce aspettare più a lungo prima di aprirsi a una nuova relazione; non c’è una regola universale su quando o come sia “giusto” tornare ad amare o a vivere la sessualità. Le dinamiche sono molteplici e dipendono veramente da tanti fattori complessi, che possono portare una persona ad affrontare l’amore e la sessualità in vari modi e nessuno di questi è giudicabile. Quando si inizia una nuova relazione, possono emergere vulnerabilità, timori, dubbi o sensi di colpa. Parlare apertamente con il nuovo partner di ciò che si prova può essere un modo per costruire una connessione basata sulla fiducia. Ogni nuova esperienza affettiva o sessuale non cancella il legame con il partner scomparso, ma può coesistere come parte della storia personale di chi affronta questa rinascita.

Elaborazione del lutto: un viaggio personale

Elaborare il lutto è un processo unico, nel senso che è diverso per ogni individuo. In generale, si ritiene che l’elaborazione di un lutto possa richiedere almeno un anno, ma non esistono tempi definiti né percorsi preimpostati. C’è chi vive il dolore in modo meno traumatico e chi, invece, lo percepisce come un peso così travolgente da aver bisogno di un supporto esterno. In questi casi, rivolgersi a un professionista per affrontare un percorso terapeutico è il modo migliore per elaborare la perdita e capire come affrontare nuove relazioni affettive e sessuali. Non esistono modalità “giuste” o “sbagliate” per elaborare il lutto o per affrontare eventuali nuove relazioni; l’unica cosa che si può tenere in considerazione è il rispetto dei propri tempi e delle proprie necessità, accettando ogni percorso come valido e rispettandolo.

Il ruolo del tempo nel superare il dolore

Per alcune persone il tempo è un alleato necessario per la guarigione emotiva, per altre può portare a rimarcare il dolore o, addirittura, a un blocco, tanto da dover richiedere un aiuto esterno. Il lutto, per alcune persone, può essere un evento traumatico e può rendersi necessario un percorso da uno psicologo: in questo processo non solo viene elaborata la perdita, ma serve anche a sviluppare le proprie risorse per avere una qualità di vita migliore e quindi, successivamente, approcciarsi alla vita esterna. Tutto si basa sulla storia di vita di una persona, sul carattere, sul modo di reagire: non c’è un percorso obbligatorio da fare, ma solo quello che sente la persona per vivere meglio. Il tempo non cancella i ricordi né sminuisce il vissuto e una relazione; ascoltare se stessi è sempre importante per affrontare il dolore e ritrovare un equilibrio. Accettare il proprio modo di affrontare il dolore, senza giudizio, e chiedere aiuto se necessario è il primo passo per affrontare questo percorso.

Come si vive la sessualità dopo la perdita

Tornare a vivere una relazione affettiva e/o sessuale dopo un lutto può essere estremamente complesso o può essere vissuto con naturalezza (e senza pregiudizi). Non si parla di tempistica “giusta” per tornare ad amare o/e tornare a fare sesso dopo il lutto: tutto è corretto se si rispetta il proprio tempo e coinvolgimento. Può essere normale desiderare di fare sesso subito dopo, così come lo è decidere di aspettare; il modo migliore per reagire alla perdita del partner è il rispetto delle proprie emozioni e del proprio sentire.