Un sesso atipico e fantasioso: questo significa trasgredire nella sessualità? Sperimentare, provare nuove pratiche o posizioni, mettersi in gioco e soprattutto giocare. È davvero un male o una cosa di cui vergognarsi? Proviamo a capirlo meglio, insieme a Elisa Caltabiano, attivatrice di Piacere, Sensuality Coach, Qoya teacher.
Indice
Trasgressione: il significato
Una doverosa premessa è esplicitare il termine del verso “trasgredire”. Secondo il vocabolario Treccani: v. tr. e intr. [dal lat. transgrĕdi «andare oltre», comp. di trans- «trans-» e gradi «andare, camminare»] (io trasgredisco, tu trasgredisci, ecc.; aus. avere). – Oltrepassare i limiti di ciò che è lecito, soprattutto nel senso di violare, non rispettare una norma, una legge, un regolamento, un ordine qualsiasi: ha trasgredito la legge, il divieto. Nel linguaggio corrente, è spesso usato come verbo intransitivo: t. agli ordini, a una disposizione.
Cos’è la trasgressione nella sessualità
“Ho cercato la definizione di trasgredire sul vocabolario, per capire il significato corretto della parola. Oltre al significato ho trovato il vero punto” spiega la coach, autrice del libro “Vivi accesa. La Via della Gina per liberare la tua sensualità e risvegliare il tuo piacere femminile”. “La persona che trasgredisce è colei che va contro la norma, l’anticonformista; ma chi ha fissato il concetto di norma in una sessualità sana e piacevole? La società patriarcale in cui viviamo che vuole la posizione del missionario con lei sotto possibilmente in silenzio? O la Chiesa, per cui il sesso è concesso all’interno del matrimonio e per procreare? Il vero problema è che la trasgressione esiste se esistono delle regole e dei modelli, mentre da anni si lavora a favore di una sessualità libera; rispettosa ma fantasiosa”.
Conoscere i propri limiti e potenzialità
Provando a immaginare una sessualità in cui l’unica regola è l’essere consenzienti, la norma la decide l’individuo e poi la coppia, all’interno della quale si stabiliscono le regole del gioco. “Per definire un limite e delle norme, è necessario conoscersi ed essere consapevoli del proprio piacere. Per gli uomini l’autoerotismo è legittimato da sempre, per questo il mio invito va specialmente alle donne, che devono toccarsi, masturbarsi e scoprirsi per capire fino a dove spingersi”. Solo conoscendosi si avrà chiaro il proprio concetto di sesso tradizionale e trasgressivo, consapevoli del fatto che questo limite può cambiare e spostarsi con il tempo, con il partner, con l’esperienza.
La trasgressione individuale
Allora, con il gioco, la sperimentazione e la conoscenza di sé si potrà scoprire che “per una persona la trasgressione sta nel farsi toccare con una piuma, per un’altra ballare prima del rapporto; c’è a chi piace essere sculacciati, bendati; chi preferisce arrivare subito alla penetrazione o chi ama i lunghi preliminari. Per alcuni/e la trasgressione sta nello spogliarello prima; nella scelta di un luogo atipico o nel brivido della terza persona che guarda o partecipa. Ci sono gli scambi di coppia, poi c’è il travestimento e i sono attrezzi, accessori e giochini per il sesso”. È sbagliato infatti pensare alla trasgressione come ad una cosa particolarmente strana o violenta o estrema: “dipende molto dalla persona e dalla coppia, dal vissuto e dal piacere di ciascuno”, commenta Caltabiano. La trasgressione allora diventa un concetto relativo e soggettivo.
Sentirsi libere/i di trasgredire
Qualcosa sta cambiando però. “Fino a non troppo tempo fa esistevano dei luoghi per la trasgressione, i bordelli, ovviamente destinati ad un pubblico maschile, come se le cose sporche si potessero fare, ma fuori, di nascosto e in anonimato. Non per le donne, certamente, escluse le lavoratrici sessuali. Adesso c’è il vantaggio che la trasgressione può avvenire all’interno della coppia, nei rapporti occasionali, nelle relazioni aperte e ci si concede più libertà nell’osare”. Anche le donne si stanno ritagliando con fatica e determinazione il loro spazio di trasgressione, senza accettare per questo di essere considerate poco serie.
Trasgressione o tabù?
Il legame tra trasgressione e tabù è molto stretto. “Il concetto di andare oltre la norma è molto spesso legato ai tabù che ancora esistono sulla sessualità e che non non ci permettono di lasciarci andare. Abbiamo paura di provare o fare qualcosa perché è considerato peccato, nel senso ampio del termine. Ce ne vergogniamo, siamo imbarazzate persino a chiederlo. Il tabù si identifica con il “questo si fa e questo non si fa” e se lo facciamo stiamo trasgredendo, anche se si tratta di qualcosa che per altre/i è normalissimo”. Ma ancora, chi lo decide cosa è bene e cosa non va fatto?
La vera trasgressione
A conti fatti, si va davvero oltre i limiti imponendo un gioco a chi non lo condivide e a chi non ha voglia di stare a quelle regole. Essere consenzienti è l’unica vera regola nella sessualità. Oltre al non avere giudizio, per chi ama essere sculacciata e anche per chi invece lo trova offensivo. In ogni pratica le regole del gioco vanno decise insieme, per capire anche come e quando trasgredirle, ma che il gioco sia chiaro per tutti e tutte.
Quando serve
“Se trasgredire significa sperimentare, conoscersi, e osare, individualmente e in coppia, in modo rispettoso e consenziente, allora non posso che invitarvi tutte e tutti a trasgredire”, conclude Elisa. “Praticare esperienze nuove in coppia non può che rafforzare la relazione e la fiducia, e può essere divertente, specialmente nelle coppie di lunga data, che rischiano di cadere nella noia e darsi per scontate. Rimanere nel corpo e abbandonare la testa e il giudizio/autogiudizio è importantissimo per vivere una sessualità sana e appagante”.