Intersessualità: cosa significa essere persone intersex, spiegato dall’esperto

Proviamo a conoscere meglio le persone intersex, oltre gli stereotipi, per capire che cosa è l'intersessualità e perché è diversa dall'ermafroditismo

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

In un contesto di grande fluidità e libertà di espressione spesso purtroppo si genera confusione, sia di definizioni che di identità. L’intersessualità ad esempio è spesso messa al pari dell’ermafroditismo, erroneamente. Abbiamo chiesto al dottor Stefano Eleuteri, psicoterapeuta e sessuologo clinico, di aiutarci a fare chiarezza.

Di cosa si tratta

“Il concetto di intersessualità è precisamente definito dalle organizzazioni sanitarie internazionali”, chiarisce Eleuteri. “L’intersessuale (o intersex) è un individuo che possiede un fenotipo sessuale ambiguo oppure opposto al suo genotipo sessuale”. Dove per fenotipo sessuale intendiamo l’aspetto esteriore, dunque i genitali ed i caratteri sessuali secondari (barba, seno, ecc.), mentre il genotipo corrisponde ai cromosomi sessuali (XX per le femmine e XY per i maschi).

Intersessualità vs ermafroditismo

Intersessualità e ermafroditismo non sono la stessa cosa, nonostante sia molto comune pensarlo. “L’ermafroditismo è un termine obsoleto – ci spiega meglio il dottore- che veniva utilizzato per descrivere le persone con organi riproduttivi (o parti di organi riproduttivi) sia maschili che femminili completamente funzionali. Quindi raccoglie solo alcune delle persone intersessuali. L’uso del termine “ermafrodita” dunque è impreciso e stigmatizzante”. Esiste un termine neutro usato dalla comunità scientifica per fare riferimento ad entrambe queste condizioni, e si parla di disturbo dello sviluppo sessuale (DSD).

Fisicamente

Ma di cosa parliamo nel concreto? “Le condizioni o caratteristiche fisiche di una persona intersessuale possono variare notevolmente. Esistono diverse condizioni mediche che rientrano nell’ambito dell’intersessualità o delle variazioni dello sviluppo sessuale (DSD), e ognuna di esse può presentarsi in modo diverso da individuo a individuo” . Ecco alcuni esempi:

  • Ipersensibilità agli androgeni: quando una persona ha una maggiore sensibilità agli ormoni maschili chiamati androgeni o quando produce quantità elevate di androgeni. Questo può causare una varietà di caratteristiche fisiche che possono differire dal tipico modello maschile o femminile. Ad esempio, una persona potrebbe avere organi genitali ambigui o atipici, come un clitoride allungato o una piccola forma di pene.
  • Sindrome di Turner: colpisce le persone di sesso femminile che hanno solo una copia del cromosoma X anziché due. Ciò può influenzare lo sviluppo sessuale e portare a caratteristiche fisiche atipiche, come una bassa statura, un collo largo e piegato, un’ampia cassa toracica, anomalie cardiache, un’assenza di sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie e una varietà di anomalie degli organi riproduttivi.
  • Sindrome dell’insensibilità agli androgeni: quando una persona geneticamente maschile (XY) ha un difetto nella capacità del corpo di rispondere agli ormoni maschili (androgeni). Come risultato, l’individuo può apparire esteriormente femminile, con caratteristiche sessuali primarie maschili (come testicoli interni) ma con una mancanza di sviluppo o assenza di caratteristiche sessuali secondarie femminili. Ciò è dovuto all’incapacità del corpo di utilizzare gli androgeni per sviluppare normalmente i tessuti sessuali.

Nella vita e nella crescita

L’intersessualità può avere un impatto significativo sulla vita e sulla crescita di una persona, inclusa la sfera sessuale. “Il processo di accettazione e consapevolezza sono individuali, così come le condizioni fisiche, ed è difficile generalizzare, ma gli aspetti condizionati sono (o possono essere):

  • Identità di genere: l’intersessualità non determina automaticamente l’identità di genere di una persona. L’identità di genere è l’esperienza interna di come una persona si sente riguardo al proprio genere, che può essere maschile, femminile, entrambi o nessuno dei due. Le persone intersessuali possono identificarsi come uomini, donne, entrambi o in altre identità di genere che non si conformano alle norme tradizionali. È sempre importante rispettare l’identità di genere di ogni individuo e sostenere la loro autodeterminazione.
  • Interventi medici: a seconda della specifica condizione e delle esigenze mediche, alcune persone possono sottoporsi a interventi chirurgici o terapie ormonali per correggere o gestire le caratteristiche fisiche atipiche. È importante che la decisione di sottoporsi a interventi medici sia presa in modo informato e consensuale, tenendo conto delle implicazioni fisiche, psicologiche e sessuali. È fondamentale il sostegno completo e imparziale nella presa di decisioni mediche.
  • Sessualità. I DSD possono portare ad organi genitali con forme o dimensioni particolari o alla necessità di ricreare neofalli o neovagine. Potrebbe essere necessario, quindi, per alcune persone intersessuali riadattare la sessualità a queste specificità, modificando le pratiche sessuali, le modalità o talvolta facendo ricorso ad alcuni tools o toys che possano facilitare i rapporti.
  • Orientamento sessuale: l’intersessualità non è correlata all’orientamento sessuale, che riguarda l’attrazione romantica, sessuale ed emotiva verso altre persone. Le persone intersessuali possono identificarsi con qualsiasi orientamento sessuale, come eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale o altro. L’orientamento sessuale è una parte intrinseca dell’identità di una persona ed è indipendente dalla loro condizione”.

Risvolti psicologici

L’intersessualità può portare a una serie di problematiche a livello psicologico, che possono variare da individuo a individuo. “È importante – commenta Eleuteri con grande senso del rispetto della persona – tenere presente che queste problematiche non sono necessariamente intrinseche all’intersessualità stessa, ma possono derivare da fattori come la mancanza di consapevolezza, l’accettazione sociale limitata, l’esperienza di stigma e la difficoltà di navigare un’identità sessuale e di genere complessa”. Ecco alcuni esempi di problematiche psicologiche associate all’intersessualità:

  • Distress psicologico: angoscia, ansia, depressione o altre forme di distress psicologico derivanti dalla gestione delle differenze fisiche, la presenza di stigma sociale, la discriminazione o l’isolamento.
  • Difficoltà nelle relazioni intime, a causa della mancanza di comprensione o di informazioni chiare. Ciò può creare sfide nella comunicazione, nell’intimità fisica o nel senso di appartenenza in una relazione romantica o sessuale.
  • Stigma e discriminazione: esistono ancora tanti pregiudizi, ignoranza e discriminazione a causa delle differenze fisiche o dell’assunzione errata che alcune condizioni siano “anormali” o “sbagliate”. Ciò può causare un senso di vergogna, alienazione sociale e impatto negativo sulla salute mentale.
  • Difficoltà di decisione medica. L’accesso a informazioni accurate e consigli medici competenti può essere una sfida. Le scelte riguardanti gli interventi chirurgici o terapie ormonali possono essere complesse e possono avere implicazioni significative sulla salute mentale. La mancanza di informazioni o un sostegno inadeguato possono contribuire a un senso di confusione, incertezza o disconnessione dal proprio corpo.

L’informazione è indispensabile

In assoluto “è importante che si abbia accesso alle informazioni, a un sostegno adeguato, compreso l’accesso a professionisti della salute mentale competenti e consapevoli delle questioni specifiche legate all’intersessualità. Il supporto di gruppi di pari e organizzazioni che difendono i diritti delle persone intersessuali può anche essere prezioso per affrontare le problematiche psicologiche e favorire un senso di comunità e accettazione. È importante promuovere la consapevolezza e l’accettazione, garantendo il rispetto dei diritti e il sostegno necessario per vivere una vita autentica e soddisfacente”.

I consigli per accettare

Accettare, riconoscere e convivere con l’intersessualità può essere un percorso personale complesso e unico per ciascun individuo. Ma “ci sono alcuni aspetti da cui non si può prescindere per una reale accettazione e convivenza”, ha concluso Eleuteri, sia da parte della persona che vive questa condizione che da chi ci vive insieme e della società in generale.

  • Educazione e consapevolezza: cercare di informarsi sulla varietà delle condizioni riguardanti l’intersessualità comprese le caratteristiche fisiche, i fattori biologici e le sfide associate. L’educazione può aiutare a comprendere meglio l’esperienza e a combattere l’ignoranza e gli stereotipi.
  • Supporto sociale: cercare il sostegno di gruppi di pari, organizzazioni o comunità che si occupano del tema per sviluppare un senso di appartenenza, comprensione e condivisione di esperienze simili.
  • Supporto professionale: cercare il sostegno di professionisti, come psicologi o terapeuti, che abbiano familiarità con le questioni legate all’intersessualità. Un professionista competente può offrire un ambiente sicuro per esplorare emozioni, affrontare le sfide e sviluppare strategie di adattamento.
  • Autoaccettazione e self-care: lavorare sulla propria autostima e imparare ad accettare chi si è, riconoscendo il valore della propria condizione.
  • Comunicazione aperta con le persone importanti nella propria vita, come familiari, amici intimi o partner, su argomenti riguardanti l’intersessualità. La comunicazione aperta e onesta può aiutare a costruire una maggiore comprensione e accettazione reciproca.
  • Advocacy e attivismo: impegnarsi per i diritti delle persone intersessuali e nella sensibilizzazione sulle questioni legate all’intersessualità può contribuire a promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione nella società.