Cibi afrodisiaci tra leggenda e realtà

I cibi afrodisiaci da sempre stimolano l’immaginazione collettiva, ma la scienza dice no. Quali sono? E che effetti hanno?

Foto di Ivana Barberini

Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Fin dall’antichità, l’idea che alcuni alimenti siano in grado di suscitare o accrescere il desiderio sessuale ha affascinato diverse culture in tutto il mondo. Questi cibi, noti come afrodisiaci, sono spesso associati a leggende, miti e tradizioni che si sono tramandate nel corso dei secoli.

La parola “afrodisiaco” deriva da Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza. Si credeva (o si sperava) che specifici alimenti potessero suscitare la passione e il desiderio, nonché migliorare la performance sessuale. Sebbene la scienza moderna non abbia confermato gli effetti afrodisiaci del cibo, giocano ancora un ruolo suggestivo nella cultura, così come nell’enogastronomia.

Cosa sono i cibi afrodisiaci

I cibi afrodisiaci si caratterizzano per proprietà nutritive che potrebbero influenzare positivamente la libido e la sensazione di piacere. Tra gli alimenti considerati afrodisiaci più popolari, ci sono al primo posto le ostriche, poiché contengono buone quantità di zinco, un micronutriente implicato nella produzione degli ormoni sessuali. Segue il cioccolato, noto per il suo potere stimolante e legato al buon umore, ma anche le fragole, i fichi, le mandorle e le spezie, come lo zenzero e la cannella, sono considerati potenziali afrodisiaci.

Quest’idea ha avvicinato culture e civiltà molto distanti tra loro, ognuna delle quali ha i “suoi” cibi afrodisiaci, comprese erbe e spezie. In passato, erano soprattutto le forme e i colori a colpire l’immaginario. Quindi, si associavano mele, pere e ostriche alla femminilità, frutti ricchi di semi, come fichi e melagrana, alla fertilità, e alimenti che nella forma ricordano i genitali maschili alla virilità. Ma anche cibi esotici e rari, soprattutto se contraddistinti da gusti e aromi forti e decisi.

È utile evidenziare, tuttavia, che l’effetto afrodisiaco dei cibi può variare da persona a persona e può essere influenzato da fattori come l’aspettativa culturale e la suggestione psicologica.

La scienza, infatti, non ha ancora fornito prove concrete riguardo all’esistenza di cibi che abbiano proprietà afrodisiache. Molti esperti sostengono, in realtà, che l’incremento del desiderio sessuale derivi, più che altro, dalla condivisione di un pasto stuzzicante e appetitoso, dall’atmosfera romantica e dall’esperienza sensoriale complessiva.

I cibi afrodisiaci rappresentano quindi una parte intrigante e affascinante della nostra cultura, con radici che affondano nella mitologia e nella tradizione. Anche se non vi è una prova scientifica sui loro effetti, possono essere protagonisti di una cena romantica e per creare un’atmosfera speciale da condividere con il partner.

Quali sono i cibi afrodisiaci

In realtà alla base delle credenze sugli alimenti afrodisiaci ci sono aspetti prevalentemente psicologici più che effetti fisici.

Nel calderone dei cibi afrodisiaci, infatti, molti contengono nutrienti utili all’efficienza sessuale e ormonale, in particolare dell’apparato cardiovascolare. In questo senso le ricerche scientifiche talvolta accennano a questi aspetti, confermando un’effettiva azione positiva, seppur limitata. Altri, invece, hanno proprietà stimolanti, associate, nello specifico, all’aumento della temperatura corporea, del battito cardiaco e dell’energia fisica.

In commercio sono molti gli integratori che promettono migliori prestazioni sessuali. Sono prodotti generalmente ben tollerati, ma potrebbero, ad esempio, interagire negativamente con alcuni farmaci, pertanto è necessario fare attenzione e chiedere sempre consiglio al proprio medico.

Ecco una lista di cibi afrodisiaci o potenzialmente tali.

Ginkgo biloba

La medicina tradizionale cinese utilizza le foglie del Ginkgo biloba per trattare molti disturbi, tra cui depressione e disfunzione sessuale.

Sembrerebbe, infatti, che agisca come afrodisiaco, aiutando il rilassamento e aumentando il flusso sanguigno.

Tuttavia, gli studi in questa direzione hanno prodotto risultati contrastanti.

Un vecchio studio del 1998, pubblicato su J. Sex Marital. Ther., ha riportato che il Ginkgo biloba ha ridotto la perdita della libido causata dall’uso di antidepressivi. Circa l’84% dei partecipanti (sia uomini, sia donne) hanno affermato di aver sperimentato un aumento del desiderio, dell’eccitazione e della capacità di raggiungere l’orgasmo dopo aver assunto quotidianamente dai 60 ai 240 mg di un integratore a base di Ginkgo biloba.

Tuttavia, si tratta di uno studio troppo piccolo e datato, pertanto i suoi risultati potrebbero non essere affidabili.

Uno studio di follow-up più rigoroso, pubblicato nel 2004 su Hum. Psychopharmacol., invece, non ha riscontrato miglioramenti in un gruppo di partecipanti che ha assunto il Ginkgo biloba.

Maca

La maca è una radice vegetale con diversi benefici per la salute. In Sud America è comunemente utilizzata per aumentare la fertilità ed è soprannominata “il Viagra peruviano”. Cresce principalmente nelle montagne del Perù centrale ed è botanicamente “imparentata” con le crucifere, tra cui broccoli, cavolfiori e cavoli.

Studi sugli animali hanno riscontrato un aumento della libido e della funzione erettile nei topi da laboratorio dopo aver consumato questa radice.

Uno studio americano di piccole dimensioni, pubblicato su Evid Based Complement. Alternat. Med., ha indicato, invece, che la maca potrebbe aiutare a ridurre la perdita di libido come effetto collaterale di alcuni farmaci antidepressivi.

Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per determinare dosaggi sicuri e gli effetti a lungo termine anche negli esseri umani.

Ginseng

Il ginseng è un’altra radice molto popolare nella medicina cinese. Un particolare tipo di radice, chiamato ginseng rosso, è comunemente impiegata per trattare una varietà di disturbi sia negli uomini che nelle donne, tra cui la bassa libido e il miglioramento della funzione sessuale.

Alcuni studi hanno osservato che il ginseng rosso è più efficace di un placebo nel migliorare la funzione erettile e l’eccitazione sessuale durante la menopausa.

Tuttavia, questi risultati non sono convalidati dalla comunità scientifica che ritiene necessarie successive ricerche prima di trarre conclusioni definitive.

Fieno greco

Il fieno greco è una pianta annuale coltivata in tutto il mondo. I suoi semi sono comunemente utilizzati in diversi piatti asiatici, ma è anche popolare nella medicina ayurvedica come trattamento anti-infiammatorio e per aumentare la libido.

Questa erba sembra contenere biocomposti che l’organismo può utilizzare per produrre gli ormoni sessuali, come estrogeni e testosterone.

In uno studio di piccole dimensioni, pubblicato su Phytother. Res., gli uomini che hanno assunto 600 mg di estratto di fieno greco al giorno, per 6 settimane, hanno riportato un aumento dell’eccitazione sessuale.

Tuttavia, questo integratore conteneva anche 17 mg di magnesio, 15 mg di zinco e 5 mg di piridossina, tutte sostanze che potrebbero aver contribuito ai risultati.

Il fieno greco è generalmente ben tollerato ma può interagire con farmaci anticoagulanti e può causare lievi disturbi allo stomaco.

Pistacchio

Il pistacchio è un frutto a guscio conosciuto fin dai tempi antichi. Possiede ottime proprietà nutrizionali ed è ricco di proteine, fibre e grassi sani.

Comporta diversi benefici per la salute, tra cui abbassare la pressione sanguigna, gestire il peso e ridurre il rischio di malattie cardiache.

In uno studio di piccole dimensioni, pubblicato su Int. J. Impot. Res., gli uomini che hanno consumato 100 g di pistacchi al giorno, per 3 settimane, hanno riportato un aumento del flusso sanguigno ed erezioni più soddisfacenti.

Secondo i ricercatori questi effetti potrebbero essere dovuti alla capacità dei pistacchi di migliorare il livello di colesterolo nel sangue e stimolare un migliore flusso sanguigno in tutto il corpo.

Tuttavia, occorrono altri studi prima di trarre conclusioni convincenti.

Zafferano

Lo zafferano è una spezia che si ottiene dal fiore del Crocus sativus. È originario del sud-ovest dell’Asia ed è una delle spezie più costose al mondo.

È spesso utilizzata nei trattamenti fitoterapici per la cura della depressione, ridurre lo stress e migliorare l’umore.

È anche conosciuto per le sue potenziali proprietà afrodisiache, soprattutto nelle persone che assumono antidepressivi.

Una ricerca pubblicata su Psychopharmacology, ha osservato che un gruppo di uomini che ha assunto 30 mg di zafferano al giorno, per 4 settimane, ha riportato miglioramenti nella funzione erettile rispetto agli uomini che hanno ricevuto solo il placebo.

Un altro studio di follow-up, pubblicato su Hum. Psychopharmacol., su un campione di donne, ha riportato che le partecipanti che hanno assunto zafferano, hanno sperimentato livelli più alti di eccitazione e un aumento della lubrificazione rispetto alle donne del gruppo del placebo.

Tuttavia, le indagini sulle proprietà afrodisiache dello zafferano producono ancora risultati discordanti.

Altri cibi afrodisiaci

Non sono pochi gli alimenti che avrebbero proprietà afrodisiache, tuttavia sono davvero poche le prove scientifiche a supporto.

Ecco altri alimenti, tra i più popolari, considerati afrodisiaci.

  • Cioccolato. I biocomposti presenti nel cacao sono spesso associati all’effetto afrodisiaco, soprattutto nelle donne, in particolare i polifenoli, bioflavonoidi e feniletilammina. Anche se le qualità nutrizionali di questo alimento lo rendono un toccasana per l’umore, tuttavia, non è stato ancora dimostrato un ruolo specifico e misurabile nell’aumento della libido.
  • Ostriche. Anche se alcune ricerche riportano possibili effetti stimolanti sulla libido nei ratti, non esistono studi a supporto delle proprietà afrodisiache delle ostriche negli esseri umani. Nonostante ciò, le ostriche sono tra gli alimenti afrodisiaci più blasonati, consumate in grandi quantità da Casanova e collegate al sesso, soprattutto per l’allusione che le associa ai genitali femminili. In dosi modeste, questi molluschi apportano comunque zinco e tirosina, nutrienti propedeutici alla produzione di ormoni e dopamina, ma niente basi scientifiche in relazione all’eros.
  • Miele. Sembra che sia stato utilizzato da secoli per ravvivare il romanticismo nel matrimonio. Una varietà chiamata “miele pazzo” è perfino pubblicizzata come stimolante sessuale. Tuttavia, non vi sono studi a supporto.
  • Epimedium. È un’erba popolare nella medicina tradizionale cinese per il trattamento di disturbi come la disfunzione erettile. Studi cellulari e animali forniscono alcuni supporti preliminari a tale utilizzo, ma sono necessarie ricerche sull’uomo.
  • Peperoncino piccante. Secondo la credenza popolare, la capsaicina, il composto che conferisce piccantezza ai peperoncini, stimola le terminazioni nervose sulla lingua, causando il rilascio di sostanze chimiche che aumentano il desiderio sessuale. Tuttavia, anche in questo caso, non vi sono studi a supporto di questa credenza.
  • Alcol. L’alcol è considerato il re degli afrodisiaci, poiché aiuta sia gli uomini che le donne a rilassarsi e a perdere un po’ di inibizione. Tuttavia, un suo consumo eccessivo può avere l’effetto contrario e ridurre l’eccitazione e la funzione sessuale, quindi è importante consumarlo con moderazione.

Cosa dice la scienza?

La Food and Drug Administration americana definisce un integratore afrodisiaco “qualsiasi prodotto che rechi un’etichetta che affermi che susciterà o aumenterà il desiderio sessuale o che migliorerà le prestazioni sessuali”. Attualmente, non ci sono sostanze o farmaci approvati per il trattamento del desiderio sessuale, soprattutto per le donne, poiché spesso con la menopausa si assiste a un certo calo della libido.

Inoltre, sono davvero pochi gli alimenti per i quali sono stati svolti specifici studi per testare la loro azione afrodisiaca, e nessuno di questi ha dimostrato di stimolare direttamente gli organi sessuali.

Una ricerca pubblicata su The Journal of Sexual Medicine, sottolinea la sostanziale differenza tra i cibi e gli integratori in commercio, progettati per sopperire a determinate disfunzioni fisiche (il più delle volte usati impropriamente) e migliorare la performance sessuale.

Come afferma anche il nostro esperto, il Dott. Biagio Flavietti, farmacista e nutrizionista: “non c’è una base scientifica che possa sostenere la validità dei cibi afrodisiaci. Ci sono dei micronutrienti che potrebbero svolgere un’azione stimolante, ma servirebbero concentrazioni altissime per ottenere un’azione “concreta”. Alcuni cibi piccanti possono avere degli effetti sul sistema cardiovascolare periferico e quindi stimolare una maggiore irrorazione di sangue per un risultato più promettente, ma ripeto non c’è alcun fondamento scientifico”.

Sebbene per alcuni alimenti ed erbe siano stati verificati effetti molto lievi, non va, invece, trascurato, il ruolo soggettivo della suggestione, favorito dalla stimolazione sensoriale. Questo meccanismo può essere innescato dai cibi, che a loro volta sono in grado di suggerire il desiderio sessuale alla mente, stimolando la reazione del corpo.

Fonti bibliografiche