Zaini pesanti e non solo, i consigli per un sano ritorno a scuola

I carichi troppo pesanti potrebbero compromettere la salute dell'apparato locomotore: come affrontare al meglio il ritorno a scuola

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 3 Settembre 2022 10:34Aggiornato: 2 Settembre 2024 12:17

Sta per suonare la campanella. Si torna in aula. A prescindere dai problemi legati a Covid-19, per i più piccoli e non solo è il momento di rimettere lo “zaino in spalla”. Ma sarà troppo pesante? Se lo chiedono spesso, mamma e papà, considerando che l’apparato locomotore è un sistema quasi perfetto, che va preservato a protetto. Fin da quando si è bambini. progressivamente, nell’età pediatrica, le ossa si allungano armoniosamente e con esse il corpo. Ma è soprattutto sulla colonna vertebrale che occorre porre la massima attenzione, considerando che è quella che ci consente di mantenere la posizione eretta e che si deve “piegare” ad ogni sollecitazione. Ed allora, quanto può incidere lo zaino?

Non c’entra con la scoliosi

Punto primo. Gli esperti ricordano che il carico sulla colonna vertebrale non è correlato con l’insorgenza di scoliosi. Quindi il peso degli zaini non può essere considerato un elemento capace di scatenare l’alterazione in un bambino normale. Peraltro non bisogna esagerare con i carichi da sopportare, soprattutto nei più piccoli: gli zainetti scolastici non dovrebbero mai superare il dieci per cento del peso del bambino che li porta. In sintesi: un bimbo di trenta chili, insomma, non dovrebbe avere sulle spalle più di tre chili di volumi, diari e quaderni.

Ci sono poi altri due elementi da non dimenticare. Una volta la cartella, che pure faceva portare il peso solo da un lato, veniva spesso posata o lasciata a terra. Oggi invece gli zaini vengono posti sulle spalle all’uscita da casa e mantenuti fino a scuola, e viceversa. Ciò porta ad esporre al peso il corpo del bimbo per periodi prolungati. Inoltre sarebbe importante scegliere zaini leggeri.

Il rischio del peso eccessivo, insomma, non si chiama scoliosi. Ma sicuramente durante il tragitto casa-scuola e anche nel corso delle lezioni si possono assumere atteggiamenti scorretti, spinti non solo dallo stimolo ponderale ma anche da posizioni viziate sulla sedia e sul banco, può far sembrare che la schiena tenda a “piegarsi” su un lato. Il vizio di posizione, alla lunga, può anche dare il via ad un leggero mal di schiena che va prevenuto. Lo zaino, in questo senso, è un elemento importante. Prima di tutto dovrebbe avere lo schienale rigido, per far sì che il peso non si scarichi verso il basso, e disporre di bretelle larghe e imbottite per non creare sbucciature sulla pelle delle spalle se occorre portare molti libri. Le stesse bretelle debbono essere alla stessa altezza e consentire una perfetta adesione dello zaino alla schiena senza farlo scendere sotto il bacino. Altrimenti c’è il rischio che correndo il bimbo porti la schiena in avanti, in posizione non ottimale.

Attenzione alla postura

Guardate spesso la schiena del piccolo. E cercate di correggere, assieme al pediatra, eventuali atteggiamenti viziati della colonna vertebrale. Il segnale d’allarme viene dall’osservazione della posizione tendenzialmente curva, perché il bimbo non riesce a mantenere la posizione eretta del tronco e delle spalle, sia quando è seduto che quando è in piedi. Si tratta di un atteggiamento, che in base alla curvatura che assume la schiena può essere definito cifosi o lordosi, che non ha le caratteristiche di una vera e propria malattia.

La postura del bambino è importante. E non solo a scuola, ma anche a casa. Oggi, invece, una postura obbligata come quella scolastica, se mantenuta nel tempo, può facilitare l’insorgenza di “abitudini” negative per la schiena. Gli studi di ergonomia scolastica dicono che per assicurare la miglior posizione dello scolaro occorrono almeno 35 centimetri tra l’occhio e il piano di lavoro, dove ci sono libri, quaderni, penne e astuccio. Ovviamente per arrivare a questa distanza occorre non solo un banco sufficientemente “lontano” dal capo del piccolo studente e quindi anche la sedia su cui si accomoderanno i bimbi in attesa del suono della campanella deve assicurare una corretta elevazione in posizione seduta rispetto al banco.

Nella scelta della sedia, in base alla statura del bimbo, bisogna anche ricordare che il piede andrebbe sempre appoggiato al pavimento, la schiena dovrebbe appoggiarsi perfettamente allo schienale e il tronco deve rimanere ben eretto. Gli obiettivi di “accoppiare” correttamente la sedia con il banco, scelta che può sembrare occasionale ma che alla lunga può aiutare il bimbo a sopportare meglio le ore di scuola ed anche ad affaticarsi meno, sono fondamentalmente due. D

a un lato occorre evitare un eccessivo affaticamento degli occhi, dall’altro ridurre il rischio che il bambino assuma un atteggiamento scorretto potenzialmente dannoso per la sua schiena. Infine, qualche numero che può aiutare a capire come va la vita in classe: in media per ogni scolaro dovrebbe essere disponibile una superficie di poco meno di due metri quadrati e la stanza dovrebbe essere illuminata il più possibile naturalmente, grazie a finestre molto ampie.