Tenosinovite stenosante dei tendini flessori: cause e sintomi

La tenosinovite stenosante dei tendini flessori, nota anche come dito a scatto, è un'infiammazione dei tendini flessori della mano che causa dolore, rigidità e il blocco del dito in posizione piegata

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Conosciuta comunemente come “dito a scatto“, la tenosinovite stenosante dei tendoni flessori è una condizione caratterizzata dall’improvviso blocco di una delle dita della mano durante la sua estensione, seguito da un rilascio altrettanto brusco.

Questo disturbo è meglio noto come “trigger finger“, un termine che evoca l’immagine di un grilletto che viene tirato e poi improvvisamente lasciato andare, poiché il movimento del dito affetto da questa patologia ricorda proprio questo meccanismo. La dita si blocca o si “scatta” a causa dell’infiammazione della guaina che circonda il tendine flessore, rendendo difficile il suo normale scorrimento.

Cos’è la tenosinovite stenosante dei tendini flessori

La tenosinovite stenosante è provocata dal restringimento della guaina sinoviale che si trova intorno al tendine del dito colpito. Nella patologia una delle dita rimane flessa e si estende improvvisamente con uno scatto. Il disturbo è doloroso e, nei casi più gravi, può provocare il blocco funzionale del dito colpito.

Il dito a scatto si manifesta prevalentemente nella mano dominante, interessando più comunemente il pollice, l’anulare e il medio. Questa patologia è frequente tra coloro che svolgono attività che richiedono movimenti ripetitivi di presa, sia per motivi lavorativi sia come parte di attività ricreative. La ripetitività di questi gesti può infatti favorire l’insorgenza dell’infiammazione della guaina dei tendini flessori, portando a episodi di blocco e rilascio improvviso delle dita coinvolte.

Sintomi della tenosinovite stenosante dei tendini

I sintomi della tenosinovite stenosante possono essere gravi oppure lievi. I più comuni sono gonfiore e rigidità nella zona interessata, in particolare al mattino. I soggetti colpiti avvertono una sensazione di scatto quando compiono un movimento di flessione-estensione o quando afferrano un oggetto. Fra i sintomi troviamo la presenza di un nodulo che compare alla base del dito colpito e dolore localizzato nell’area del palmo della mano.

Nei casi più gravi non è possibile completare il gesto di estensione. Quando la sensazione di rigidità e di scatto a livello dell’articolazione è importante, la zona può apparire calda ed infiammata. In questo caso, è importante contattare immediatamente un medico perché potrebbe essere presente una infezione.

Cause della tenosinovite stenosante

La tenosinovite stenosante è causata da un restringimento della guaina intorno al tendine del dito colpito dalla patologia. I tendini flessori sono delle strutture anatomiche che collegano il muscolo all’osso: partono dai muscoli dell’avambraccio, raggiungono il polso e le falangi delle dita. I tendini presentano una membrana protettiva, la tenosinovia, che rilascia un liquido lubrificante. Quest’ultimo consente al tendine di scorrere nella membrana senza attriti, mentre il dito compie dei movimenti di flessione ed estensione.

Quando la guaina tenosinoviale si infiamma e lo resta per un lungo periodo, lo spazio interno del rivestimento del tendine diventa ristretto. In questo caso i tendini flessori non scivolano attraverso la guaina, bloccando il dito che rimane in posizione flessa.

Tutto ciò provoca irritazione ed una infiammazione dei tendini. Se la flogosi è prolungata possono comparire noduli, ispessimenti e cicatrici. Il rigonfiamento sinoviale impedisce al tendine di superare l’accesso del canale digitale. Per poter estendere il dito, il paziente è costretto a compiere una trazione forzata, causando lo scatto associato al dolore.

Come si effettua la diagnosi

La diagnosi della tenosinovite stenosante è clinica. Il medico può diagnosticare la patologia grazie all’esecuzione di un breve esame obiettivo. Nel corso della visita viene chiesto al paziente di aprire e chiudere la mano per identificate le aree dolenti e valutare la fluidità dei movimenti con il passaggio dalla flessione all’estensione. La palpazione del palmo, in particolare nell’area dell’articolazione metacarpo-falangea, permette al medico di rilevare l’eventuale presenza di noduli.

Cure della tenosinovite stenosante

Il trattamento della tenosinovite stenosante è legato alla gravità dei sintomi. Nelle prime fasi della patologia viene di solito prescritta una terapia antinfiammatoria o a base di infiltrazioni di cortisone. Il dito a scatto solitamente viene trattato con un intervento che prevede l’apertura della guaina tendinea per liberare i tendini e consentire il loro scorrimento. L’operazione non è dolorosa, dura pochi minuti e viene eseguita in anestesia locale. Il dito e la mano vengono immobilizzati e per il recupero funzionale sono necessarie circa tre settimane.

Fattori di rischio

La tenosinovite stenosante è legata ad alcuni fattori di rischio, come i microtraumi ripetuti alla mano ed è un disturbo molto comune fra le donne. I soggetti più inclini a sviluppare la malattia sono quelli costretti ad afferrare in modo ripetuto degli oggetti per lunghi periodi di tempo. La patologia è frequente in pazienti che soffrono di artrite reumatoide, ipotiroidismodiabete.

Fonti bibliografiche: