Sindrome dell’Ovaio Policistico, un mese per la consapevolezza. I campanelli d’allarme

Settembre è il mese dedicato alla Sindrome dell'Ovaio Policistico: quali sono i rischi per la salute e la fertilità femminile

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 31 Agosto 2023 17:37

Settembre è il mese dedicato alla Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS). Venerdì 1 settembre si celebra la Giornata Internazionale dedicata alla patologie. A Roma il Colosseo dalle 20 alle 24 sarà illuminato di colore verde acqua proprio per questa ricorrenza. Il verde acqua è il colore sociale ufficiale del nastro che rappresenta la Sindrome dell’Ovaio Policistico e tutte le donne che ne sono affette.

Cos’è la sindrome dell’Ovaio Policistico

Si tratta di una condizione endocrino-ginecologica che, in Italia, si stima interessi tra il 7 e il 15% delle donne in età fertile e rappresenta oggi la prima causa di infertilità femminile. Oltre ad ostacolare il desiderio di gravidanza e maternità, la presenza di cicli irregolari o assenti, insieme ad acne, aumento di peso, alopecia androgenetica e irsutismo inficiano pesantemente il benessere fisico e psicologico delle donne con un risvolto sociale importante. Inoltre, con il passare del tempo, per queste donne aumenta esponenzialmente anche il rischio cardiovascolare e metabolico, ponendo una reale sfida alla tutela della salute per una vasta parte della popolazione femminile.

I segnali da tenere presenti

I controlli ginecologici, anche in giovane età, sono fondamentali. In termini generali comunque occorre prestare attenzione alle giovani in età puberale quando si verificano situazioni come ciclo irregolare, acne, sovrappeso e peluria eccessiva sul viso. Questi elementi possono far pensare ad una possibile sindrome di questo tipo: si tratta di un disordine endocrino che può colpire fino al 10 per cento delle donne in età riproduttiva.

Causa difficoltà nel concepimento, con cicli mestruali irregolari e livelli eccessivi di ormoni maschili, che interferiscono con l’ovulazione: questo aspetto diventa un grosso problema nell’età adulta, quando emerge il desiderio di un figlio. Inoltre, nel 30 per cento dei casi, se trascurata, porta ad alterazioni metaboliche come obesità, sovrappeso, diabete e insulino-resistenza: un quadro clinico con importanti ricadute sulla salute e sul benessere psicologico della donna. La malattia coinvolge l’ipotalamo, l’ipofisi, le ovaie, il surrene e il tessuto adiposo periferico.

Attenzione al cuore

Le patologie cardiovascolari colpiscono la donna tre volte più di tutti i tumori femminili messi insieme (seno, utero, polmone). Per questo bisognerebbe insegnare alle donne di tutte le età ad avere attenzione per il cuore, a partire da una maggiore sensibilità allo stile di vita per tutelare il proprio organismo. Tra i fattori di rischio ci sono quelli classici, esclusivi e peculiari.

I primi sono gli stessi degli uomini: fumo, colesterolo alto, ipertensione, diabete, assenza di movimento, obesità, alimentazione non corretta. La donna però aggiunge dei fattori di rischio esclusivi legati alla sua vita biologica: anzitutto, la menopausa, che può diventare ancora più aggressiva se precoce, tra i 30 e 40 anni. Contano anche  un menarca precoce o tardivo, malattie come ipertensione o diabete in gravidanza e appunto la sindrome dell’ovaio policistico.