Quando fare la visita urologica: i sintomi

È consigliabile fare una visita urologica regolarmente dopo i 50 anni o in presenza di sintomi specifici come difficoltà urinarie o dolore pelvico

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Qual è la natura della visita urologica e in quali circostanze è raccomandato sottoporsi a tale controllo? Questo intervento diagnostico rientra nell’ambito di competenza dell’urologo, il medico esperto nelle malattie relative all’apparato urinario.

Il suo scopo principale è l’analisi dettagliata delle componenti dell’apparato urinario – reni, ureteri, vescica, uretra – per monitorare il benessere di questi organi e per diagnosticare o precludere la presenza di particolari disturbi.

Le patologie in questione includono l’incontinenza, le infezioni e la formazione di calcoli nelle vie urinarie, tumori, disordini sessuali, infezioni genitali in individui di entrambi i sessi, e prostatiti negli uomini.

Si consiglia di consultare uno specialista al manifestarsi di sintomi quali ardore o dolore durante la minzione.

La visita urologica è un procedimento non doloroso e non invasivo che, di norma, non richiede preparazioni specifiche da parte del paziente.

Quando fare la visita urologica

Invecchiando, possono insorgere problemi o disagi legati al flusso urinario. Benché sia normale una variazione nell’atto di urinare con l’avanzare degli anni, è essenziale prestare attenzione a determinati segni.

Posticipare un controllo urologico potrebbe compromettere la qualità della vita; una diagnosi precoce permette di intraprendere terapie atte a mantenere la corretta funzionalità della vescica.

I sintomi che si manifestano più frequentemente includono:

  • Sensazione di bruciore
  • Dolore durante la minzione
  • Flusso urinario debole o interrotto
  • Attesa prolungata prima di iniziare a urinare
  • Impressione di non aver svuotato completamente la vescica
  • Perdite involontarie di urina
  • Incontinenza, vale a dire un’impellente necessità di urinare
  • Incremento della frequenza delle minzioni, sia di giorno sia di notte
  • Difficoltà nell’erezione maschile

Questi sintomi possono essere attribuiti a svariate condizioni, quali la presenza di calcoli vescicali, patologie prostatiche, infezioni del tratto urinario o malattie di natura oncologica.

Come si svolge la visita urologica

La visita urologica inizia con un’approfondita anamnesi, durante la quale il medico specialista interroga il paziente sulla natura dei sintomi, la storia clinica personale e familiare, e su eventuali trattamenti in corso, per ottenere un quadro completo dello stato di salute generale e specifico dell’apparato urinario. Segue un esame fisico, che include comunemente la palpazione dell’addome per verificare la presenza di dolorabilità o masse ingrossate e una valutazione genitale esterna. Nel caso degli uomini, è usuale anche un esame digitale rettale per valutare le condizioni della prostata.

A seconda dei sintomi riferiti, possono essere eseguiti esami strumentali aggiuntivi, come l’ecografia dell’apparato urinario, che fornisce immagini dettagliate dei reni, della vescica e degli altri organi coinvolti. È possibile che vengano richieste analisi delle urine per identificare infezioni o tracce di sangue, o flussimetrie per valutare il flusso urinario.

La visita può includere anche un’uroflussometria, che misura la quantità e la velocità dell’urina espulsa durante la minzione, o una cistoscopia, che consiste nell’inserire un tubo sottile e flessibile dotato di una camera attraverso l’uretra per esaminare l’interno della vescica e dell’uretra.

Infine, il medico discute i risultati degli esami con il paziente, fornisce una diagnosi o programma ulteriori test se necessario, e propone un piano di trattamento che può includere farmaci, cambiamenti nello stile di vita, procedure mininvasive o interventi chirurgici. L’intero processo è condotto con la massima attenzione al comfort e alla privacy del paziente.

Fonti bibliografiche: