Pterigio: sintomi, diagnosi, cura

Lo pterigio è una crescita anomala di tessuto congiuntivale sulla superficie dell'occhio che può estendersi sulla cornea, causando irritazione, rossore e possibili problemi visivi

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Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

Lo pterigio è una malattia degenerativa dell’occhio, che coinvolge cornea e congiuntiva. Si manifesta come una membrana di tessuto fibroso e vasi sanguigni che si estende generalmente dalla congiuntiva nasale verso la cornea. Aumenta di dimensioni in maniera progressiva e richiede l’intervento di uno specialista per essere curata.

Essendo una malattia degenerativa, non regredisce in maniera spontanea e se invade la cornea ha effetti sul campo visivo del paziente. Questo tessuto fibrovascolare della congiuntiva assume una forma triangolare di natura opaca e può dare ricorso a recidive.

È una formazione benigna e si presenta nella stragrande maggioranza dei casi nei pazienti, sia uomini che donne, in età adulta. Il periodo di maggiore incidenza è tra i 20 e i 50 anni e sono davvero rari i casi nei bambini.

I sintomi dello pterigio

I sintomi dello pterigio possono essere differenti tra i pazienti a seconda di diversi fattori. Inizialmente questa patologia non presenta alcun sintomo: nella fase precoce infatti sono poche le lesioni agli occhi e spesso sono poco visibili all’occhio nudo. Le cause non sono completamente note, ma sembra favorito dall’esposizione al sole e da condizioni di irritazione cronica della superficie oculare.

I sintomi sono:

  • sensazione di corpo estraneo nell’occhio;
  • rossore;
  • eccessiva lacrimazione;
  • astigmatismo secondario irregolare;
  • riduzione del visus.

I sintomi non compaiono tutti insieme e spesso nelle fasi iniziali è una malattia asintomatica.

Non sono ancora note del tutto le cause dello pterigio, anche se è generalmente correlato a:

  • secchezza oculare cronica;
  • eccessiva esposizione al sole e ai raggi UV (è più frequente in chi vive e lavora all’aperto esposto al sole e a superfici riflettenti la luce solare).

Esistono alcuni fattori di rischio di cui tener conto; si presenta infatti principalmente negli uomini e in coloro che vivono in ambienti umidi ed equatoriali.

In molti casi lo pterigio può portare a un forte arrossamento e a una certa prominenza che determinano non solo un inestetismo bensì anche un forte fastidio. La sensazione che caratterizza lo pterigio è quella di avere un corpo estraneo nell’occhio e quindi di una forte lacrimazione e bruciore. Nei casi più gravi questa patologia può portare anche a una distorsione della superficie corneale, quindi indurre ad astigmatismo oppure raggiungere l’asse ottico. In questo caso non è insolito soffrire anche di una visione distorta, come sdoppiata.

Diagnosi dello pterigio e OCT della cornea

La diagnosi dello pterigio viene effettuata dal Medico Oculista durante la visita mediante esame con lampada a fessura. Qualora si volesse esaminare lo stato della cornea e valutare eventuali alterazioni della superficie oculare anche indotte dallo pterigio il medico può avvalersi di questi strumenti:

  • esame della topografia corneale, con il quale è possibile studiare la forma e le caratteristiche della cornea. In particolare, questo test permette di misurare la curvatura della superficie offrendo una mappa dove sono indicati i punti più o meno accentuati. Solitamente i colori più freddi corrispondono ai punti più piatti mentre quelli caldi ai più alti. Per fare questo esame ci si siede su uno sgabello e si fissa per pochi secondi una sorgente luminosa. L’unica preparazione prima dell’esame è quella di non utilizzare le lenti a contatto per almeno 2 o 3 giorni;
  • esame della tomografia ottica computerizzata, chiamata anche OCT, è un altro modo valutare la morfologia dei vari strati corneali. Questo esame per niente invasivo fornisce una scansione della cornea e della retina che permette di individuare moltissime patologie. L’OCT viene utilizzato per diagnosi preparatorie e post-operatorie ma anche per individuare moltissime patologie corneali. L’esame dura pochi minuti e anche in questo caso il paziente deve sedersi di fronte a uno strumento e una mira luminosa;
  • infine, la conta endoteliale permette di studiare e valutare lo stato della superficie dell’endotelio corneale. Grazie allo studio delle cellule dell’endotelio è possibile esaminare forma, dimensioni, densità e variabilità.

Trattamenti dello pterigio

Oggi esistono diverse tipologie di trattamenti dello pterigio, differenti per la gravità della malattia e per paziente. Qualora vi fosse sensazione di irritazione dell’occhio e saltuaria infiammazione senza alterazioni visive vengono somministrati dei colliri lubrificanti oppure corticosteroidei.

Tra le cure dello pterigio nei casi più gravi laddove vi sia una importante invasione della cornea con iniziali alterazioni visive è prevista l’operazione chirurgica, con la quale si asporta questo tessuto patologico adesso alla superficie oculare ripristinando la trasparenza corneale. Questa operazione dura solitamente 45 minuti e per procedere il paziente è sottoposto ad anestesia locale. L’operazione non è particolarmente invasiva, ma per prevenire l’elevato rischio di una ricaduta di questa malattia, solitamente si procede a un autotrapianto della congiuntiva. In questo modo si preleva dall’occhio del paziente un settore sano e viene impiantato nella zona esposta.

Prevenzione

Una delle pochissime, ma delle più efficaci, forme di prevenzione dello pterigio è sicuramente la protezione dell’occhio dai raggi solari. Per farlo può essere utile utilizzare occhiali da sole di qualità, con tecnologie di protezione dai raggi UV. Bisogna prestare attenzione che le lenti riescano a schermare le radiazioni solari, anche abbinando questi occhiali a dei cappellini o delle visiere.

Fonti bibliografiche: