Pseudomonas, aeruginosa ma non solo: cos’è e come si manifesta l’infezione

Lo Pseudomonas è un batterio di cui esistono diversi ceppi, alcuni dei quali resistenti agli antibiotici: come lo si contrae e quali sono le conseguenze

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Secondo quanto emerso nell’ultimo Congresso della SITA (Società Italiana di Terapia Antinfettiva) sono quasi 700.000 i decessi causati dai cosiddetti “superbugs” resistenti alla terapia antimicrobica. In Europa sono 33.000 le morti causate ogni anno, con l’Italia ben salda al primo posto, con poco meno di un terzo, circa 10.000.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro il 2050 i decessi causati dalle infezioni antimicrobicoresistenti saranno più di quelli dovuti a cancro, diabete e incidenti stradali.  I dati più recenti dell’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) confermano la nostra leadership nella diffusione di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRE), vero esempio di superbatterio killer. Ma anche su altri batteri e relativa resistenza i numeri italiani sono allarmanti rispetto alla media europea. Un esempio? Pseudomonas aeruginosa Multiresistente.

Cos’è lo Pseudomonas

I batteri di questa famiglia vengono classificati come Gram-negativi in base alle loro caratteristiche rispetto alla modalità di colorazione. Si tratta di patogeni, ovvero di germi che possono indurre malattia, quasi sempre opportunisti.

Cosa significa? In caso di infezione si possono ammalare soprattutto le persone con debolezze del sistema immunitario o comunque debilitate, magari per patologie come i tumori, perché ustionati, perché sottoposti a sistemi di ventilazione assistita per respirare. Il batterio più noto di questa famiglia, anche per i quadri patologici che può determinare è lo Pseudomonas aeruginosa.

Il batterio si sviluppa soprattutto in presenza di ampie lesioni di mucose o pelle, quindi appunto dopo un intervento chirurgico o in caso di ustioni che hanno deteriorato il benessere dello strato cutaneo. E compare soprattutto nei ricoverati, specie nei lungo degenti. Purtroppo col tempo molti ceppi sono diventati resistenti agli antibiotici, con conseguente difficoltà per trarre le infezioni. In ogni caso, va ricordato che il batterio come specie si può trovare praticamente ovunque. E se è vero che l’aeruginosa è il germe più diffuso e temuto, ne esistono molti altri come paucimobilis, putida o fluorescens.

Come si manifesta, si fa la diagnosi e si cura

L’infezione da Pseudomonas aeruginosa e più in generale dalla maggior parte dei batteri di questo tipo tende ad essere particolarmente grave, anche perché i quadri si sviluppano in persone che hanno maggior difficoltà a rispondere efficacemente alle cure. In termini generali, la patologia tende a manifestarsi in diverse aree, specie se nei pazienti in ospedale. ma può interessare anche soggetti particolarmente fragili sotto l’aspetto immunitario anche fuori dalle mura dell’ospedale.

Le infezioni possono localizzarsi nella pelle e nel tessuto sottocutaneo, nelle vie respiratorie, nelle vie urinarie. A volte vengono interessati anche gli occhi, le orecchie (tipica infezione è quella dell’orecchio del nuotatore nelle zone tropicali) o addirittura le valvole del cuore. Purtroppo ci sono situazioni in cui il germe si diffonde attraverso il sangue provocando gravi batteriemie, ovvero la sua diffusione nel corpo appunto attraverso il sangue. La diagnosi viene fatta attraverso il riconoscimento del germe in coltura, con conseguente studio degli antibiotici cui il batterio risulta sensibile e successiva terapia mirata. Con cure sempre più complesse per lo sviluppo di resistenze ai farmaci.