Miodesopsie: cause, sintomi e cure

Le miodesopsie, o "mosche volanti", sono percezioni di piccole ombre o filamenti fluttuanti nel campo visivo, causate da imperfezioni nel corpo vitreo dell'occhio

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Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

Le miodesopsie, conosciute anche come “mosche volanti”, consistono nella visione di corpi fluttuanti causate da problematiche all’umor vitreo, la zona dell’occhio tra retina e cristallino. All’interno del campo visivo di chi soffre di questa condizione si presentano dei corpi che possono assumere forme di punti, ombre, mosche e fili in grado di creare fastidi o essere precursori di patologie più serie.

Le miodesopsie si presentano naturalmente o in seguito a fenomeni degenerativi del corpo vitreo (contenuto nella camera vitrea presente all’interno dell’occhio).

Il nome di miodesopsie deriva dal greco, con òpsis che significa “visione” e myōdes che significa “simile a mosche”. Infatti questa patologia consiste nel vedere delle forme simili a mosche.

I sintomi principali delle miodesopsie sono rappresentati proprio da queste forme semi trasparenti che possono portare ad alcune difficoltà nella vita quotidiana.

Le miodesopsie si presentano naturalmente o in seguito a fenomeni degenerativi del corpo vitreo (contenuto nella camera vitrea presente all’interno dell’occhio). Molte persone ne soffrono e anche se non è da considerarsi una vera e propria patologia possono essere precursori di condizioni più serie soprattutto se dovessero aumentare improvvisamente e progressivamente.

Tali ombre possono variare nella forma (tipo ragnatele, circolari o filamentose), nella dimensione (vedendo puntini neri davanti gli occhi o macchie più grandi mobili) e nella quantità (singole o molteplici). Si spostano quando muoviamo gli occhi.

I corpi mobili si possono manifestare a qualunque età e accompagnarci anche per tutta la vita. In ogni caso, possono iniziare a svilupparsi tra i 20 e i 30 anni, ma si presentano con maggiore frequenza tra i 50 e i 60 anni.

Quali sono i sintomi delle miodesopsie

Il principale sintomo delle miodesopsie è come già accennato, l’apparizione di forme e corpi mobili all’interno degli occhi. Le forme e le tipologie di macchie percepite dal paziente che soffre di questa patologia possono essere cerchi, linee, ragnatele, mosche, puntini e molto altro.

Si evidenziano maggiormente quando si fissa una superficie o uno sfondo chiaro e luminoso (tipo una parete bianca o il cielo) oppure quando si usa il computer (monitor con sfondo bianco o, comunque, chiaro). A seconda della causa che ha determinato la comparsa delle miodesopsie, i sintomi possono essere più o meno gravi/eclatanti. Il paziente può quindi:

  • avere vista annebbiata durante la lettura o quando guarda il pc;
  • percepire ombre diffuse nel campo visivo che si spostano quando sposta lo sguardo nelle diverse direzioni;
  • notare la comparsa di flash luminosi nella parte periferica del campo visivo;
  • avere vista offuscata in generale.

Cause delle miodesopsie

Le cause delle miodesopsie sono molte, ma le figure e le ombre caratteristiche di questa condizione appaiono a causa di uno specifico processo. Per comprendere tale procedimento è necessario approfondire prima la composizione dell’occhio e nello specifico del corpo vitreo, l’area che maggiormente viene colpita da questa patologia.

Il corpo vitreo è l’area posta tra il cristallino dell’occhio e la retina. Il corpo è composto da un materiale, appunto, definito umor vitreo. Questo è per il 99% costituito da acqua mentre per il restante 1% da altre sostanze: acido ialuronico, collagene, proteine solubili, zuccheri, fibrille vitreali e cellule vitree.

Il corpo vitreo dovrebbe essere trasparente e creare un’immagine quando un oggetto viene colpito dalla luce che sia speculare sulla retina. Nonostante quest’area solitamente sia quindi trasparente, esistono delle eccezioni e delle imperfezioni che possono portare a frammenti delle fibre di collagene.

Questi frammenti che interessano le fibrille vitreali creano quindi i sintomi delle miodesopsie, come le ombre e i puntini sulla retina. Queste forme sono quindi causate dalla proiezione dell’ombra di questi filamenti che si trovano all’interno del liquido, quindi dell’umor vitreo.

Con l’avanzare dell’età, il corpo vitreo subisce un processo di deterioramento: inizialmente si assiste ad una fluidificazione della componente gelatinosa, seguita poi dalla formazione di piccoli frammenti o addensamenti proteici che, bloccando almeno parzialmente i raggi luminosi che penetrano nell’occhio, proiettano le loro ombre sulla retina. Quindi, le miodesopsie non sono considerate, il più delle volte, una patologia; questo lieve disturbo può essere però amplificato a livello psicologico (prestandoci un’attenzione eccessiva).

Fattori di rischio delle miodesopsie

Sono molte le cause delle miodesopsie ma una è la più frequente: l’avanzamento dell’età. Col trascorrere degli anni è più probabile che si disidrati il liquido che compone il vitreo e che la struttura di fibre di collagene si disgreghi o si danneggi, portando all’apparizione delle prime ombre. Per questo motivo moltissimi pazienti che soffrono di questa patologia sono coloro che hanno un’età superiore ai 50 e ai 60 anni e due anziani su tre oltre i 70 anni ne presentano i sintomi. Il deterioramento della componente gelatinosa dell’occhio porta i frammenti a creare le ombre, soprattutto se si guardano superfici chiare come un foglio di carta.

Le miodesopsie sono spesso presenti nei soggetti affetti da miopia e vanno prese in maggiore considerazione poiché in questi soggetti possono essere più frequentemente precursori di problemi più gravi a livello della retina.

Tra gli altri fattori di rischio delle miodesopsie ci sono:

  • attività sportiva intensa
  • esposizione al sole o a fonti di calore per molto tempo
  • scarsa idratazione
  • traumi e colpi alla testa in seguito a incidenti o colluttazioni
  • problematiche legate al metabolismo e disordini alimentari

Come fare la diagnosi delle miodesopsie

Il primo modo, per diagnosticare le miodesopsie o altre patologie degli occhi è necessario recarsi presso il medico di base. Grazie a una prima visita, il dottore potrà infatti comprendere quale sia la soluzione migliore e soprattutto stabilire la gravità della situazione, in modo da fornire anche una ricetta per una visita di emergenza in ospedale o presso un oculista specializzato.

Sia il medico di base che uno specialista provvederanno quindi ad un’anamnesi più approfondita. Ad esempio, è possibile che vengano poste domande su problemi di vista del paziente o in famiglia, malattie pregresse ed eventuali farmaci assunti, presenza di casi in famiglia e molti altri dettagli che potranno aiutare il medico a individuare la causa di questi disagi.

In caso di comparsa improvvisa di questa condizione o progressivo peggioramento è necessario effettuare sempre una visita oculistica completa, in particolare se dovessero esserci anche dei sintomi aggiuntivi quali la presenza di “lampi luminosi” (fotopsie) o improvvisa amputazione del campo visivo. Il Medico Oculista valuterà lo stato del segmento posteriore dell’occhio e l’integrità della retina.

Per una corretta diagnosi è sicuramente importante, per prima cosa, definire con precisione la storia clinica del paziente (anamnesi). L’oculista deve principalmente raccogliere le seguenti informazioni:

  • epoca d’insorgenza del disturbo ed eventuali sintomi associati;
  • caratteristiche delle miodesopsie presenti nel campo visivo: forma, dimensione, quantità, presentazione in un solo occhio o entrambi;
  • presenza di disturbi visivi specifici (spesso il paziente riferisce avere la vista offuscata o di vedere dei puntini neri davanti agli occhi);
  • presenza o meno di miopia;
  • traumi precedenti;
  • chirurgia oculare precedente;
  • condizioni di salute generale.

Poi si potrà procedere con la visita vera e propria: valutazione del visus (naturale e corretto), esame del segmento anteriore dell’occhio, tonometria, ed infine, a pupilla dilatata, esame del fondo oculare per controllare con attenzione il vitreo e la retina.

Rischi e complicazioni

Nella maggior parte dei casi questo fenomeno si presenta naturalmente con l’invecchiamento o con la miopia. In questi casi le mosche volanti non sono preoccupanti e possono essere controllate con visite periodiche da un oculista specializzato.

In alcuni casi però le miodesopsie possono associarsi a un distacco posteriore del vitreo, ovvero la separazione del vitreo dalla retina a cui normalmente è adeso. Questo processo può avvenire normalmente con l’età ma in alcuni casi in maniera traumatica provocando delle trazioni e possibili lacerazioni della retina. Risulta quindi importante sottoporsi a esame del fondo oculare al fine di escludere questa eventualità e le possibili conseguenze.

In altri casi le miodesopsie possono essere conseguenze di patologie infiammatorie della retina e del corpo vitreo.

Terapie e rimedi delle miodesopsie

Sono molti i trattamenti per le miodesopsie e i rimedi naturali. Sicuramente il primo modo per curare questa patologia è prevenirla con una corretta idratazione giornaliera, attraverso visite periodiche di controllo presso un oculista, a partire già dai 40 anni di età. In questo modo sarà possibile individuare subito i sintomi delle miodesopsie già agli inizi, soprattutto nel caso in cui siano causati dall’avanzamento dell’età.

Inoltre, diversi studi hanno dimostrato come una dieta corretta e ricca di antiossidanti possa prevenire l’apparizione di questi sintomi. Ad esempio, un’alimentazione ricca di beta-carotene, vitamina E, vitamina C, rame e zinco può ridurre la probabilità che i sintomi appaiono laddove siano già presenti in un occhio. Altri elementi nutritivi fondamentale per la prevenzione di questa malattia sono poi i vegetali verdi, la frutta fresca, l’omega-3 3 gli acidi grassi polinsaturi.

Come già evidenziato fondamentale è l’idratazione: bere molta acqua e assumere molti sali minerali aiuta a ridurre l’entità di questa condizione.

Una possibile cura per il trattamento delle miodesopsie, in alcuni casi, potrebbe consistere nella vitreolisi con yag laser. Se i corpi mobili non si localizzano troppo vicino ad altre strutture oculari, il laser può essere in grado di vaporizzarli o romperli in corpi mobili più piccoli, o semplicemente spostarli dall’area visiva centrale. Il trattamento non è molto invasivo, dura circa 20-30 minuti, non provoca dolore. Si tratta comunque di una procedura non del tutto priva di possibili complicanze (cataratta, aumento della pressione oculare, rottura o distacco della retina), ragion per cui la decisione di ricorrere o meno a tale trattamento spetta sempre all’oculista.

L’unica alternativa terapeutica alla vitreolisi laser è la vitrectomia, una procedura chirurgica piuttosto invasiva e che può portare alla comparsa di eventi avversi significativi, pertanto eseguita dai chirurghi solo in casi selezionati.

Fonti bibliografiche: