Iperemia congiuntivale: cos’è, sintomi, cura

L'iperemia congiuntivale è una condizione caratterizzata da un aumento del flusso sanguigno nei vasi della congiuntiva, che provoca arrossamento e infiammazione dell'occhio, spesso dovuta a irritazioni, infezioni o allergie

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Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

L’iperemia congiuntivale – termine medico atto ad indicare lo stato di “arrossamento dell’occhio” – consiste appunto in un arrossamento frequente, che colpisce uno o entrambi gli occhi, a causa della vasodilatazione e di un conseguente aumento della quantità di sangue circolante.

In realtà, questo rossore è solo la conseguenza della dilatazione dei vasi sanguigni presenti nell’occhio stesso. Man mano che il rossore si dilata, la quantità di sangue che raggiunge questa zona del corpo aumenta e, di conseguenza, l’intera area appare molto più rossa del solito.

Questo arrossamento è in genere sintomo di un’infiammazione e – come si vedrà più avanti – le cause scatenanti dell’iperemia congiuntivale possono essere molte. L’arrossamento può comparire da solo o può essere accompagnato da una variegata sintomatologia a danno della congiuntiva. Quest’ultima è la sottile membrana che riveste la superficie anteriore del bulbo oculare – fatta eccezione per la cornea – e quella interna delle palpebre con la funzione principale di proteggere tutto l’occhio dall’intrusione di corpi estranei che potrebbero alterarne l’equilibrio. Facilita inoltre il mantenimento dello stato umido interno all’occhio – il film lacrimale – così che la palpebra possa scorrere in facilità senza arrecare danni di sfregamento.

Tale rossore è spesso accompagnato anche da prurito, lacrimazione e sensibilità alla luce, tutti sintomi che scompaiono da soli quando l’elemento irritante viene rimosso. Quando, invece, gli effetti dell’iperemia della congiuntiva persistono per un periodo di tempo piuttosto prolungato, è bene consultare un medico per esaminare l’area interessata in modo più accurato e determinare il trattamento più appropriato da seguire.

Quali sono le cause dell’iperemia congiuntivale

Come accennato, l’iperemia congiuntivale consiste in un arrossamento visibile dell’occhio, sintomo di una vasodilatazione dei vasi oculari superficiali. Questa vasodilatazione e il conseguente arrossamento possono essere causati da:

  • Presenza di corpi estranei nell’occhio: la causa più comune di iperemia congiuntivale è l’ingresso di un corpo estraneo nell’occhio (granello di polvere o di sabbia o qualsiasi altro elemento che presenta queste caratteristiche) che produce una reazione da arrossamento con conseguente aumento della lacrimazione per espellerlo.
  • Allergie: tutte le allergie possono manifestarsi anche con questi sintomi come ad esempio quelle provocate da particolari allergeni presenti nell’ambiente (polline, peli di animali, polvere, ecc.).
  • Presenza di sostanze irritanti: causano una reazione simile a quanto accade con allergie o corpi estranei, ma in forma “ridotta” e senza scatenare nel paziente abbia una condizione allergica associata. Alcuni esempi di sostanze irritanti sono molto comuni sono: l’acqua della spiaggia, il cloro della piscina, il fumo e l’inquinamento, che possono irritare gli occhi e causare sintomi come quelli dell’iperemia congiuntivale.
  • Infezione batterica o virale: un’altra delle cause più comuni può essere trovata nelle infezioni. In generale, quando si tratta di un’infezione di tipo batterica, il disagio sarà accompagnato dalla secrezione di materiale viscoso; mentre nel caso di quella virale, la causa più comune sarà la lacrimazione abbondante.
  • Colpi o traumi che possono causare un versamento nell’occhio: un’altra delle cause più comuni di iperemia congiuntivale è la possibilità di aver ricevuto un colpo all’occhio o in prossimità di esso, che di solito porta ad arrossamento dell’occhio sclera.

Se lo stato di iperemia congiuntivale è connesso al dolore è necessario valutare la presenza di:

  • Uveite, un’infiammazione che colpisce il tratto uveale, sito tra la sclera e la retina.
  • Irite, l’infiammazione dell’iride.
  • Blefarite, l’infiammazione delle palpebre.
  • Cheratite, l’infiammazione della cornea.
  • Sclerite, l’infiammazione della sclera.
  • Glaucoma acuto o glaucoma ad angolo chiuso.
  • Traumi che hanno causato emorragia a livello dei vasi sanguigni superficiali.
  • Esposizione alla luce solare intensa senza la protezione di adeguati filtri (gli occhiali da sole).

Si ricorda, che la principale causa di iperemia congiuntivale è – banalmente – il pianto, sia di natura irritativa che emotiva: i vasi sanguigni congiuntivali si dilatano, aumenta l’afflusso di sangue e l’occhio si arrossa.

Sintomi ed eventuali complicanze dell’iperemia congiuntivale

Dal punto di vista medico, l’iperemia oculare può presentarsi – a causa di tutti i fattori precedentemente elencati – come un sintomo autonomo, o in combinazione ad altri sintomi, i quali variano a seconda della condizione medica presentata dal paziente.

Oltre al rossore, i sintomi più comuni dell’iperemia congiuntivale sono:

  • Prurito: una sensazione di fastidio sulla superficie dell’occhio che ne rende difficile l’apertura.
  • Fotofobia: un’eccessiva sensibilità alla luce. In questi casi il paziente non riesce a tenere l’occhio aperto perché la luce è troppo fastidiosa.
  • Lacrimazione eccessiva: ovvero la risposta naturale dell’occhio stesso per migliorare la lubrificazione della superficie ed espellere ogni possibile elemento estraneo che causa il disagio.
  • Scarico purulento: in quei casi in cui la causa è dovuta ad un’infezione batterica, è molto comune che i sintomi siano accompagnati dallo scarico di materiale viscoso e di colore verde o giallo nell’occhio stesso.
  • Infiammazione della sclera: insieme al caratteristico rossore dell’iperemia congiuntivale, la sclera tende a infiammarsi, quindi può risultare più grande in un occhio che nell’altro.

Se questa sintomatologia associata dura solamente uno o due giorni, per poi risolversi autonomamente, senza avere conseguenze significative, si tratta di iperemia congiuntivale transitoria.

Se invece il disturbo non si risolve autonomamente ma, anzi, si aggrava fino a presentare secrezioni mucose o acquose, riduzione dell’acuità visiva, visione offuscata intenso dolore agli occhi, allora l’iperemia congiuntivale potrebbe essere marker di una patologia più grave.

  • Congiuntivite

La congiuntivite consiste nell’infiammazione della congiuntiva, la quale determina la comparsa di iperemia congiuntivale, quindi di un rossore diffuso a tutto l’occhio, esclusa la parte dell’iride. L’iperemia in questo caso può accompagnarsi a sintomi quali prurito, bruciore, visione offuscata e ipersensibilità alla luce; oltre che a secrezioni e crosticine lungo la rima cigliare a causa delle quali l’occhio tende ad “appiccicarsi”.

  • Corpo estraneo all’interno dell’occhio

La presenza di un corpo estraneo all’interno dell’occhio provoca – prevedibilmente – una sintomatologia soltanto all’occhio interessato, il quale si presenta con iperemia congiuntivale diffusa, dolore, difficoltà a tenere aperto l’occhio, lacrimazione, ipersensibilità alla luce. Il corpo estraneo deve essere prontamente rimosso per evitare che la permanenza del corpo estraneo danneggi la superficie corneale.

  • Allergia

Le allergie, tra i loro sintomi più diffusi, riscontrano proprio l’iperemia congiuntivale. Questa può essere causata da agenti ambientali come pollini, acari della polvere, muffe, peli di animale domestico; oppure potrebbe essere un’allergia da contatto locale causata da saponi, cosmetici, make-up che vengono a contatto diretto con la congiuntiva.

  • Glaucoma

Se l’iperemia congiuntivale venisse accompagnata da un forte prurito, questa potrebbe essere sintomatologia di un aumento repentino della pressione intraoculare che conduce allo sviluppo del glaucoma. Se così fosse, si tratterebbe di una patologia di ingente serietà che dovrebbe essere immediatamente sottoposta all’attenzione di un medico oculista specialista.

Come diagnosticare l’iperemia congiuntivale

Se, come anticipato, l’iperemia congiuntivale regredisce in maniera spontanea, non sorge la necessità di contattare celermente uno specialista. Al contrario, se l’iperemia congiuntivale non regredisce ma addirittura pare peggiorare, sarà sicuramente opportuno contattare l’oculista per una visita urgente. Quest’ultimo, dopo aver eseguito un’accurata anamnesi, procederà a visitare il paziente per individuare la causa scatenante dell’iperemia congiuntivale, elaborare una diagnosi corretta e prescrivere – successivamente – la terapia più appropriata.

Terapia e come prevenirne la ricomparsa

Essendo l’iperemia congiuntivale un sintomo comune a molte patologie anche profondamente diverse tra loro, la terapia non è univoca ma è rivolta alla patologia in corso, risolvendo così anche l’iperemia.

In genere il medico oculista può avvalersi di una terapia farmacologica a base di antibiotici o antinfiammatori e antistaminici in collirio o in forma di unguento, lacrime artificiali e soluzioni disinfettanti per la superficie e gli annessi oculari.

Per evitare che l’iperemia congiuntivale si ripresenti, l’oculista consiglierà al paziente di evitare la frequentazione di luoghi caratterizzati da inquinamento ambientale, ad utilizzare sempre un umidificatore se l’ambiente si presenta eccessivamente secco e di lavarsi sempre bene le mani che – si sa – sono il primo veicolo di germi e batteri che potrebbero trovare nell’occhio un terreno fertile nel quale riprodursi.

Fonti bibliografiche: