Diciamolo. Tra mascherine, distanziamenti, lockdown per limitare il rischio di contagi da virus SarsCoV-2, negli ultimi due inverni abbiamo praticamente dimenticato l’influenza. Ma non bisogna sottovalutare il virus di stagione, anche perché ci sono i segnali di un’inversione di tendenza che potrebbe risultare estremamente preoccupante per l’inverno, con una riaccensione dei casi di influenza e contemporanea circolazione del virus Sars-CoV-2.
Per questo le società scientifiche ricordano l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, con un documento che ribadisce il significato della necessaria campagna di profilassi, in particolare per i soggetti a rischio per età o per fragilità. Il tutto, considerando che un eventuale richiamo per il vaccino Covid potrebbe accompagnarsi alla puntura per limitare i rischi legati all’influenza, sicuramente da non sottovalutare. Il documento che ricorda questi aspetti è sigla dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – SitI.
Non dimentichiamo l’influenza
I segnali che giungono dall’altra parte del pianeta, dove l’epidemia influenzale è in atto, non sono certo tranquillizzanti. I dati epidemiologici registrati in Australia e in Argentina rilevano infatti un’evidente recrudescenza dell’influenza, con diffusione ai livelli pre-pandemia, visto l’abbandono dei mezzi di protezione individuale e delle misure di contenimento.
In Australia, i casi di influenza confermata in laboratorio rilevati dal sistema di sorveglianza sono in aumento dal mese di marzo, con 90% di campioni esaminati che hanno rilevato la presenza del virus influenzale di tipo Anche in Argentina, dalla settimana 49 del 2021 (quindi fuori dalla stagione invernale dell’emisfero australe) è stato invece rilevato un aumento del numero di casi di influenza. Vista la situazione, quindi, occorre stare in guardia.
“La profilassi per l’influenza rischia di essere messa in secondo piano dal Covid, ma non deve assolutamente essere sottovalutata – sottolinea Claudio Cricelli, Presidente SIMG. Nelle prossime stagioni l’influenza comparirà e abbiamo già indicazioni sulla sua gravità. Serve un’azione incisiva che coinvolga popolazione e istituzioni affinché ci si attrezzi sin da subito per proteggersi dall’influenza con un’approfondita campagna vaccinale. Si devono tenere a mente concetti come la severità dell’infezione da virus influenzale, il carico clinico della malattia, i costi per il Servizio Sanitario Nazionale, il ruolo centrale della vaccinazione nella prevenzione dell’influenza”.
“È fondamentale prepararsi da subito contro il virus influenzale – aggiunge Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT. Occorre ribadire l’importanza di questa vaccinazione, sottovalutata soprattutto nell’ultimo anno, quando si è verificato un calo delle coperture. Si tratta di un importante tema di sanità pubblica, su cui le istituzioni nazionali e regionali non possono rimandare il proprio impegno. L’influenza rimane una malattia infettiva gravata da complicanze soprattutto nei soggetti più fragili come anziani, pazienti con comorbidità e immunodepressi, che rappresentano coloro che sono maggiormente esposti agli effetti dannosi dell’influenza e possono ottenere i maggiori benefici dalla vaccinazione”.
Il doppio vaccino è possibile
L’appuntamento con la prevenzione, insomma, non va dimenticato. E può essere unico. “In previsione dell’aumento dei casi che si registreranno in autunno ed in inverno è fondamentale effettuare la vaccinazione antinfluenzale – riporta Antonio Ferro, Presidente SItI. La doppia inoculazione, antiCovid-19 e anti-influenza, è sicura ed importante, in quanto anche l’influenza può generare complicazioni molto gravi. È altrettanto fondamentale iniziare a parlarne già da ora per raggiungere, con questo appello, più persone possibili, facendo partire una campagna di sensibilizzazione, da parte di tutti gli operatori del mondo della Sanità, per informare correttamente tutta la popolazione”.
Secondo l’OMS ogni anno nel mondo le morti determinate dall’influenza stagionale oscillano tra 250 e 500 mila, di cui 15-70 mila in Europa; circa il 90% avviene tra gli ultra 65enni. In Italia si stimano circa 8mila decessi all’anno a causa dell’influenza e delle sue complicanze. Durante l’inverno 2020-2021, in piena pandemia, le vaccinazioni contro l’influenza, sulla spinta dei timori causati dal Covid, hanno registrato un notevole incremento (65.3% negli over 65 rispetto al 54,6% del 2019/2020). Ad oggi, i dati preliminari relativi all’ultimo inverno, evidenziano invece una sensibile e preoccupante riduzione.