Influenza colpisce 1 bambino su 4 ogni anno, al via la campagna di prevenzione nelle scuole

I pediatri italiani lanciano l'allarme: i bambini possono essere veicoli di contagio per i familiari, specie se fragili. Ecco cosa fare per limitare i rischi

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Eleonora Lorusso

Giornalista, esperta di salute e benessere

Milanese di nascita, ligure di adozione, ha vissuto negli USA. Scrive di salute, benessere e scienza. Nel tempo libero ama correre, nuotare, leggere e viaggiare

Pubblicato: 24 Ottobre 2025 06:38

L’influenza è ormai alle porte: le campagne vaccinali gratuite sono già partite in pressoché tutte le Regioni d’Italia, ma a preoccupare in questa fase sono soprattutto i più piccoli. Ogni inverno, infatti, 1 bambino italiano su 4 è colpito dal “malanno di stagione”. I sintomi, in genere, sono quelli classici come febbre, malessere generale, problemi respiratori. Ma in alcuni casi possono esserci anche complicanze, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti con cui convivono. Da qui l’appello della Società Italiana di Pediatria (SIN), che ha lanciato una speciale campagna informativa, con consigli pratici anche per genitori e insegnanti di scuola.

I bambini come veicolo di influenza

Come spiegano gli esperti, oltre a poter andare incontro a complicanze come otiti e polmoniti, i più piccoli sono spesso un bacino di contagio anche per gli adulti e quindi possono veicolare i virus influenzali anche i soggetti più a rischio con i quali hanno contatti, come per esempio i nonni, che sono “più fragili per età o condizioni di salute”. “Per favorire una maggiore protezione dei più piccoli e dell’intera società, nonché una più ampia consapevolezza dei comportamenti preventivi”, la Società Italiana di Pediatria ha quindi messo a punto una campagna di sensibilizzazione e prevenzione.

La preVenzione: le informazioni utili per grandi e piccoli

La campagna, prima nel suo genere, si chiama “Copriamoli bene… con la preVenzione”: l’obiettivo è informare le famiglie e il personale educativo, per questo coinvolge oltre 900 scuole e 64.000 alunni. Per fornire tutte le indicazioni utili, è stato previsto un corso di formazione gratuito e l’offerta al personale docente di materiale informativo da condividere poi con alunni e famiglie. In particolare è stata creata una cartolina motivazionale con un QR code che permette di visualizzare il videomessaggio del Presidente SIP Rino Agostiniani, con consigli pratici di prevenzione. Una brochure aiuta i genitori a distinguere i falsi miti dalle buone abitudini quotidiane, fornendo indicazioni immediate e accessibili. Per madri e padri che avessero altri dubbi, è stato istituito anche uno sportello telefonico gratuito, attivo fino a febbraio 2026, “che permette ai genitori di avere chiarimenti e risposte ai dubbi sugli strumenti di prevenzione, tra cui i vaccini”, come spiega la SIP.

L’importanza della scuola

Ad affiancare le famiglie, però, ci sono anche le scuole che, secondo i pediatri della Società Italiana di Pediatria, non rappresentano soltanto un luogo di istruzione, ma “presidio di salute e di prevenzione, capace di attivare un circolo virtuoso che parte dai bambini e arriva a proteggere l’intera comunità”. “Troppo spesso per l’influenza si ricorre in modo improprio agli antibiotici, che non hanno efficacia contro il virus e possono comportare effetti collaterali. È molto più utile puntare sulla prevenzione con gesti semplici ma fondamentali e, quando serve, rivolgersi con fiducia al proprio pediatra”, ha spiegato Rino Agostiniani, pediatra e Presidente di SIP. A supportare l’iniziativa è stata anche AstraZeneca e in collaborazione con La Fabbrica Società Benefit di Gruppo Spaggiari Parma, che ha curato l’ideazione e il coordinamento con il mondo della scuola.

Quando arriva il picco influenzale

Intanto prosegue il monitoraggio per individuare che tipo di stagione influenzale sarà quella in arrivo in Italia. Analizzando quanto già accaduto in Australia, dove l’influenza è già arrivata in concomitanza con l’estate dell’emisfero boreale, si potrebbe annunciare particolarmente impegnativa. Un ruolo fondamentale sarà giocato da alcune variabili come l’intensità della circolazione dei virus, le condizioni climatiche e il livello di copertura vaccinale. Nell’emisfero australe per ora si è registrato un aumento dei casi di influenza del 58,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 (fine aprile) e un aumento dei ricoveri fino al +50% nelle fasi più avanzate della stagione (luglio).

L’allarme in Giappone

D’altro canto le informazioni che giungono dal Giappone destano preoccupazione. Nel Paese orientale si è registrato un dato record di oltre 6mila contagi che ha costretto a chiudere oltre 100 scuole. A causare un così elevato numero di casi di influenza è stato il ceppo H3N2, che ha iniziato a circolare cinque settimane prima del previsto. “Le previsioni iniziali sulla stagione, fatte sulla base delle informazioni provenienti dall’emisfero australe, già ci ponevano di fronte a una possibilità di grandi numeri di contagi da infezioni respiratorie in questo ormai prossimo inverno; e ora le conferme di una stagione influenzale pesante che ci arrivano anche dal Giappone, con una predominanza del virus A/H3N2 ma anche B/Victoria, non fanno che rinforzare la già pessimistica previsione”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Milano, Direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it.

Le variabili e l’importanza della vaccinazione

“Anche se l’effettiva diffusione del virus influenzale, rispetto gli altri virus cugini, dipenderà anche molto dall’andamento delle temperature: se ci saranno continui sbalzi termici prevarranno i virus cugini, mentre se ci sarà un freddo intenso prolungato con un’elevata umidità prevarrà l’influenza vera e propria”, ha aggiunto Pregliasco. Per questo sono state ricordate le norme comuni di igiene, come l’uso della mascherina in ambienti chiusi, l’igiene delle mani e la vaccinazione, con particolare attenzione a bambini, anziani, donne in gravidanza e persone con patologie croniche, che secondo i virologi e gli infettivologi rappresentano l’unica strategia possibile per prevenire le complicanze legate all’influenza, evitando anche le richieste di intervento presso i Pronto Soccorso.