A marzo ho iniziato a frequentare un mio coetaneo (anni 30). Non siamo ufficialmente fidanzati ma ci vediamo piuttosto assiduamente, nel weekend e anche in settimana. Abbiamo fatto insieme un paio di weekend lunghi, e sebbene il più delle volte ci vediamo soli, di tanto in tanto abbiamo avuto modo di frequentare insieme amici sia miei che suoi. Ora, si avvicina l’estate e io stavo per chiedergli di organizzare qualcosa insieme, ma lui mi ha preso in contropiede proponendomi di passare l’estate separati (ad agosto) organizzando le ferie ciascuno per i fatti suoi, per poi riprendere rivederci al rientro. E con ‘ciascuno per i fatti suoi’ intendo che lui vorrebbe ci sentissimo liberi di ‘sperimentare’ avventure con altre persone. Io mi sono gelata. Ma a lui tengo davvero molto. Forse è meglio essere sinceri piuttosto che inventarsi ‘Vado in ferie coi miei amici’ e ritrovarsi cornuta senza saperlo. O no?
Ci sono tanti modi di vivere e gestire le relazioni che costruiamo con gli altri e, ti assicuro, nessuno di questi può essere considerato giusto o sbagliato, anche se può apparire diverso, insolito e non “tradizionale” agli occhi di chi guarda. Questo non è importante, quello che conta davvero è come ci sentiamo noi quando siamo dentro a quella situazione.
Ho fatto questa premessa perché lo scenario da te delineato mi è familiare, così come lo è sicuramente a tutte le persone che ci stanno leggendo. Il vostro è un caso di situationship, uno dei tanti inglesismi che stanno a indicare una relazione che non guarda al futuro, ma solo al presente, che viene vissuta giorno dopo giorno e che spesso termina proprio lì, dove non c’è un’evoluzione.
E non c’è niente di male in questo, così come non abbiamo necessariamente bisogno di definire quello che siamo o quello che viviamo quando frequentiamo qualcuno. A patto, però, che sia quello che vuoi anche tu. E qui, mi fermo per porti l’unica domanda che può rispondere a ogni tuo dubbio: tu cosa vuoi davvero?
Scrivi che tieni molto a lui, questo mi fa supporre che saresti disposta ad accettare la sua proposta. Ma qual è, per te, il prezzo da pagare? Mi spiego meglio: hai perfettamente ragione quando dici di pretendere sincerità, del resto sono fortemente convinta che questa sia alla base di ogni relazione sana ed equilibrata. Inoltre, la monogamia non è l’unica scelta che avete a disposizione, potete infatti esplorare diverse forme relazionali che, a volte, sanno funzionare di più e meglio.
Ma la vostra non è una situazione ben definita, e di conseguenza è difficile fissare dei confini e infrangerli. Si può parlare di tradimento quando non c’è l’ufficialità di un fidanzamento? E fin dove può spingersi la libertà che concediamo all’altro in una situationship?
Le risposte sono tante e diverse, ma soprattutto soggettive. Anche se non avete definito a parole ciò che siete diventati in questi mesi, insieme, il tuo cuore potrebbe avere già la risposta che stai cercando. Ma fai attenzione perché non è così scontato che i suoi desideri siano allineati ai tuoi.
Ritorniamo, dunque, alla domanda iniziale: cos’è che vuoi davvero per te e per voi? Fai chiarezza, mettiti all’ascolto di quello che ti dice il cuore, sono certa che lì troverai tutte le risposte che stai cercando. Allora, poi, potrai parlarne con lui: spiegagli i tuoi sentimenti, confessa ciò che senti e, senza paura, digli cosa ti aspetti. Solo così potrai capire se state cercando le stesse cose, ma soprattutto se ci sono i presupposti per fare evolvere questa frequentazione.