#PostaDelCuore

Vorrei che mio figlio andasse via di casa

Lasciare una zona di comfort piena di amore è sempre difficile. Ma una mamma ha il compito di aiutare il proprio figlio a spiccare il volo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Sono madre di un figlio ultratrentenne. Un bravo ragazzo, cresciuto con sani principi. Lavora, purtroppo non riesce a trovare la donna giusta. Due anni fa, dietro insistenza mia e di mio marito, lo abbiamo convinto a comprare casa. Senza mutuo, poiché avevamo appena ereditato da mia suocera una cifra sufficiente ad acquistare l’appartamento. Premetto che la casa è nella stessa cittadina, quindi nel caso avesse bisogno è a pochi minuti d’auto da noi. La ristrutturazione è stata ultimata, e ora è da arredare. Ma mio figlio non si decide. Sembra quasi che non voglia lasciare casa. Non voglio che pensiate che mi dia fastidio, però credo che a 36 anni sia giusto che si faccia un vita sua. Sbaglio?

Amica mia, ti assicuro che l’impressione che restituisce questa fugace istantanea familiare non mi ha fatto pensare neanche per un momento che a scrivere fosse una mamma infastidita dalla presenza di suo figlio. Al contrario, quello che posso delineare leggendo le tue parole, è il profilo di una madre attenta, amorevole e premurosa.

Anche il fatto che tu abbia maturato questa consapevolezza, quella di un figlio che a un certo punto deve fare sua l’autonomia e l’indipendenza, ti rende onore. Non tutti sono disposti a barattare la presenza con l’assenza, soprattutto quando si parla di figli. Ma tu sei pronta a farlo. Chi forse non lo è proprio è tuo figlio.

Me lo descrivi come un bravo ragazzo, un gran lavoratore e un uomo dai sani principi, e chi meglio di te può raccontare chi è. Ma cos’altro puoi dirmi di lui? Voglio dire, quali sono i suoi sogni e i suoi progetti per il futuro? Ha passioni, hobby? È una persona curiosa? Cos’è che lo rende vivo ogni giorno?

Non tutti i genitori conoscono questi aspetti più intimi dei propri figli e questo, intendiamoci, non sminuisce affatto il valore dei legami preesistenti. Ma la verità – e ti parlo da figlia – è che l’amore dei genitori è così incondizionato che spesso non sentiamo né il diritto né il dovere di dimostrare qualcosa a loro, neanche le nostre ambizioni più profonde. Al contrario, invece, ci rinunciamo, lasciandoci andare alla certezza di quell’amore e di quella presenza che sempre ci sarà, la vostra.

Forse è vero che tuo figlio non vuole lasciare casa. Se sta temporeggiando sicuramente c’è un motivo, ma quello lo conosce solo lui. Io, esattamente come te, posso limitarmi a delle ipotesi. Forse ha paura della solitudine? O il fatto di non aver trovato una partner con cui condividere la vita lo frena? Potrebbe anche essere che, aggrappatosi all’amore che impregna la vostra casa, fa fatica a lasciare una situazione che nel tempo si è trasformata in un rifugio confortevole e sicuro. Perché poi sai, i cambiamenti spaventano tutti, indipendentemente dall’età che abbiamo.

Che siano 36, 40 o 50, il timore di affrontare qualcosa di nuovo, non lascia mai immune nessuno. E questo è vero soprattutto quando quello che stiamo lasciando è un nido pieno d’amore.

Ma come ti dicevo, le mie sono ipotesi, solo lui conosce la verità. Quindi parla con tuo figlio, o meglio ascoltalo. Non mettergli pressione, non giudicarlo e non criticare le sue scelte, semplicemente aiutalo a capire cosa lo blocca, cosa gli impedisce di fare quel passo verso una nuova e inedita destinazione. Sono sicura che insieme a te riuscirà a trovare il modo di accogliere questo grande cambiamento.