Ognuno di noi è una Luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro
(Mark Twain)
Il buio è qualcosa che tutti temiamo. Sin da bambini, un po’ per retaggio culturale, un po’ per quella paura dell’ignoto, abbiamo sempre avuto timore di affrontare le zone d’ombra, da quelle create nella nostra cameretta con l’arrivo della notte, a quelle del mondo lì fuori.
Ma cos’è che ci spaventa davvero del buio? Forse è l’impossibilità di utilizzare uno dei nostri sensi più sviluppati, quello della vista, o forse è la mancanza della luce e del colore ai quali, da sempre, siamo abituati. Perché è vero che immaginare una vita senza questi indicatori ci spaventa, ci rende insicuri e fragili.
Ma crescendo abbiamo imparato che il vero buio che temiamo non è quello che si crea al crepuscolo, ma quello che abbiamo dentro di noi. Perseguiamo la missione di fare del bene, a noi stessi e agli altri, con il timore di smarrire la via perché il pensiero della scoperta di un lato oscuro, dentro di noi, ci spaventa più di ogni altra cosa.
Ma se quella frase di Mark Twain che afferma che ognuno di noi ha un lato oscuro fosse vera? Come ci farebbe sentire questa consapevolezza?
Lo psichiatra e psicoanalista Carl Jung ha definito questa parte nascosta e oscura come archetipo dell’ombra. Si tratta di una parte del nostro essere che ci appartiene in maniera primordiale, ma che tendiamo a nascondere consciamente e inconsciamente. Secondo Jung, imparare a riconoscere questa parte, dialogare con lei e comprenderla è un passo fondamentale per tutti per costruire la propria identità. Anche se questa nasce da un conflitto.
Le ombre sono fatte di tante cose, di traumi, frustrazioni e dolore, di vergogna se vogliamo. Tuttavia imparare ad affrontarle ci consente di crescere a livello personale e di raggiungere una completezza alla quale non arriveremmo mai. Ma la verità è che senza l’oscurità non saremo in grado di riconoscere e apprezzare la luce.
Affrontare le nostre paure più profonde, attraversare quel buio che ci caratterizza ci permette di vivere con consapevolezza nella luce, perché più abbiamo coscienza dell’oscurità più possiamo gestirla e combatterla per diventare le persone che vogliamo.
E questa non è una battaglia dualistica che riguarda solo le luci e le ombre che ci appartengono, ma anche gli altri sentimenti che che viviamo. Senza la tristezza non potremmo mai assaporare la vera allegria, così come il dolore, se affrontato, può trasformarsi nell’opportunità di una felicità inaspettata. Tutte le fini, inoltre, hanno un corrispondente bellissimo, quello di un nuovo inizio.
Così anche noi, come la Luna così bella e maestosa, dobbiamo convivere con il lato più scuro, perché non c’è luce senza ombra.