I soldi fanno davvero la felicità? La risposta ti potrà sorprendere

La ricerca della felicità è un argomento che ha appassionato tanti ricercatori che hanno scoperto come i soldi possano aiutare il benessere personale

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Redazione

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Se potessi avere mille lire al mese, senza esagerare, sarei certo di trovare tutta la felicità”: questa famosa canzone del 1939 sembra aver anticipato la risposta a una domanda che filosofi, psicologi ed economisti si pongono da tempo: i soldi fanno la felicità? A quanto pare bisogna abbandonare il vecchio adagio che affermava il contrario e abbandonarci alla realtà: i soldi aiutano ad essere felici. Non sono esperienze personali a confermarlo, ma la scienza e uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences condotto da due ricercatori, Daniel Kahneman e Matthew Killingsworth.

Lo studio contraddittorio dei due ricercatori

Non è la prima volta che i due studiosi si trovano a svolgere delle ricerche su questo campo. Nel 2010 i premi Nobel per l’economia, Daniel Kahneman (psicologo) e Angus Deaton (economista), della Princeton University, hanno svolto una ricerca su come i soldi potessero influenzare due aspetti della vita: i sentimenti che rendono piacevole o meno l’esistenza e la valutazione della stessa. Dallo studio è emerso che i soldi avevano un impatto positivo sul modo di valutare la propria vita, ma solo fino a un certo punto. Infatti oltre i 70mila dollari la felicità delle persone non aumentava. Dieci anni dopo lo statunitense Matthew Killingsworth dell’Università della Pennsylvania ha smentito la tesi di Kahneman attraverso l’utilizzo di un’app che lui stava sviluppando. L’applicazione ha chiesto a un gruppo di persone come si sentivano in quel momento in diverse fasi della giornata su una scala che andava da “molto bene” a “molto male”. In base ai dati raccolti si è scoperto che la felicità cresceva costantemente anche dopo aver superato la soglia stabilita dal ricercatore britannico.

I soldi in parte aiutano ad essere felici

Le due tesi diametralmente opposte hanno spinto i ricercatori e la professoressa Barbara Mellers della Penn Integrates Knowledge University a collaborare. I tre hanno condotto un nuovo esperimento rivolto a lavoratori con un reddito medio di 85mila dollari sottoponendo delle domande sulla percezione del loro benessere. Per le persone che avevano un livello di soddisfazione emotiva media, la felicità aumentava con l’aumentare del reddito annuo. Per chi era felice già in partenza, il benessere personale cresceva una volta superato il guadagno annuo di 100mila dollari.

Quello dei tre ricercatori sembra un risultato scontato, ma c’è una piccola minoranza degli intervistati che fa la differenza. Circa il 15% delle persone ha dichiarato che il proprio benessere non aumenta con il reddito. Questo perché gli intervistati potrebbero vivere delle situazioni personali che influiscono negativamente sulla loro felicità.

Quindi i soldi fanno la felicità? In parte sì, ma è solo uno dei fattori che contribuisce al benessere emotivo. Se non siamo in pace con noi stessi o se nella nostra vita ci sono avvenimenti che ci portano ad essere tristi e scontenti, il denaro può aiutarci fino a un certo punto. La felicità, infatti, non è un bene materiale che si può comprare ma uno stato d’animo che si conquista poco alla volta e giornalmente attraverso una serie di fattori sia materiali, come appunto le risorse finanziarie, sia spirituale, stando bene con noi stessi.