Se hai questi sintomi stai vivendo una sofferenza irrisolta

Concederci delle distrazioni o ignorare quello che è successo per dimenticare non ci aiuterà a ricominciare. Il dolore e la sofferenza, infatti, vanno sempre affrontati

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 11 Aprile 2023 12:17

La vita ci mette spesso davanti a situazioni che sono completamente differenti da quelle che avevamo immaginato per il nostro presente e per il futuro. Delusioni d’amore e di amicizia, la perdita di qualcuno a noi caro, i cambiamenti repentini e inaspettati e poi, ancora, l’abbandono.

Tutte situazioni, queste, che inevitabilmente creano delle ferite dentro di noi che sono difficili da sanare. Ci vuole tempo, è vero, ma questo deve anche essere accompagnato dal coraggio e dalla forza di volontà. Perché quando viviamo una sofferenza, senza elaborarla o affrontarla, il rischio che questa si trasformi in qualcosa di più pericoloso per il nostro benessere è molto alto.

Ansie, stress, apprensioni e paure, sono solo il preludio a un malumore che rischia di diventare cronico, che ci fa perdere di vista gli obiettivi e che indebolisce sempre di più il nostro entusiasmo. E se questi sintomi compaiono, e si fanno giorno per giorno più insistenti, allora vuol dire che siamo vivendo una sofferenza irrisolta e che è arrivato il momento di agire.

Sofferenza irrisolta: come riconoscere i sintomi

Sono tanti e diversi i segnali che ci suggeriscono che c’è qualcosa che non va. Che ci dicono che forse abbiamo messo a tacere il dolore troppo presto, senza averlo vissuto, affrontato ed elaborato. Quando questo accade le conseguenze si ripercuotono, inevitabilmente, sul nostro benessere. Sul nostro essere.

Oltre a sentirci perennemente frustrate e insoddisfatte nella nostra quotidianità, potremmo iniziare a sviluppare anche tutta una serie di comportamenti che prima non ci appartenevano. Notarli, e indagarli, è il primo passo verso la risoluzione di una sofferenza inespressa.

Se abbiamo ignorato per troppo tempo il passato, e non ci siamo preoccupate di guarire le ferite del cuore, potremmo trovare, per esempio, una certa difficoltà nel gestire la rabbia. Discussioni per piccole cose, scatti di ira immotivati e sensi di colpa latenti dopo ogni litigio, sono solo alcuni dei segnali che c’è qualcosa di irrisolto dentro di noi.

Quando stiamo bene con noi stesse, e ci prendiamo cura dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti, riusciamo sempre a trovare un equilibrio, che resta stabile anche nei momenti o nelle situazioni più complesse. Al contrario, invece, anche davanti al più piccolo ostacolo ci sentiamo spaesate e confuse.

E questo è vero sia per tutto ciò che riguarda la nostra vita, che per le relazioni personali. Se abbiamo dentro una sofferenza non risolta, il rischio di allontanarci dalle persone che ci circondano è molto alto. Lo facciamo perché ci sentiamo incomprese, peggiori o migliori, semplicemente diverse. Capita, poi, che preferiamo la solitudine alla compagnia, salvo poi sentirci a disagio quando restiamo con noi stesse.

Un altro segnale, da non ignorare, è quello che riguarda la perdita di entusiasmo nei confronti del mondo che ci circonda e anche del futuro. Se non abbiamo voglia di pensare ai nostri progetti, personali e condivisi, e abbiamo smesso persino di sognare, allora dobbiamo fermarci per capire cosa c’è che non va. Per ripercorrere a ritroso tutte le tappe della nostra vita e fare i conti con il passato.

Non farlo vuol dire correre un grosso rischio, quello di minare il nostro benessere ma anche tutte le relazioni che con il tempo abbiamo costruito. Non dobbiamo avere timore di chiedere aiuto a chi ci vuole bene, a chi ha scelto con consapevolezza di restare al nostro fianco. Perché loro, quelle persone, sono lì per noi, per sostenerci nel bene e nel male.

La sofferenza va affrontata, sempre

Ci sono emozioni che non vorremmo mai provare nella vita, eppure agire di impulso, concederci tante distrazioni o sforzarci di andare avanti non è una soluzione. Perché il dolore, e più in generale i traumi, vanno sempre affrontati.

Si tratta di esperienze che vanno inevitabilmente a formare il nostro bagaglio esperienziale. Che ci rendono le persone che siamo. Rinnegarle, o provare a dimenticarle, non servirà a cancellarle. Dobbiamo piuttosto agire per comprenderle, per accettarle e per lasciarle andare, così da poter ricominciare e trovare un nuovo e splendente equilibrio.