Rompere certi equilibri può permetterti di migliorare la vita

Perdere l'equilibrio è un rischio troppo alto che spesso non ci concediamo. Eppure uscire da questi schemi può cambiare davvero la nostra vita

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Trascorriamo la vita intera cercando una stabilità, emotiva, personale e professionale. Spesso poi ci ritroviamo a camminare in bilico su un equilibrio troppo labile al quale ci attacchiamo con tutte le forze che abbiamo. Perché cadere non è qualcosa che possiamo contemplare.

Perché perdere quell’equilibrio è un rischio troppo alto che non vogliamo correre né concederci. Perché nella caduta, inevitabilmente, ci facciamo male. Perché possiamo perdere tante cose, prima fra tutte noi stesse. E allora che ci affanniamo per tutta la vita a costruire quegli schemi, che più che luoghi di protezione sembrano trappole, perché da qui non abbiamo più il coraggio di uscire.

E invece, se solo sapessimo romperli quegli schemi, se solo sapessimo perdere l’equilibrio ogni tanto allora sì che potremmo scoprire quante altre sorprese ha in serbo per noi la vita.

Gli schemi, gli equilibri e le trappole

Sono delle vere e proprie trappole, mentali, fisiche e sentimentali, quelle che ci costruiamo intorno ogni giorno. Lo facciamo inconsapevolmente, forse mosse dallo spirito di sopravvivenza o dalla paura di quello che non conosciamo. Lo facciamo senza sapere che dall’altra parte di quei limiti invisibili ci sono nuove avventure e opportunità che ci aspettano, pronte solo a essere vissute.

Accade sempre, ogni volta che desideriamo vivere nella stabilità, quando dopo le esperienze vissute abbiamo sentito l’anima affaticata, il cuore troppo stanco e la mente infinitamente esausta. È stato allora che ci siamo rifugiati in quella comfort zone che ci permette di stare in quell’equilibrio che caratterizza la nostra vita.

E poco importa che questo continua a vacillare perché quello che conta davvero è rimanere qui. Ma questo luogo, che trova spazio dentro di noi, in realtà è una finzione. Non ci permette, infatti, di vedere quello che c’è al di là di questa zona, non ci consente di vivere nel qui e ora.

Certo, non è poi così male vivere in questi schemi. Non lo è perché questi ci permettono di familiarizzare con le situazioni a noi più riconoscibili, quelle che possiamo accettare o non accettare con maggiore sicurezza e consapevolezza. Ma sono gli stessi che tarpano le ali, che non ci consentono di volare verso l’ignoto, di conoscerlo e di esplorarlo, perché questo fa paura.

Rompere gli equilibri

La paura si sa è la nostra peggior nemica. È lei che si insinua tra i desideri e la realtà, impedendoci di compiere le azioni che ci permettono di realizzare i nostri sogni, anche se questi hanno delle forme ancora poco definite.

È sempre la paura che ci costringe a non uscire dagli schemi, a non rinunciare mai quell’equilibrio che ci fa camminare sulle strade che conosciamo già. Ma la verità è che cadere e perdersi non è così terribile come può sembrare, perché ritrovarsi, poi, è sempre meraviglioso.

E questo non vuol dire che dobbiamo lanciarci nel vuoto o dimenticare la preziosità delle nostre esperienze, ma dobbiamo portare con noi quello che conosciamo come un bagaglio indicativo e non trasformarlo in una trappola che ci costringe a non vivere la vita pienamente. Perché per farlo abbiamo bisogno di cambiare rotta ogni tanto.

Farlo può migliorare davvero la vita. Ci permette di imparare cose nuove, di guardare quelle che già conosciamo da un’altra prospettiva. Ci consente di vivere opportunità che non avevamo mai preso in considerazione, di conoscere nuove persone, di vivere appieno le esperienze e di farlo ancora, oppure di non farlo più. Ci permette di costruire nuovi equilibri e poi di romperli ancora.