Cos’è l’amore ce lo chiediamo ogni giorno. Ce lo domandiamo tutte le volte che non riusciamo a dare un senso al batticuore, al respiro affannato, al dolore e alla gioia, al pensiero e al desiderio, alla mancanza e ai vuoti. Ce lo chiediamo quando lo abbiamo, e lo teniamo stretto stretto a noi, e quando lo perdiamo non sapendo mai se vale la pena rischiare ancora.
In tanti hanno provato a spiegare questo sentimento. Lo hanno fatto i poeti, gli artisti e gli scrittori, lo hanno fatto gli psicologi, gli scienziati e pure i filosofi. Tutti conosciamo il simposio di Platone, la teoria della metà della mela. E i più romantici ancora ci credono all’anima gemella. Perché forse è proprio lei a dare un senso all’amore.
I più scettici, però, se lo chiedono se questa esiste per davvero. Se in una società così veloce come questa, dove i sentimenti diventano veloci e fugaci, ha ancora senso parlare di persone che sono destinate a incontrarsi e a stare insieme. E allora, per provare a rispondere al quesito più difficile di sempre, ci siamo affidati ancora una volta alla scienza. E lei a dirci che sì, l’anima gemella esiste. Ed è anche possibile riconoscerla tra la folla, ecco come.
L’anima gemella secondo la scienza
Quello dell’amore e dell’anima gemella è un argomento che non affascina solo noi, ma anche la scienza. Da secoli, infatti, studiosi ed esperti indagano questo campo provano a risolvere quello che è l’enigma più controverso dell’intera umanità.
Una delle ultime ricerche in questo senso proviene dallo psichiatra Amir Levine che, in un articolo scritto per il Washington Post, ha parlato di anime gemelle e di un meccanismo che appartiene a noi esseri umani e che ci permette di riconoscere la persona giusta tra la folla.
Secondo lo psichiatra, infatti, è grazie a un neurocircuito che si attiva se possiamo individuare una determinata persona tra tante, che riteniamo più affine a noi. Quando questo succede ci porta ad avvicinarci, ed è allora che scatta la scintilla, quella che noi chiamiamo chimica o attrazione fatale, la stessa che si trasforma in amore, con le giuste intenzioni, e che ci fa dunque trovare la nostra anima gemella.
Come individuare l’anima gemella
Lo psichiatra Amir Levine ha quindi individuato quel sistema che ci porta a scegliere una persona, tra le tante, e a desiderare di condividere la vita con questa. Grazie a questo neurocircuito, spiega l’esperto, eleviamo in qualche modo quel determinato individuo ponendolo in una posizione privilegiata rispetto agli altri, e a lui ci leghiamo desiderando solo di averlo accanto per il resto della vita. Perché lo riteniamo speciale, unico e diverso da tutti gli altri.
La domanda alla quale però la scienza non è ancora riuscita a rispondere riguarda invece i fattori che attivano il neurocircuito, e le motivazioni che ci spingono tra le braccia di una persona piuttosto che di un’altra. Secondo Levine una possibile risposta è riscontrabile nel nostro istinto e nell’importanza che ricoprono olfatto e vista negli esseri umani. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che guardando e annusando una persona nella quotidianità, questa è destinata a farsi spazio nella nostra vita e nel nostro cuore.
Citando uno studio pubblicato sulla rivista Scienze, lo psichiatra ha spiegato che questo legame, che riguarda anche sui sensi, è alla base anche dei rapporti di amicizia. Come per l’amore, infatti, le persone che scegliamo come amiche hanno diverse affinità con noi, tra queste anche l’odore.
Secondo Levine questi legami si rafforzano anche grazie alla memoria olfattiva e visiva, motivo per il quale quando ci distacchiamo dalle anime a noi affini abbiamo bisogno di molto tempo per dimenticarle.