Perché i buoni propositi falliscono sempre?

Nonostante siamo carichi di entusiasmo, e armati delle migliori intenzioni, alla fine i buoni propositi falliscono sempre. Perché?

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Sono due i periodi dell’anno che considero i più importanti, e sono il mese di gennaio e quello di settembre. I motivi, forse, sono facilmente intuibili: li considero i momenti perfetti per stilare, e mettere in atto, la lista dei buoni propositi, quelli fatti di abitudini sane, di pagine bianche ancora da scrivere e di sogni ambiziosi da programmare.

L’entusiasmo è tangibile e condiviso, peccato che duri poco, davvero troppo poco. Sì perché quel famoso elenco al quale tutti teniamo, che tanto si accende e ci infiamma ogni volta che accogliamo un nuovo inizio, è destinato a finire tra tutte le cose che potevano essere e che non sono state.

Nonostante tutte le buone intenzioni del caso, infatti, l’euforia dei primi giorni tende a scemare, fino a svanire completamente. Perché tanto poi lo sappiamo che i buoni propositi falliscono sempre. Il motivo? Scopriamolo insieme.

Anno nuovo e buoni propositi

Gennaio è l’emblema dei nuovi inizi, e così lo è anche settembre, considerato un capodanno anticipato. Si ritorna dalle ferie e delle vacanze alla routine quotidiana con un po’ di energia in più e molta voglia di fare, di cambiare vita, o comunque di renderla migliore. Ed ecco che per rendere più concrete le intenzioni ci affidiamo alla lista dei buoni propositi.

Questi hanno a che fare con delle abitudini che vogliamo abbandonare o migliorare, con degli obiettivi personali o professionali e con dei nuovi progetti. Ma se, come abbiamo anticipato, l’entusiasmo è ai massimi livelli nel momento stesso in cui compiliamo la famosa lista dei buoni propositi, questo tende a svanire completamente nel giro di qualche settimana. Confermate?

I motivi sono tanti e diversi e spesso hanno a che fare con l’incapacità di portare a termine quei piccoli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ma perché questo accade? Il primo motivo è da ritrovarsi nella pianificazione stessa dei buoni propositi che, troppo spesso, manca di un’analisi attenta e concreta della realtà. Insomma, non basta soltanto dire “Voglio dimagrire” o “Voglio cambiare lavoro”, ma occorre mettere in chiaro il traguardo, ma soprattutto il percorso che intendiamo intraprendere per raggiungerlo.

Per farlo possiamo affidarci a quella spinta di ottimismo e di positività che ci invade proprio con i nuovi inizi, a patto di non far prevalere l’entusiasmo che, troppo spesso, sa essere accecante e privo di razionalità.

Perché i buoni propositi falliscono

Nonostante le motivazioni e le intenzioni, alla fine, i buoni propositi falliscono sempre. Quando ci accorgiamo dopo poche settimane che quelle promesse non sono state mantenute, ci facciamo sopraffare dall’ansia, dai dubbi e dalle insicurezze, da tutte quelle sensazioni intense che minano il nostro benessere, e anche la motivazione. Così alla fine ci rinunciamo, ci arrendiamo alla solita routine e a tutte quelle abitudini che abbiamo reiterato nel tempo e che non siamo riusciti a modificare. Ma non è così che deve andare.

Spesso, inoltre, la causa del fallimento dei buoni propositi sta nelle aspettative, le nostre e quelle degli altri. Dobbiamo ricordarci che quella lista differisce dagli obiettivi che ci siamo preposti, perché è più reale e immediata. Al massimo può essere d’aiuto al raggiungimento dei traguardi, a patto che sia ben allineata con questi. Come fare, quindi, a mantenere vivi i buoni propositi?

  • Procedere a piccoli step. “Tutto e subito” non esiste, non è reale e non funziona. Per raggiungere il successo e per realizzare un sogno c’è bisogno di tempo e di pazienza, di perseveranza e di tenacia. Piuttosto che concentrarci sui risultati finali, focalizziamoci sugli step intermedi celebrando ogni passo compiuto.
  • Visione. Avere una visione completa, totale e concreta di ciò che vogliamo è l’unico modo per mantenere viva la motivazione. Non basta mettere per iscritto ciò che desideriamo, dobbiamo anche immaginarlo, viverlo idealmente, e renderlo reale giorno dopo giorno.
  • Concentrarsi sul percorso. Uno degli errori più comuni che spesso commettiamo quando realizziamo la lista dei buoni propositi è quello di concentrarci solo sui risultati. Ma questi richiedono tempo, e saper attendere è una virtù di pochi. Piuttosto che analizzare il risultato giorno dopo giorno, con il rischio di svilirci perché questo non arriva, focalizziamoci sul percorso. Su tutto quello che abbiamo fatto fino a questo momento e su quei piccoli traguardi raggiunti che, messi insieme, ci permetteranno di arrivare alla meta. Perché non è la destinazione a fare la differenza, ma il viaggio che intraprendiamo.