Divorzio: quali danni psicologici può portare?

Divorziare dal proprio partner è un momento difficile, soprattutto se si tratta di una separazione conflittuale: numerosi studi hanno sottolineato i danni psicologici derivanti da un divorzio.

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

Pubblicato: 29 Giugno 2021 09:03

Se da un lato il divorzio può rappresentare una trasformazione positiva nella vita dell’individuo perché concede la possibilità di cambiare, dall’altro spesso crea profondi disagi psicologici, soprattutto nei soggetti più sensibili.

Quando l’amore finisce per alcuni il divorzio rappresenta un sollievo, per altri una necessità che nasce dall’esigenza di allontanarsi oppure allontanare, per altri un trauma psicologico: in tutti i casi il denominatore comune è la forte probabilità che si generino scompensi psicologici molto seri.

Uomini e donne che, ad un certo punto della loro vita, devono fare i conti con i propri vissuti di fallimento relazionale ed affrontare nuove modalità sociali, relazionali ed affettive spesso vissute con grandi difficoltà. Una transizione spesso ulteriormente aggravata dalla presenza di eventuali figli o perché vissuta in ristrettezze economiche.

Divorzio: le fasi dell’elaborazione della fine di una relazione

Gli ultimi decenni di ricerca hanno costantemente trovato forti associazioni tra il divorzio e gli esiti negativi sulla salute tra gli adulti.

Un divorzio può infatti portare a danni psicologici molto importanti: ansia, depressione, perdita di autostima fino ad arrivare a comportamenti autolesionistici.

Secondo il modello dell’antropologo americano Bohannan (1970), le persone prossime al divorzio devono attraversare alcune fasi necessarie per l’elaborazione della fine della relazione: il mancato superamento di una fase può portare a problematiche psicologiche di vario tipo ed entità.

Vediamo le 6 fasi, secondo Bohannan, che caratterizzano la rielaborazione di un matrimonio ormai prossimo alla fine:

  • Divorzio emotivo: caratterizzato da un profondo senso di paura, dolore ed angoscia vissuto ad esempio dopo i tentativi di riconciliazione fallimentari.
  • Divorzio legale: con l’intervento del giudice, viene definita a livello giuridico la realtà della rottura della relazione.
  • Divorzio economico: la parte spesso più difficile perché sancisce nella realtà la fine di una relazione attraverso la divisione dei beni e gli impegni economici futuri dell’ex coppia.
  • Divorzio genitoriale: se ci sono figli di mezzo i due coniugi devono essere capaci di ridefinire i loro ruoli non più di moglie-marito ma esclusivamente di madre-padre. Questa demarcazione permetterà un sano equilibrio psicologico per i figli e la costituzione di un nuovo modello familiare senza riaccendere i conflitti passati.
  • Divorzio dalla comunità: è la fase rappresentata da un profondo senso di solitudine nel quale si modificano le amicizie, poiché la persona separata si sente a disagio con i vecchi amici.
  • Divorzio psichico: è il momento in cui le persone separate ritrovano la propria personalità e ricostruiscono la fiducia nelle proprie capacità personali.

Una volta rielaborata la rottura relazionale, ci si apre la via ad altre opportunità ma, come sostiene Bohannan, se queste fasi non vengono rielaborate in maniera adeguata, le persone posso esperire profondi disagi psicologici a breve ed a lungo termine.

Le conseguenze psicologiche di un divorzio

Gli ultimi 20 anni di ricerca hanno costantemente trovato forti associazioni tra il divorzio e gli esiti negativi sulla salute psicologica tra gli adulti.

In generale, i divorziati riferiscono una salute fisica e mentale più scarsa e più sintomi di stress, ansia, depressione, insonnia e isolamento sociale rispetto alla popolazione generale. Inoltre, il divorzio è associato a ricoveri ospedalieri più frequenti, uso di sostanze, tassi di suicidio più elevati, livelli inferiori di benessere psicologico.

Conseguenze psicologiche che ad oggi si presentano sempre più precoci nei casi di divorzio, soprattutto nei paesi, come ad esempio l’Italia, in cui il divorzio è divenuta una pratica piuttosto veloce rispetto a qualche anno fa.

Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Copenhagen, sostiene infatti che le coppie che decidono di porre fine alla loro relazione e di divorziare subiscono effetti negativi immediati sulla loro salute psicologica.

I risultati, che sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Psychology, hanno indicato che subito dopo la separazione legale le persone iniziano già ad avere cambiamenti negativi nella loro salute fisica e psicologica.

Questo studio sembra essere il primo a esaminare le conseguenze del divorzio accelerato, un tipo di separazione che si verifica a Copenaghen e che viene approvato in meno di una settimana. Le implicazioni di questo studio sono molto importanti infatti, come sottolineato dal dottor Soren Sander, uno degli autori dello studio, vista la brevità dell’iter del divorzio, le persone non hanno modo né tempo di rielaborare il lutto della separazione come auspicato dal modello di Bohannan.

Questi risultati mettono in luce l’importanza di un sostegno psicologico precoce sin dal primo momento della separazione in modo tale da favorire correttamente le emozioni legate al divorzio, evitando in tal modo gli effetti negativi a lungo termine descritti in precedenza.