Anche un evento nefasto come essere lasciate per un’altra persona ha il suo risvolto positivo. Impossibile crederci, quando si sta talmente male da voler affogare in una vasca di gelato panna e cacao, per rifarci dell’amarezza che stiamo vivendo. Non è una situazione su cui scherzare, è vero. Ma cosa vogliamo fare? Farci trascinare a fondo con la pietra della sofferenza al collo? Proprio no, non fosse altro che per non dare al traditore la soddisfazione di vederci disperate. E poi, nel caos dell’angoscia, ci sono delle ancore di salvezza.
Indice
I punti da considerare
Siamo le più smart e vincenti
Qualche anno fa un team di psicologi e antropologi americani ha proposto, dopo accurati studi, una suggestiva teoria. La donna che viene lasciata per un’altra uscirà da questa esperienza dolorosa con un’accresciuta consapevolezza, che le consentirà di fare scelte migliori in futuro, essendo più scaltra. Alla resa dei conti, lei sarà la vincente perché si sarà liberata da un uomo inadatto e avrà imparato a destreggiarsi meglio nel rapporto con il mondo maschile, mentre l’altra donna sarà perdente, perché si troverà alle prese con un tipo inaffidabile che, avendo già tradito una volta, potrebbe rifarlo.
Possiamo fare quello che vogliamo
Essere single non è una vergogna, ma è una grande possibilità di ritrovare noi stesse e toglierci qualche sfizio! Possiamo appropriarci di tutto il letto matrimoniale sistemandoci di traverso e dormire il sonno dei giusti senza che qualcuno ci russi accanto. Possiamo mangiare all’ora che vogliamo senza dover per forza rispettare gli orari canonici e cucinare primi-secondi-contorni come piace a lui. Possiamo vedere le serie tv commoventi senza doverci sorbire quei polpettoni di fantascienza distopica che lui adora. E il divano è tutto nostro! Possiamo uscire con le amiche (o con gli amici) e tornare tardissimo, senza che lui ci aspetti sveglio e arrabbiato. E per i figli, ogni tanto, c’è una solerte babysitter o una nonna volenterosa.
Smettiamo di cercare le colpe
Intanto però ci sentiamo delle perdenti, sconfitte da una spietata creatura diabolica che si è portata via il nostro uomo ammaliandolo con subdole lusinghe. Ci crogioliamo in questo pensiero in cui il nostro ex appare come un sempliciotto caduto nelle grinfie di una strega. Bé, usciamo dalla modalità fantasy e cerchiamo di essere logiche e razionali. Se lui ci ha lasciate per un’altra, è perché ha voluto farlo autonomamente, non certo perché plagiato da una donna malvagia. Lei ha la sola colpa di essersi innamorata di un uomo già occupato, che ha preso delle decisioni di sua spontanea volontà, perché innamorato a sua volta. Smettiamo di colpevolizzare sia lei che lui, perché non ci porterà a soffrire di meno, anzi. E togliamoci dalla testa che sia colpa nostra e che ce lo siamo cercato. Accettiamo che “shit happens”, come dicono gli americani, per significare che la vita è piena di eventi sfortunati e imprevedibili.
Guarire dal mal d’amore
Consideriamoci in convalescenza
Ci saranno momenti in cui ci sentiremo sole, sfigate, impaurite. E sarà normale: il dispiacere non passa con un prosecco, le preoccupazioni non si dissolvono con un episodio di “Big Bang Theory”. La scienza ha provato che per riprendersi da una delusione d’amore ci vogliano almeno 90 giorni, tre mesi tremendi in cui l’umore va su e giù, mentre i pensieri si fanno nerissimi. Ma “nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere”: ha scritto Paulo Coelho. Il nostro sole tornerà a splendere, poco ma sicuro. Intanto consideriamoci in convalescenza, come dopo esserci rotte una gamba sciando. Ci vuole tempo, pazienza e tanta fisioterapia per tornare in forma. Sono le stesse cose che occorrono per guarire un cuore spezzato: tempo, pazienza e l’affetto-terapia della nostra potente cerchia di mamma-zia-sorella-cugina e amiche pronte a trascinarci a spasso o a farci compagnia davanti a una pizza margherita.
Torniamo a goderci la vita
Ora dobbiamo risollevare la nostra autostima che è scivolata in fondo alla palude dello sconforto. Ci sentiamo le ultime in classifica, vuote, scialbe, ingrigite. Ritroviamo i nostri colori facendo qualcosa che ci piace: leggere quei libri che giacciono sul comodino da tempo immemore, cucinare piatti vegetariani da postare su TikTok, iscriverci (anche con i figli) alla scuola di passeggiate a cavallo, seguire un corso di make up, andare a giocare a padel con la nostra best friend. Tiriamo su la testa da quella maledetta palude e torniamo a godere della vita e di noi stesse, donne indomite armate di quelle straordinarie doti che nessun “fedifrago” potrà sottrarci: intelligenza, simpatia, creatività, curiosità, disponibilità, fascino. E forza per ricominciare.
Un errore da non fare
Potremmo essere molto tentate di contattare l’uomo che ci ha lasciate. Pensiamo di mandargli un messaggio su whatsapp, telefonargli o aspettarlo “per caso“ sotto casa sua per qualche motivo futile, come restituirgli la sua felpa di Star Wars, dirgli che il gatto ha cambiato croccantini, portagli le foto stampate dei figli alla premiazione di judo. Sotto sotto c’è la voglia di rivederlo anche solo per due minuti, per capire se pensa ancora a noi. Lasciamo stare. È dannoso elemosinare un incontro: ci fa apparire deboli e avvilite. Anche se ci sentiamo così, perché mostrarglielo? Pensiamo forse che vedendoci tristi e abbattute lui si commuoverà e, sommerso dai sensi di colpa, tornerà da noi? Non lo farà. Se ha avuto l’audacia di chiudere con noi per ricominciare la sua vita con un’altra donna, non tornerà indietro. Rinunciamo ai tentativi di contatto e rifugiamoci sotto l’ala protettiva del silenzio.
E poi torniamo a vedere la luce
Sono passati 90 giorni e i pensieri si sono fatti più limpidi e luminosi, ma sul cuore abbiamo ancora un’ombra. Forse la scienza non ha del tutto ragione: tre mesi non bastano per superare del tutto il trauma, però sono un buon periodo per ricominciare a svegliarci di buonumore. Essere lasciate ci ha messo a terra, ma adesso cominciamo a vedere la luce. Dell’ex che ci ha abbandonato conserviamo i bei ricordi e mettiamo via tutto quello che ci ha ferite e umiliate nel file delle memorie da ignorare. Abbiamo imparato a reagire, ma anche a combattere per noi stesse: ora ragioniamo al “femminile singolare” e ci sentiamo autonome, indipendenti e fiere di quello che siamo. Niente male!
Se lui torna indietro (chiedendo scusa)
È facile giudicare dall’esterno, ma ognuna di noi è diversa e decide in base alle proprie esigenze e al proprio carattere. Se l’ex è sinceramente pentito, se il sentimento che ci lega a lui è così forte da poter superare quell’errore, se percepiamo che il suo amore è ancora vivo per noi, se riteniamo che i “pro” di rimetterci con lui sono più dei “contro”, siamo libere di scegliere anche di tornare insieme. Però non siamo obbligate a farlo, soprattutto se l’istinto ci dice che con quell’uomo non dobbiamo più avere a che fare. Decidiamo in piena libertà, consapevoli che si tratta della nostra vita.