Il paragone con le relazioni di ieri, oggi, è inevitabile. Perché guardiamo con invidia e con un pizzico di malinconia i nostri nonni che sono riusciti a stare insieme per una vita intera, mentre noi riusciamo a traballare già dopo le prime settimane di frequentazione. Ed è facile trovare la motivazione in quel luogo comune degli altri tempi, perché se è vero che le cose sono cambiate, è anche vero che l’amore non ha un tempo, e quello, sicuramente, non cambia il modo di amare. Ma allora perché le relazioni di oggi sembrano destinate a fallire?
“Erano altri tempi”
Basta chiacchierare con i nonni, o con gli anziani della nostra società, per ricevere sempre la medesima risposta a chi li interroga su come far funzionare una relazione a lungo o per sempre. “Erano altri tempi”, rispondono loro, e in effetti è vero che le cose sono cambiate tantissimo. Prima ci si affidava alle lettere e alle parole sussurrate, a quegli appuntamenti possibili solo grazie all’autorizzazione di mamma e papà. Oggi, invece, basta un sms per far accendere la scintilla e anche per farla spegnere. Pochi secondi per chiudere un capitolo e iniziarne subito un altro.
Ma possono smartphone, connessione e libertà influire così tanto sull’amore? Perché se è vero che oggi c’è maggiore consapevolezza su come deve essere una relazione solida ed equilibrata è altrettanto vero che nessuno sembra più volersi impegnare per davvero. Allora cos’è che è cambiato oltre ai tempi?
Il coraggio, verrebbe da dire. Quello che manca alla nostra generazione. Così occupata ad apparire, piuttosto che a essere. La sensazione, spesso confermata dalle esperienze personali, è che nessuno ha più voglia di assumersi un rischio. Spesso neanche ci proviamo ad avere una relazione, neanche ci concediamo di conoscere l’altro e di andare superare, insieme, la prima incomprensione. Così trattiamo le relazioni, e gli altri, come oggetti da buttare alla prima ammaccatura, senza neanche provare a riparare qualcosa che potrebbe rivelarsi bellissimo.
Ecco che facciamo. Noi, semplicemente, fuggiamo. Basta un malinteso, una risposta mancata o un difetto trovato per caso. Lo facciamo persino quando qualcuno prova ad aprirsi con noi perché non ci sentiamo pronti, perché è troppo presto, perché ci siamo convinti che l’amore chiede rinuncia, e noi non vogliamo rinunciare a niente. Così se siamo stanchi ce ne andiamo, se si presenta un ostacolo scappiamo, se abbiamo dei dubbi, semplicemente, lasciamo andare. E avanti il prossimo.
Smettiamo di esserci l’uno per l’altra perché non ci abbiamo mai provato davvero, perché la presenza costante richiede un impegno che nessuno più vuole avere. E non sappiamo neanche cosa vuol dire “noi”, perché la nostra persona, nell’epoca dell’individualismo, è più importante di ogni cosa.
Perché le relazioni di oggi sono destinate a fallire
Le relazioni di oggi non durano più, non per sempre. Certo, ci sono le eccezioni che confermano la regola, ma quelle sono eccezioni, appunto. La maggior parte delle persone, oggi, si butta a capofitto nelle relazioni per noia, per curiosità, per paura di restare soli o per provare una nuova emozione. E quando queste si esauriscono alla stregua di un fuoco di paglia è provarci, e farlo ancora e ancora. Perché poi basta uno scroll del feed, o di una dating app, per trovare il prossimo con cui provarci in pochi secondi.
Perché oggi, a differenza degli “altri tempi”, tutto scorre troppo velocemente perché noi corriamo in tante diverse direzioni senza una meta. E ci smarriamo. Per questo il senso dell’amore non ci appartiene, perché non abbiamo avuto mai il coraggio di condividere quel percorso con qualcuno. Perché non abbiamo più esempi solidi da seguire e tutti hanno smesso di credere nel lieto fine.
Abbiamo ceduto al fascino dell’esagerazione, degli anelli costosi, dei matrimoni da favola e delle foto bellissime da condividere a ogni costo sui social network. Basta guardare a quelle coppie che si giurano amore eterno scambiandosi promesse e frasi a effetto, salvo poi lasciarsi nel giro di 24 ore. Come se l’amore fosse qualcosa da mostrare e non da vivere nella sua autentica intimità.
E quando questo non è perfetto così come lo avevamo immaginato, che poi spolier: non lo sarà mai, scappiamo alla ricerca di qualcuno di migliore. Questo, attenzione, non vuol dire che dobbiamo accontentarci né che non dobbiamo pretendere ciò che consideriamo meglio per noi, tutto il contrario. Dovremmo, semplicemente, imparare di nuovo a dare una possibilità, con pazienza, agli altri e a noi stessi.