Amo mio figlio, ma per lui ho dovuto rinunciare a troppe cose

Il rimpianto di ciò che poteva essere e che non è stato a causa di una maternità è un fardello troppo grande da portare

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Quasi 40 anni, un figlio di 8 non voluto. Fatto perché il mio ex marito voleva a tutti i costi una famiglia. Io all’epoca, poco più che 30enne, stavo investendo molto sulla mia carriera. Inoltre, essendo stata da ragazza un’atleta di danza acrobatica, mi cimentavo ancora in gare minori e dedicavo molto tempo allo sport, con grandissima soddisfazione. Lui insiste, io alla fine cedo. Adesso per favore non datemi tutte contro, ve lo dico perché voglio capire se sono una pecora nera o ce ne sono altre come me, perché mi porto addosso un fardello pesante. Non crediate, io mio figlio lo amo, mi prendo cura di lui. Sì, è vero, sono una mamma. Ma a quante cose ho dovuto rinunciare nella mia vita per esserlo? A tutto quello che ero prima.

Un figlio, lo sappiamo bene, rappresenta il cambiamento più importante e ingombrante della vita di una persona. Ma che succede quando quel cambiamento non lo scegliamo ma lo subiamo? Tu e le tue emozioni contrastanti rappresentate la risposta a questa domanda.

Da una parte c’è un passato fatto di sogni, aspettative e speranze, dall’altra un presente che non assomiglia per niente a quello immaginato. E in mezzo a questo ci sei tu, con i dubbi, i tormenti e i sensi di colpa.

Vedi, le rinunce fanno parte della vita di tutti, ma è chiaro che queste fanno più male quando sono imposte da qualcuno. E in questo caso, il tuo qualcuno, è stato l’amore o forse la paura di perderlo.

Potrei dirti che all’epoca avresti dovuto ascoltare un po’ di più il tuo cuore, non avresti dovuto cedere a quei ricatti emotivi. Ma non servirebbe perché tuo figlio ora c’è, ed è meravigliosamente reale. Come è reale il sentimento che nutri per lui e che né io, né nessun altro possiamo mettere in dubbio.

Hai ragione quando dici che ti porti dentro un fardello pesante. Perché i rimpianti di ciò che poteva essere e che non è stato sono invadenti. Sono come degli ospiti non graditi che continuano a restare e a disturbare, ma puoi sempre scegliere di mandarli via sai?

Chi eri tu e chi volevi essere lo sai bene. Ma chi vuoi essere domani? Forse concentrandoti sul presente e sul futuro potresti scoprire che la tua vita non è finita solo perché sei diventata mamma. Che hai ancora tutto il tempo per costruire dei nuovi sogni a dimensione della famiglia che hai oggi, quella fatta da te e tuo figlio.

E soprattutto ti chiedo: non vedi quanto sei fortunata ad essere circondata d’amore? Probabilmente la risposta è no, perché il presente che stai vivendo adesso è completamente opposto alle aspettative che avevi. Eppure credimi quando ti dico che lo sei davvero.

E no, non sei una pecora nera. Sei semplicemente una donna che non ha ancora fatto i conti con quello che è stato il cambiamento più importante della sua vita, e soprattutto non sei l’unica. Ma come ti dicevo, tu hai il potere di cambiare le cose, di smettere di guardare al passato e di concentrarti sul presente e sul futuro.

Perciò ti dico: allontana i sensi di colpa, silenzia quelle voci che non fanno altro che confonderti e riappropriati della tua vita, come mamma e soprattutto come donna.