Si torna un’ora indietro. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, le lancette dei nostri orologi si spostano di un’ora, dalle 3 alle 2 di notte. Cosa significa questo? Che sì, torniamo all’ora solare. E che si dorme 60 minuti in più. Minuti che ci costano però in termini di luce, dato che ne avremmo esattamente un’ora in meno al pomeriggio. Il rituale si ripete ormai da decenni, precisamente dal 1965, e sono in molti chiedere l’estensione dell’ora legale a tutto l’anno. Per il 2023-2024, l’ora solare rimane in vigore fino alla fine di marzo.
Quando torna l’ora solare
Mettiamo mano ai nostri orologi nella notte tra il 28 e il 29 ottobre. Le lancette si portano indietro di un’ora, su questo non ci sono dubbi, ma questo comporta inevitabilmente un cambiamento di orari e di abitudini quotidiane. Niente paura, serve solo un po’ di tempo per abituarsi all’ora solare. Un passaggio che negli anni del progresso tecnologico ci è sembrato quasi indolore, dato che tutti i dispositivi connessi alla Rete sono in grado di modificare l’orario autonomamente, senza che sia necessario il nostro intervento.
Sfuma quindi la possibilità che l’ora legale venga estesa a tutto l’anno, possibilità di cui si è spesso discusso, costringendoci a cambiare nuovamente la nostra routine per assorbire al meglio le conseguenze di queste modifiche. L’abolizione dell’ora solare, oltre a tenerci al riparo dai cambiamenti, avrebbe anche un impatto dal punto di vista energetico. Secondo quanto riporta Terna, infatti, il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia corrispondenti a 370000 kWh, con un risparmio che si aggira intorno ai 90 milioni di euro. Sono state risparmiate anche 180mila tonnellate di emissioni di CO2.
Come cambiare le lancette dell’orologio
Da diversi anni a questa parte, non è più necessario modificare l’orario sui dispositivi elettronici collegati a internet. Pensiamo agli smartphone, ai computer, agli smartwatch, alle smart TV, ai tablet e a tutti i device che hanno accesso alla Rete. Per gli orologi più datati, è invece richiesto il nostro intervento. Tutti gli orologi a lancette – come quelli da polso e da parete – devono essere riportati indietro di un’ora. Lo stesso discorso vale per gli orologi presenti sui cruscotti delle auto e che ancora sfruttano la tecnologia analogica.
Quest’operazione va ripetuta tra 7 mesi, a marzo 2024, nel momento in cui torna l’ora legale che ci toglie un’ora di sonno. In primavera si accorciano anche le notti, concedendoci però più spazio al pomeriggio che si allunga grazie al nuovo orario e al favore del sole, che tramonta naturalmente più tardi. La possibilità che l’ora legale rimanga in vigore tutto l’anno non è poi così remota e si inserirebbe perfettamente in un periodo in cui viene richiesto a gran voce un consumo consapevole delle risorse.
Un’incertezza che lascia spazio a moltissimi scenari, nonostante oggi sembri assurdo pensare che l’ora legale possa applicarsi per tutto l’anno. È una battaglia che si combatte ormai da tempo e che non è ancora stata realmente concretizzata. Intanto, il 29 ottobre dormiamo un’ora in più. Ricordiamoci di spostare le lancette. Di quanto? Un’ora indietro.