Giorgia Meloni, chiesti 100mila euro di danni per video fake. Da devolvere alle donne

Giorgia Meloni è stata protagonista per alcuni mesi di un video hot deepfake, che mostrava il suo viso sul corpo di un'attrice porno

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

I video deepfake promettono di rappresentare una vera e propria piaga sociale. Basti pensare a quanto accaduto a Giorgia Meloni, che nel 2020 è stata al centro di alcuni video porno fake. Ciò vuol dire che alcuni soggetti hanno editato dei filmati hot, aggiungendo il suo volto al posto di quello dell’effettiva attrice coinvolta. Il tutto è rimasto online per alcuni mesi, collezionando milioni di visualizzazioni.

Da allora sono trascorsi tre anni, con la presidente del Consiglio che si è costituita parte civile. La prima udienza è fissata per marzo 2024 e in aula si ritroveranno due soggetti ritenuti responsabili. Si tratta di padre e figlio, oggi rispettivamente di 73 e 40 anni. Dovranno rispondere di diffamazione nei confronti della premier.

Giorgia Meloni chiede 100mila euro per le donne vittime di violenza

In merito ai video deepfake di Giorgia Meloni ha indagato la Polizia postale di Sassari, che ha in breve individuato il vero e proprio artefice, ovvero il 40enne. Suo padre sarebbe coinvolto unicamente in quanto proprietario della linea telefonica usare per caricare il filmato.

Un esempio pubblico ed eclatante di ciò che in tanto si sono ritrovati a vivere, impotenti. Da parte della premier, tramite la sua legale Maria Giulia Marongiu, è giunta rapidamente la richiesta di risarcimento dei danni. La somma indicata è di 100mila euro, che Meloni intende versare al fondo nazionale del ministero dell’Interno, a sostegno delle donne vittime di violenza.

“Una richiesta che è un messaggio rivolto a tutte le donne vittime di questo genere di soprusi a non avere paura di denunciare”. Considerando la situazione del 73enne, che pare a tutti gli effetti estraneo alla vicenda, lui e suo figlio verranno giudicati con due riti differenti. Il legale Maurizio Serra ha chiesto per lui la messa alla prova, in merito alla quale il giudice Paolo Bulla deciderà il prossimo 25 marzo. Per suo figlio, vero autore materiale dell’editing del video deepfake, ci sarà invece un processo con rito ordinario. Il dibattimento si aprirà il 19 marzo, per la precisione, dinanzi al giudice Monia Adami del tribunale di Sassari.

Complotto Giambruno

Un periodo tutt’altro che semplice per Giorgia Meloni, guardando all’ambito privato. Si è parlato tantissimo della sua vita dopo i fuorionda di Andrea Giambruno, ormai suo ex compagno. Dopo aver pubblicato un post su Instagram, nel quale sugellava la fine della storia con il padre di sua figlia, la premier ha smesso di rispondere a domande a tema.

Di Giambruno però si continua a parlare. Non apparirà più in schermo nel programma Il diario del giorno, del quale continuerà a curare il coordinamento redazionale. Un netto passo indietro nella sua carriera, attualmente seriamente compromessa. Da tempo si vociferava del “peso” che Giambruno avesse sulla carriera politica di Meloni, al punto che alcuni hanno ipotizzato una sorta di congiura studiata.

Antonio Ricci ha spiegato d’aver agito in piena autonomia, ma di recente si è espressa anche Barbara Berlusconi. Intervistata da Bruno Vespa, ha spiegato d’aver letto tante versioni differenti, che ha definito ricostruzioni prive di senso logico e contraddittorie.

Ha espresso tutta la propria stima per Giorgia Meloni: “La trovo capace, concreta e la apprezzo sul piano politico e personale, come donna, ancora di più in questi giorni”. E Giambruno invece? Cambio di look per l’ex conduttore, che ha detto addio al ciuffo, protagonista di uno dei video fuorionda.