Senza consenso è stupro: New York lo riconosce, l’Europa resta indietro

Approvato un nuovo disegno di legge per lo Stato di New York, sarà operativo da settembre e tutela maggiormente le vittime

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Un deciso passo in avanti a sostegno delle vittime, è quello che è stato compiuto nello stato di New York dove è stato approvato un nuovo disegno di legge che amplia il concetto di stupro. Si chiama Rape is rape, diventerà punto di riferimento legislativo a partire da settembre 2024 e allarga la maglia della definizione di stupro, includendo al suo interno tutti i contatti sessuali non consensuali anali, vaginali e orali. A firmarla la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul.

E se con questo disegno di legge si avrà una maggiore tutela delle vittime in fase processuale, va ricostruito anche come l’Europa – invece – sia rimasta indietro. È accaduto dopo l’annuncio che è stato raggiunto un accordo sulla direttiva per contrastare la violenza di genere, un percorso lungo, che ha fatto discutere e che ha portato a una revisione di alcuni concetti.

Stupro, cosa ha deciso lo Stato di New York sul consenso

Si chiama Rape is rape, ovvero lo stupro è stupro e di fatto amplia il concetto da un punto di vista legislativo, aggiungendo tipolgie di violenza alla legge precedente che lasciava una zona grigia normativa.

Lo Stato di New York con questo disegno di legge, che ha visto l’approvazione della governatrice e che sarà operativo a partire da settembre 2024, fa un passo avanti nella tutela delle vittime. Se, infatti, la normativa fino a oggi in questo luogo definisce lo stupro come penetrazione vaginale del pene, a partire dalla messa in pratica del disegno di legge si amplierà includendo i contatti sessuali vaginali, orali e anali non consensuali.

La governatrice dello Stato di New York ha così commentato: “Stiamo assicurando ai sopravvissuti che quando entreranno in una stazione di polizia o si avvicineranno al banco dei testimoni, tutto il peso della legge sarà dietro di loro. Lo stupro sarà trattato come il crimine orribile che è. Le voci sono state ascoltate e affermiamo che sarà fatta giustizia”.

Cosa è accaduto in Europa

Mentre nello stato di New York veniva firmato il disegno di legge che sarà attuato a partire da settembre 2024, Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea stavano arrivando al raggiungimento di un accordo in merito alla nuova direttiva per contrastare la violenza di genere.

E aveva fatto discute la contrarietà di alcuni stati in merito a punti chiave, come quello della definizione del reato di stupro contenuta nell’articolo 5 della bozza di direttiva. Centrale era il fatto che in partenza la documentazione sottolineava di considerare lo stupro come “rapporto sessuale non consensuale”. Di fatto è proprio ciò che veniva sottolineato anche da un altro documento fondamentale, ovvero la Convenzione di Istanbul.

E se alla fine si è deciso di inserire nel testo questo concetto, ma lo stupro – come riporta Ansanon è un reato europeo. In una nota la Commissione europea ha spiegato: “La Direttiva criminalizza la violenza fisica, nonché la violenza psicologica, economica e sessuale contro le donne in tutta l’Unione Europea, sia offline che online. La mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato saranno criminalizzati come crimini a sé stanti. Inoltre, le forme più diffuse di violenza informatica saranno criminalizzate in base alle nuove norme, inclusa la condivisione non consensuale di immagini intime (compresi i deepfake), il cyber-stalking, le molestie informatiche, l’incitamento all’odio misogino e il ‘cyber-flashing’”.

E, per quanto riguarda il mancato accordo, si legge nella nota: “Sebbene non sia stato trovato un accordo sulla criminalizzazione dello stupro basato sulla mancanza di consenso a livello di Unione, proposta dalla Commissione, la direttiva prevede forti requisiti di prevenzione per, in primo luogo, promuovere il ruolo centrale del consenso nei rapporti sessuali e, in secondo luogo, adottare misure mirate per la prevenzione dello stupro”.