Mauro torna dai compagni dell’università: un anno fa la tragedia che gli ha cambiato la vita

La vicenda dello studente di medicina palermitano che è rimasto tetraplegico dopo essere stato colpito da una bici lanciata

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

In un attimo la sua vita è cambiata. Pochi istanti e i sogni che nutriva Mauro Glorioso sono stati spazzati via. Era la notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023 e una bici fatta cadere da un gruppo di ragazzi su una delle banchine del Po, lo ha colpito mentre faceva la fila per entrare in discoteca.

Oggi Mauro è tetraplegico, usa una sedia a rotelle ed è tornato a vivere a Palermo. Gli studi in medicina sono stati messi in attesa, ma questo non lo ha fermato nel decidere di compiere un gesto bellissimo, capace di mostrare la sua forza: è tornato dai compagni di università per celebrare il loro traguardo, a dicembre in occasione della fine delle lezioni.

Mauro Glorioso, il ritorno dai compagni dell’Università di Torino

Gli studi per diventare medico sono stati sospesi, Mauro Glorioso nell’ultimo anno ha dovuto occuparsi della sua salute. Perché dalla notte del 21 gennaio 2023 tutto è cambiato.

Ma questo non è stato un limite, perché Mauro ha avuto la forza di raggiungere quei compagni di studi di Torino e celebrare con loro la fine delle lezioni, la fine di un percorso. È con loro nelle foto, con il camice bianco, in mezzo ad amici e sorridente.

Momenti che ne mostrano la grandissima forza, perché ci vuole proprio quella per affrontare il percorso che ha dovuto intraprendere lui dopo la notte che ha cambiato la sua vita. E ci vuole forza anche per celebrare i traguardi degli altri, un coraggio non scontato, non banale, ma prezioso.

Mauro Glorioso, cosa era accaduto la notte del 21 gennaio 2023

Una serata come tante, un’uscita con gli amici dell’Università, la coda per entrare in un locale. Ma in un istante tutto cambia, perché il gesto folle di un gruppo di ragazzi (all’epoca tre minori e due maggiorenni) ha modificato per sempre il percorso di vita che stava portando avanti Mauro Glorioso.

Una bici a pedalata assistita, del peso di circa 25 chili, è stata fatta cadere dalla balaustra dove si trovavano i giovani, raggiungendo proprio lui, Mauro: studente universitario di medicina, che quel gesto ha reso tetraplegico a vita.

A settembre i tre minorenni sono stati condannati con rito abbreviato a 9 anni e 9 mesi, 9 anni e 4 mesi, 6 anni e 8 mesi. A gennaio, invece, ciò che è accaduto è tornato in tribunale, questa volta il via al processo è stato per i due maggiorenni.

Il padre di Mauro, come riporta un articolo di La Repubblica, qualche mese fa aveva detto: “È stato Mauro a essere colpito da quella maledetta bicicletta lanciata a 47 chilometri orari. Ma poteva essere chiunque. Poteva essere chiunque”. Un gesto senza alcun senso, che ha mutato e stravolto la vita di un giovane studente di medicina, della sua famiglia e di tutti coloro che gli vogliono bene.

In merito alla sentenza per i tre minorenni (all’epoca dei fatti) aveva detto: “Non mi riconsegna mio figlio com’era – si legge sulla Stampa in un articolo di settembre -, ma spero che almeno da questo possa nascere qualcosa di positivo. Che i giovani, la collettività, le baby gang capiscano che sbagliare ha delle conseguenze. Che ci sono delle pene che vengono applicate e che vengono rispettate”.

E ora, sempre da quanto si apprende dalla Stampa, Giuseppe Glorioso non esclude di andare nelle scuole per raccontare quanto accaduto a suo figlio e far capire quali possono essere le conseguenze delle azioni che si compiono.