Maturità, perché tre studentesse non hanno sostenuto il colloquio orale per protesta: il caso

Tre studentesse del Liceo Foscarini protestano alla prova orale contro le insufficienze nella prova di greco, decidendo di non sostenere l'esame

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

È finalmente giunta l’ora dei verdetti per la classe terza A del Liceo Classico Foscarini di Venezia. Ieri sera, i risultati della maturità sono stati resi noti, ponendo fine a una delle vicende scolastiche più discusse dell’anno. Al centro delle polemiche, tre studentesse hanno scelto un modo singolare per protestare contro le insufficienze ricevute nella prova scritta di greco: Linda Conchetto, Virginia Gonzales e Lucrezia Novello si sono presentate all’orale leggendo una lettera di contestazione, rinunciando al tradizionale colloquio.

I risultati delle “studentesse ribelli”

Nonostante la loro protesta, le tre studentesse hanno ottenuto un punteggio di 4 su 20 all’orale. Un voto che si è aggiunto ai loro risultati nella prova scritta di greco: 7/20 per Virginia, 11/20 per Lucrezia e 13/20 per Linda. Considerando i punteggi accumulati prima dell’orale – 61 per Virginia, 63 per Lucrezia e 67 per Linda – le ragazze avevano già la certezza di essere promosse, avendo superato la soglia dei 60 punti necessari. Alla fine, i loro voti finali sono stati 65 per Virginia, 67 per Lucrezia e 71 per Linda.

Nonostante la tensione della vicenda, un brillante 100 è stato assegnato tra gli studenti della classe. Questo risultato ha riacceso il dibattito sui criteri di valutazione adottati dalla commissione d’esame di maturità e in particolare dalla commissaria esterna di greco, la professoressa Carmelita Pettenà del Liceo Franchetti di Mestre. A sostegno della docente, un gruppo di studenti ed ex studenti sta preparando un documento ufficiale. La questione, dunque, sembra destinata a protrarsi, anche se la commissione d’esame ha ormai concluso il proprio lavoro.

Le ragioni dietro la protesta

Le tre studentesse hanno spiegato di aver agito con determinazione, pensando non solo a loro stesse ma anche agli studenti che affronteranno la maturità negli anni a venire. Le famiglie delle ragazze hanno richiesto l’accesso agli atti per fare luce sulla vicenda e, pur non escludendo un ricorso futuro, per ora si sono limitate a cercare chiarezza.

Nonostante le difficoltà, le tre ragazze hanno ricevuto il pieno supporto dei loro compagni di classe. Alcuni studenti hanno cercato di migliorare i loro voti durante l’orale, mentre altri, non avendo ancora raggiunto la sufficienza, non potevano permettersi di seguire l’esempio delle tre ragazze.

In silenzio anche i docenti

In mezzo a tutto questo, i docenti e la preside del Foscarini hanno mantenuto il silenzio stampa sulla questione. Tuttavia, le studentesse, prima di conoscere i loro voti finali, avevano già condiviso le loro esperienze. Linda Conchetto ha descritto l’orale come un’esperienza traumatica, spiegando che si aspettava un confronto accademico sulle sue conoscenze, ma si è trovata coinvolta in un dibattito su ciò che è giusto o sbagliato. Anche Virginia Gonzales ha parlato della loro decisione di richiedere l’accesso agli atti, non per rifare l’esame ma per garantire trasparenza per il futuro. Lucrezia Novello ha sottolineato di essere soddisfatta del suo voto e di non voler causare il rifacimento degli esami per tutti.

L’opinione pubblica è divisa

L’opinione pubblica sulla protesta delle studentesse del Liceo Foscarini di Venezia appare divisa. Da un lato, molti hanno lodato il coraggio delle tre ragazze, per aver sollevato un problema importante riguardante la valutazione scolastica e per aver agito in difesa dei loro diritti e di quelli dei futuri maturandi. Secondo alcuni, il loro gesto è stato visto come un atto di ribellione legittimo contro un sistema percepito come ingiusto e arbitrario, specialmente in merito alle insufficienze ricevute nella prova di greco.

Dall’altro lato, ci sono stati anche pareri critici. Alcuni ritengono che il loro comportamento sia stato irrispettoso nei confronti della commissione d’esame e che avrebbe potuto mettere a rischio la loro promozione e quella dei loro compagni di classe. Altri hanno espresso preoccupazione per il fatto che azioni di questo tipo possano essere percepite come un tentativo di manipolare i risultati degli esami senza affrontare direttamente le proprie responsabilità accademiche.

La protesta ha anche acceso un dibattito più ampio sulla trasparenza e l’equità dei sistemi di valutazione scolastica in Italia. Diverse piattaforme educative e di informazione scolastica hanno discusso il caso, con molti studenti che si sono schierati a favore delle tre ragazze, perché l’episodio ha posto l’attenzione su un problema sistemico che necessita di essere affrontato per garantire una valutazione più giusta e trasparente.