Germania: gli amici diventano “famiglia” secondo la legge

Non di soli legami di sangue è fatta una famiglia. La Germania lo sa ed è pronta a trasformare questa consapevolezza in legge

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È una famiglia diversa e consapevole, presente. Fondata su un legame indissolubile che si tiene in piedi grazie all’amore, il rispetto è la reciprocità. È la famiglia che scegliamo e che non corrisponde per forza di cose a quella in cui nasciamo, perché non sono i legami di sangue a determinare la presenza, ma è la volontà di esserci, sempre e comunque, per quelle persone.

Sì, gli amici sono la famiglia che ci scegliamo, ed è una cosa che abbiamo detto e ribadito più volte. Ma non sono più solo belle parole che si perdono al vento perché la Germania si prepara a varare la legge che trasformerà ufficialmente gli amici in parenti.

Una grande novità quella dal fronte tedesco che inaspettatamente spiazza tutti, perché il concetto di famiglia tradizionale verrà stravolto per sempre. Una notizia che però ha raccolto l’entusiasmo di molti, soprattutto di chi ha imparato che non c’è nulla che è più mutevole di questa.

È Marco Buschmann, ministro della Giustizia tedesca, a parlare della più grande riforma del diritto di famiglia degli ultimi decenni, e in effetti ha ragione. Perché quel riconoscimento di parentela elettiva ci permette in qualche modo di concretizzare ciò che abbiamo sempre saputo. Così gli amici saranno ufficialmente la nostra famiglia, anche per la legge.

La modifica legislativa è stata proposta e concordata dai partiti socialdemocratici, verdi e liberali al governo e punta a riconoscere familiari tutti quei legami che esistono tra persone e che non riguardano la parentela. Il nome in tedesco è forse difficile da pronunciare, ma sicuramente deciso e determinato come la legge stessa: Verantwortungsgemeinschaft vuol dire comunità di responsabilità.

Sì perché si tratta di una responsabilità che le persone sono pronte ad assumersi nei confronti di altri che non devono per forza di cose essere parenti o coniugi. Una scelta doverosa, questa, per adeguarsi sempre più ai cambiamenti della società contemporanea.

Un po’ come succede nel riconoscimento delle coppie di fatto, così sarà con la comunità di responsabilità. Gli amici che scelgono di condividere la vita possono formalizzare anche tutti quegli aspetti che riguardano i diritti e i doveri che sono riconosciuti già da tanto ai coniugi, per esempio.

Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha preso in esempio la storia di due vedove over 60 per dare più concretezza alle conseguenze dell’emanazione di questa legge. Le due donne, rimaste sole, hanno scelto di comprare una casa e di vivere insieme per il resto dei loro giorni con la speranza che qualora una delle due venisse a mancare, l’altra erediterebbe naturalmente l’intera proprietà.

Questo è solo un esempio, s’intende, ma che ci permette di comprendere quanto l’ufficializzazione di questo legame può essere necessario. Così come lo è in tutti quei casi in cui sono gli amici a prendersi cura reciprocamente, molto più di quanto lo fanno i parenti in molti casi.

La famiglia, quindi, non è più solo quella di nascita ma quella di scelta. Un po’ come facciamo su Facebook quando aggiungiamo tra i nostri familiari gli amici di sempre, con tanto di richiesta di parentela. Solo che questa volta, la richiesta non sarà riconosciuta da un social network, ma dalla legge.