Un’azalea per la Festa della Mamma contro i tumori femminili

Per la Festa della Mamma torna l'Azalea della Ricerca di Airc per rendere i tumori femminili sempre più curabili

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Domenica 12 maggio in occasione della Festa della Mamma torna l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC per sostenere la ricerca contro i tumori femminili.

Il cancro fa ancora paura

In Italia solo per il 2023 sono state stimate oltre 187.000 nuove diagnosi nel genere femminile, 1300 in più rispetto all’anno precedente (Fonte: AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2023).

Una recente indagine condotta da Kantar Italia per Fondazione AIRC su un campione di 800 donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni conferma la trasversalità del cancro: oltre 2 donne su 3 dichiarano di essere state toccate dal cancro, per esperienza diretta o tra familiari e amici.

La malattia è considerata, però, sempre più curabile: per il 50% delle intervistate dal cancro si guarisce nella maggioranza dei casi grazie alle cure a disposizione e per il 90% del campione la ricerca è molto importante per trovare terapie sempre più efficaci e affrontare la malattia nel modo migliore. Il tabù del cancro come “male incurabile” sembra superato ma per un terzo delle intervistate (33%), guarire dal cancro dipende ancora dalla fortuna.

Un dato che evidenzia la necessità di continuare a informare in maniera puntuale sui progressi della scienza e sostenere con continuità, attraverso la raccolta di fondi, il progresso della ricerca per la cura del cancro.

La ricerca guadagna terreno contro i tumori

In questi quarant’anni, l’Azalea di AIRC ha contribuito a molti importanti risultati per migliorare le terapie, tra cui:

  • la chirurgia conservativa del tumore della mammella, una tecnica altrettanto efficace rispetto alla mastectomia radicale, ma in grado di risparmiare parte del seno.
  • La biopsia del linfonodo sentinella, una tecnica inizialmente sviluppata per valutare la diffusione dei melanomi e che poi è stata estesa anche al cancro del seno. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per il tumore al seno è in costante aumento: negli ultimi 30 anni è passata dal 78% all’ 88% (Fonte: AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2023).
  • Un nuovo farmaco, la trabectedina, per il cancro ovarico avanzato.
  • La riduzione della dose di terapia ormonale, tamoxifene, nel trattamento del cancro del seno, efficace sia per ridurre del 50 per cento circa il rischio di recidiva della malattia, sia per prevenire il tumore del seno nelle donne ad alto rischio.
  • Un esame molecolare che, insieme alla TC spirale, permette di diagnosticare in anticipo e con precisione il tumore del polmone nei fumatori e forti fumatori. In futuro l’esame potrebbe essere utilizzato come screening per la diagnosi precoce di popolazioni a rischio.
  • La possibilità di individuare con anticipo rispetto agli esami di imaging la ripresa di malattia dovuta a resistenze nel cancro del colon, grazie alla biopsia liquida. Questo strumento ancora sperimentale potrebbe essere anche utile a orientare la scelta dei trattamenti dopo gli interventi chirurgici di rimozione del tumore.
  • Nuove terapie neoadiuvanti per il trattamento del carcinoma del retto localmente avanzato nei pazienti MSI, cioè con instabilità microsatellitari, con la sola immunoterapia, senza ricorso a chemioterapia, radioterapia e chirurgia. In questi casi la chirurgia può essere evitata, mentre nei casi MSI senza instabilità microsatellitare, adottando un approccio neoadiuvante di terapia medica e radioterapia, si può evitare la chirurgia in circa un terzo dei pazienti, come mostrano i risultati dello studio NO-CUT.

Le sfide della diagnosi precoce

Alcuni tumori, più insidiosi e difficili da individuare precocemente, rappresentano una sfida aperta per la ricerca. Uno di questi è il tumore dell’ovaio che colpisce circa 6.000 donne in Italia ogni anno e rappresenta il 3 per cento circa di tutte le diagnosi di cancro. C’è però un recente risultato, molto incoraggiante, cui è arrivato il gruppo di studio coordinato da Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia in Humanitas University, responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in IRCCS Istituto Clinico Humanitas e ricercatore AIRC.

Con analisi dell’instabilità genomica si potrebbero identificare alterazioni molecolari specifiche del tumore ovarico, nei tamponi utilizzati per il Pap test, con anni di anticipo rispetto ai primi sintomi. La validità di questo approccio innovativo dovrà ora essere confermata in studi prospettici. Se i risultati saranno positivi, l’esame non invasivo potrà essere implementato su larga scala, con screening di popolazione per la diagnosi precoce del tumore dell’ovaio.

Azalea per la Ricerca Airc Geppi Cucciari
Fonte: Matteo Di Nunzio
Geppi Cucciari, torna l’Azalea della Ricerca di AIRC

L’Azalea della Ricerca per la Festa della Mamma

Da quarant’anni l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC, il fiore simbolo della Festa della Mamma, è un’alleata della ricerca sui tumori che colpiscono le donne. Con una raccolta totale di circa 300 milioni di euro, l’Azalea di Fondazione AIRC ha contribuito in quattro decenni al miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza delle donne, attraverso diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise e mirate, più efficaci e meglio tollerate. Oggi 2 donne su 3 in Italia sono vive dopo 5 anni da una diagnosi di cancro.

L’Azalea quest’anno festeggia il suo quarantesimo compleanno ricordandoci che il futuro della ricerca è nelle nostre mani. Circa ventimila volontari, coordinati dai diciassette uffici regionali, tornano in oltre 3.500 piazze per distribuire oltre 600 mila piantine di azalea a fronte di una donazione minima di 18 euro. Con le azalee sarà offerta anche una guida che ripercorre i principali traguardi della ricerca. L’Azalea è disponibile anche online.