Giunte alla trentacinquesima settimana di gravidanza si è ormai entrate nel nono mese. D’ora in poi, il ginecologo monitorerà anche il collo dell’utero per constatare quando, più o meno, il bambino dovrebbe venire alla luce. In questo periodo bisogna prestare molta attenzione alla bilancia per tenere sotto controllo il proprio peso, che nelle ultime settimane tende ad aumentare. Pertanto, è consigliato evitare di mangiare cibi grassi o fritti o con troppi zuccheri, preferendo invece alimenti ricchi di fibre, vitamine e ferro. E’ giunto, inoltre, il tempo di preparare il corredino per il neonato: approfittate di questa settimana per controllare se c’è tutto ciò che occorre quando il piccolo nascerà.
I sintomi della trentacinquesima settimana di gravidanza
Mal di schiena e sciatica sono sintomi molto comuni durante la trentacinquesima settimana di gravidanza. Questo perché i legamenti diventano sempre più lassi, causando fastidi al pavimento pelvico. Anche il mal di stomaco e il reflusso gastrico sono disturbi frequenti, nelle ultime settimane di gravidanza, per cui è bene evitare cibi grassi e iper conditi e provare a masticare lentamente. Lo stimolo ad urinare continuerà ad ostacolare il sonno, facendo aumentare il senso di stanchezza ed affaticamento: per riuscire ad accumulare le energie necessarie al momento del parto è importante schiacciare dei pisolini durante la giornata ed evitare di lavorare troppo. Se si ha la sensazione di avere il fiato corto, dipende dall’ingrossamento dell’utero che va a schiacciare il diaframma, rendendo i respiri meno profondi.
Com’è il bambino nella trentacinquesima settimana di gravidanza
Il bambino sta diventando sempre più paffuto, grazie ai depositi di grasso che si sono formati su braccia e gambe: ora pesa all’incirca 2,5 kg ed è lungo tra i 45 e i 47 centimetri. Nella trentacinquesima settimana di gravidanza, il corpo del bambino è completamente proporzionato. I polmoni sono ormai formati e il bambino è in grado di respirare in modo autonomo anche in ambiente extra uterino, mentre la placenta comincia ad invecchiarsi. Anche il sistema nervoso centrale sta giungendo a maturazione, per cui il feto resta cosciente più a lungo. Oramai il bambino occupa gran parte dell’utero e lo spazio per i suoi movimenti si riduce sempre di più.
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