I primi movimenti del bambino nel pancione sono quanto più desideriamo sentire, durante l’attesa. Non sono solo momenti magici ma rappresentano anche la certezza che tutto stia procedendo al meglio, fino alle ultime settimane e giorni prima del parto. Da un lato, essi sono rassicuranti circa l’attività del piccolo, dall’altro sono una nuova forma di comunicazione fra mamma e bambino, con la quale si comincia a prendere confidenza con quella reale che avverrà con il parto.
Ma quando si cominciano ad avvertire i primi movimenti, cosa possiamo fare per indurre il piccolo/a a farsi sentire ed infine quando, al contrario, dobbiamo preoccuparci in loro assenza? Lo abbiamo chiesto al dottor Antonio Simone Laganà, ginecologo.
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Quando si sentono i primi movimenti del bambino
Dopo aver saputo di essere in attesa, ogni donna dovrà sottoporsi ad una serie di esami, indagini ed anche ecografie standard, salvo il quadro della futura mamma o la gravidanza stessa non presentino particolari criticità.
Come sappiamo, la gravidanza fisiologia si snoda in tre trimestri, durante ognuno di essi ci sono cambiamenti per il feto e per lo stato fisico (anche emotivo) della mamma. Con la crescita del feto, i suoi movimenti saranno sempre più facilmente percepibili diventando evidenti anche all’esterno, quando le sue dimensioni siano tali da farci vedere i famosi “calcetti”. Se, infatti, alcune donne percepiscono i movimenti del feto molto presto, dichiarando sensazioni simili a sfarfalli, altre dovranno attendere l’evidenza, per emozionarsi ed emozionare gli altri eventuali testimoni!
“I primi movimenti fetali si iniziano a percepire generalmente a partire dalla 18esima settimana di gestazione, sebbene sia possibile osservare ecograficamente i movimenti già qualche settimana prima. Questi, infatti, diventano progressivamente più evidenti durante le successive settimane di gestazione, man mano che il feto cresce”.
Il momento in cui si iniziano ad avvertire i primi movimenti, varia fra le gestanti e dipende da tanti fattori, come ad esempio l’aver o meno avuto precedenti gravidanze. Dunque, un ritardo iniziale, nella percezione della presenza del feto, non deve far scattare alcuna molla di ansia. Piuttosto, confrontiamoci con il ginecologo/a che ci segue.
Movimenti nel pancione: cosa è importante fare
Una volta che la donna abbia appurato di aver avvertito i primi movimenti, sarà più facilitata nel riconoscerli successivamente. Essi gradualmente saranno sempre più forti ed evidenti con la crescita della lunghezza del bambino/a. Nelle ultime settimane, potrebbero essere anche dolorosi per la donna, darle sensazioni di compressione, mancanza di respiro, come addirittura essere scambiati per contrazioni.
È molto importante, per la gravida, che cominci a monitorarne quotidianamente i movimenti percepiti. Non solo in un’ottica numerica ma anche rispetto a quale siano le fasi della giornata in cui si avvertiranno maggiormente.
Segnarsi queste informazioni potrebbe tornarci utile in caso di un’assenza improvvisa di attività, che dovrà immediatamente metterci in allerta e contattare il medico di riferimento.
Come stimolare i movimenti del bambino
Una donna alla prima esperienza di gestazione è spesso piena di dubbi, domande ed anche paure. Non c’è nulla di male ad esprimerli, a trovare risposte, purché nelle sedi opportune, come un corso preparto, o direttamente al proprio/propria ginecologo/a.
Come spesso ci viene detto ai corsi, è importante non tralasciare nulla: meglio fare una domanda in più, meglio una visita in più, che pentirsi in seguito. La gravidanza non è una malattia, come si dice, ma è anche un periodo in cui sport, lavoro, impegni, relazioni devono essere tessuti sempre nel rispetto delle proprie condizioni, che saranno per tutte mutevoli con il passare dei mesi.
Di fronte al/alla professionista di fiducia sarà importante riferirgli dei movimenti del bambino/a, di quando li avvertiamo, se e quanto siano cambiati nel tempo.
Ci sono anche mamme che acquistano dei rilevatori doppler fetali per avvertire chiaramente la frequenza dei battiti del cuore del bambino, per avere forse un mix di emozioni ma anche per evitare forme di ansia. Poi ci sono coloro che si stendono sul divano, dopo essere state molto in movimento, in quanto, secondo le leggende, egli/ella si sveglierà facendosi sentire, dopo essere stato cullato dai movimenti materni. In verità, esiste un metodo per stimolare il bambino a scalciare, come ci ricorda il ginecologo.
“Il movimento del feto può essere solitamente stimolato da cibi zuccherati o stimolanti, come il cioccolato, ingeriti dalla mamma”.
Per questo, alla futura mamma che non senta i movimenti del bambino/a nella pancia da qualche ora, si consiglia di ingerire cibi molto zuccherati, per verificare una tempestiva presenza attiva. Qualora nulla cambiasse e se non avessimo a disposizione il/la ginecologo/a, andare immediatamente al pronto soccorso è quanto dovremmo fare.
Se da un lato non dobbiamo essere allarmaste, è importante anche essere realiste: meglio tornare a casa serene che continuare la giornata piene di dubbi.
Quando bisogna preoccuparsi, in assenza di movimenti
Durante la gravidanza è importante non isolarsi e trovare confronto con altre donne che stanno vivendo il nostro stesso trimestre. Questo sarà fonte di stimolo, conforto ed anche piacevole conversazione. Ad esempio, ci si può confrontare su cosa mettere nella borsa per il parto, sulla lista nascita, sullo svezzamento e l’allattamento poi. Ma soprattutto, potremmo darci una mano sugli aspetti più concreti, dalle informazioni sugli ospedali, ai numeri da chiamare per prenotare le visite, i monitoraggi e cosi via.
Insomma, se la fonte delle nostre informazioni ufficiali deve essere sempre e solo il medico, le altre future mamme possono colmare una serie di vuoti che, nel nostro Paese sempre meno popolato da giovani vite, non possono più riempirsi nelle famiglie di origine come nei posti che generalmente frequentiamo.
Ascoltare come sta vivendo la gravidanza un’altra donna, possibilmente dal vivo e non dai social, potrebbe aiutarci a farci sentire più serene, meno sole. Ma potrebbe anche farci accendere qualche campanello, se siamo alla prima esperienza.
Ad esempio, se le altre mamme dicono di avvertire spesso i movimenti nel pancione, a differenza nostra, purché siamo al medesimo mese/trimestre, questo potrebbe farci porre qualche interrogativo e fungere da spia.
“È molto importante prestare attenzione ai movimenti del feto durante la gravidanza, poiché è un modo per verificare la vitalità e il benessere del nascituro con il passare delle settimane fino al momento del travaglio. Durante i tre trimestri di gestazione, le abitudini di movimento del feto seguono dei cambiamenti, dovuti anche al progressivo aumento volumetrico del feto all’interno dell’utero, a mano a mano che ci si avvicina al momento del parto.
Se dopo la 24esima settimana di gestazione non si riesce ancora ad avvertire i movimenti fetali, si raccomanda di consultare il proprio specialista di fiducia, per verificare che tutto stia procedendo per il meglio. È necessario che la mamma monitori sempre un’eventuale riduzione o assenza di movimenti: in tal caso, è necessaria una valutazione clinica ed ecografica al più presto possibile”.