Tempo d’estate, tempo di mare, acqua salata e grandi nuotate: ecco come insegnare a nuotare ai nostri bambini, qualora ancora non avessero imparato. Saper nuotare è importante perché i nostri bambini potranno godersi il mare con maggiore sicurezza e noi potremmo guardarli con un pizzico di serenità in più, ma non solo. I benefici del contatto dell’acqua con il corpo, dei bambini e degli adulti, sono molteplici, per questo è necessario che quanto prima i nostri figli possano avere un rapporto sereno con tuffi, bracciate e giochi. Saper nuotare, tra l’altro, apre le porte anche a tanti sport che proprio in piscina trovano il contesto necessario.
Ora vedremo i benefici derivanti dal contatto del corpo con l’acqua, perché è preferibile seguire un corso di acquaticità con i nostri bebè, quali sono i corsi di nuoto, da poter fare con il nostro bambino ed, infine, come insegnare ai nostri figli piccoli a nuotare. Ma ora tuffiamoci per una perfetta estate al mare con i bambini, ricordando che per i più piccoli, quando la vacanza è in spiaggia, è importantissimo camminare scalzi sulla sabbia.
Indice
Bambini: i benefici del contatto con l’acqua
Parliamo di bambini e contatto con l’ acqua (in piscina come in mare), ma il discorso qui di seguito vale anche per noi adulti. I benefici del contatto del corpo con l’ acqua sono molteplici: quando facciamo attività in acqua si attiva la muscolatura, si riattiva il flusso sanguigna, migliora la circolazione, mentre la colonna vertebrale ed il bacino si rilassano. Non a caso alcune terapie riabilitative si concentrano si svolgono in piscina. Un corpo immerso in acqua è più leggero e dunque ci si sente più liberi ed in armonia, mentre si riprende più consapevolezza del proprio respiro, del corpo e della concentrazione. I benefici, dunque, sono sia fisici che psicologici.
Cos’è e perché fare un corso di acquaticità
Abbiamo visto, in sintesi, quanto sia importante e benefico il contatto con l’acqua per il corpo, non a caso, le attività in piscina sono tra gli sport in gravidanza che alcune mamme amano praticare sino all’ultimo.
Molti bebè, proprio dalle stesse mamme che hanno nuotato sino all’ultimo mese, vengono iniziati ad un corso di acquaticità neonatale già a partire dal 3° mese di vita. Un’attività bellissima anche per conoscersi meglio, e che favorisce dolci contatti mamma-figlio.
Il corso di acquaticità favorisce lo sviluppo armonico del neonato da ogni punto di vista: fisico, emotivo, affettivo e, relativamente alla consapevolezza ed all’età, anche ludico. Si tratta di un corso che va affrontato con entusiasmo e serenità, senza paura alcuna, del resto è nell’acqua che si svolgeva la vita uterina di nostro figlio fino a pochi mesi prima.
Non irrilevante è frequentare un corso di acquaticità neonatale per far familiarizzare il bambino alla piscina, per lui sarà assolutamente naturale proseguire, nel tempo, con un vero e proprio corso di nuoto.
Corsi di nuoto per bambini: quale seguire in base all’età
Se non volessimo attendere l’estate al mare per insegnare ai nostri figli a nuotare o se semplicemente volessimo che potessero imparare bene, da professionisti qualificati, allora non rimane che iscriverli a dei veri e propri corsi di nuoto.
Sappiamo quanto sia importante che i bambini, di tutte le età, pratichino attività sportive, sia per il benessere del corpo, che per la salute in senso ampio (pensiamo al diabete infantile, all’obesità in aumento tra i giovani, solo per fare degli esempi). Gli sport per i bambini, in base all’età, vanno scelti anche nell’ottica di insegnar loro il lavoro di squadra, la consapevolezza di sé e del gruppo. Lo sport per i bambini rappresenta anche un modo per accrescere la loro stima, per formare il carattere e, non da ultimo, per allontanarli dall’uso dei social e degli smartphone, come unica opzione di svago. Qualunque attività sportiva, sotto questo punto di vista, sarà una scelta valida. Il nuoto, poi, in particolare, favorisce uno sviluppo più armonico, nei bambini, ed è per questo che le piscine sono sempre più piene di corsi dedicati a loro.
I corsi di nuoto per bambini si distinguono in base al loro livello ed, in parte, in base all’età. Si presuppone che un bambino di 8 anni, anche se non ne abbia mai frequentato uno, abbia più dimestichezza con l’acqua, rispetto ad uno di 4. Sarà fondamentale per gli organizzatori dei corsi conoscere l’autonomia ed il livello di nostro figlio/a, prima di poter assegnarli al corso relativo.
In genere, il primissimo approccio avviene in coppia (mamma o papà con il bambino/a) per poi proseguire da soli in piccoli gruppi con insegnante in acqua o a bordo piscina. Man mano che i bambini cresceranno ed il loro livello aumenterà, non solo pian piano si libereranno da ogni galleggiante ma soprattutto verranno date loro istruzioni dall’insegnante che sarà fuori dalla piscina per verificare la correttezza dei movimenti.
Ecco i principali corsi di nuoto per bambini, in piscina:
- nuoto neonatale- sino a circa 2 anni
- nuoto family, sino ai 4 anni
- nuoto baby, sino ai 5 anni
- nuoto per ragazzi sino ai 15 anni
- nuoto di perfezionamene ragazzi
- nuoto adulti dai 16 anni
Ovviamente, ogni corso si andrà a suddividere ulteriormente in base alle nozioni da acquisire ed avrà durata crescente. Seguire un percorso di nuoto consentirà, attraverso un insegnamento professionale e graduale, di imparare in modo ineccepibile, in linea con coloro che proseguiranno anche a livello agonistico.
Durante i corsi, oltre fare pratica con il nuoto ed in generale con l’acqua, il bambino accrescerà la sua autostima, avrà uno sviluppo del corpo più armonico e, non da ultimo, divertendosi ed imparando, avrà sempre l’occasione di avere un confronto costruttivo e positivo con i suoi coetanei.
Estate al mare: come insegnare a nuotare al tuo bambino
Ma ora torniamo all’inizio di questo articolo e cioè a come insegnare a nuotare al nostro bambino, qualora quest’ultimo non abbia mai frequentato un corso in piscina. Perché, è importante ricordarlo, sia con noi o con un vero maestro/a è sempre meglio insegnare a nuotare in piscina e non al mare. Questo perché l’ambiente è certamente circoscritto e privo di movimenti, come correnti o onde, offrendo anche maggiore sicurezza al piccolo che dovrà prendere confidenza con l’acqua.
Alcuni consigli per insegnare a nuotare, step by step:
- aspettare il momento giusto
- non insistere
- non creare stress
- non avere fretta
- cercare la profondità corretta
- cercare una zona tranquilla
- occhio alle protezioni (cappellino e crema)
- sì a galleggianti
- iniziare con il respiro
- andare sott’acqua insieme.
Ma come possiamo insegnare ai nuotare ai nostri bambini, al mare? Per prima cosa, sarà necessario approcciarsi nel modo giusto e senza insistere. Cerchiamo di capire i segnali di nostro figlio, ognuno ha le sue abilità innate come anche i propri tempi. Insistere, qualora mostrasse eccessivo timore, sarebbe controproducente.
Secondo consiglio, iniziamo quando il mare è calmo, e le temperature sono idonee. Scegliamo la profondità coerente alla statura di nostro figlio ed una zona libera, senza ragazzi che giochino a schizzarsi, tuffarsi, giocare a palla. Insomma, la tranquillità come l’entusiasmiamo devono regnare in quel fazzoletto di mare che ci ritagliamo per iniziare al nuoto nostro figlio.
Ricordiamoci anche di proteggere la testolina di nostro foglio con un cappellino con visiera, dal cotone traspirante e la sua pelle con la crema protettiva. Facciamo piccole prove in acqua, per non affaticarlo troppo, se piccolo/a.
Utilizziamo, se il bambino è molto piccolo, dei galleggianti per la sua sicurezza. Dai braccioli alle cinture, che poi potranno, pian piano, essere eliminate a favore delle tavolette e tubi galleggianti.
Il bambino che arrivi al mare senza aver mai avuto un vero approccio al nuoto non può che dover iniziare con il galleggiamento. Lo aiuteremo mettendolo a pancia in giù, tenendolo con la mano che, solo con il tempo, potrà essere tolta. Il processo è simile a quello di quando insegniamo ai bambini ad andare in bici.
Diciamo al bambino di muovere le gambine, e, per farlo nel modo corretto, mostriamogli più volte come le sbattiamo noi. Lentamente, quando avrà fatto suoi questi movimenti, sarà in grado di nuotare con la tavoletta, per poter perfezionarsi e per acquisire autonomia e sicurezza.
Per insegnare, invece, i diversi stili o tuffi (che richiedono però l’uso di piscine) ci vorrà del tempo, ma anche, vien da sé, in genitore esperto. Quando sarà in grado di galleggiare bene, con sicurezza, possiamo fargli scoprire il mondo che si nasconde sotto il livello del mare, con l’uso di una maschera e di un boccaglio. Attraverso questi il bambino, da un lato galleggerà senza alcuno sforzo ma, soprattutto, dall’altro sarà stimolato ad imparare a nuotare sott’acqua.
Per insegnare questa nuova competenza ancora una volta sarà necessario muoversi gradualmente. Partiremo con fargli mettere il visino a pelo dell’acqua con la bocca pronta per soffiare e per fare delle bolle. Solo in un secondo momento, lo si potrà invitare a chiudere gli occhietti e a trattenere il respiro per poi immergersi insieme, per pochissimi secondi.
Pensiamo che i bambini, quando frequentano un corso di nuoto in piscina, ci mettono anni ad imparare a galleggiare per bene e ad acquisire le competenze per diversi stili di nuoto, per cui non dobbiamo avere fretta, soprattutto se vogliamo che impari bene, con divertimento ed entusiasmo.