Il Giappone è rinomato per la sua cucina varia e sana, per cui consumare cibo giapponese è possibile anche durante la gravidanza. Tuttavia, ci sono alcune pietanze che andrebbero evitate quando si aspetta un bambino, come ad esempio il sushi e il sashimi. Questo perché, qualora non sia fresco o non sia stato abbattuto (ossia portato a bassissime temperature per un certo periodo di tempo) il pesce crudo potrebbe ospitare il parassita alimentare Anisakis o provocare la salmonella. Fortunatamente, l’offerta della cucina giapponese è talmente variegata che si può optare per tantissimi cibi, che fanno bene sia alla mamma che al bambino.
Il cibo giapponese consigliato in gravidanza
I piatti della tradizione culinaria giapponese che si possono consumare in tutta tranquillità, durante la gravidanza, sono quelli che hanno come ingrediente principale il riso o la pasta, ma anche verdure e legumi. Oppure si può optare per una minestra di miso con vegetali e alghe, particolarmente ricche di ferro. I giapponesi sono soliti consigliare il consumo delle famose umeboshi, considerate prugne miracolose, quando in gravidanza si hanno le voglie di cibo dal gusto aspro o per placare le nausee. Anche lo zenzero, spezia molto usata nella cucina giapponese, è considerato portentoso per alleviare la nausea, frequente soprattutto nei primi mesi di gravidanza. Al sushi di pesce, si può preferire quello vegetariano, a base di riso e verdure avvolte in alga Nori, ricca di proteine e ferro, importanti per la salute del bambino che si sta formando.
Il cibo giapponese da evitare in gravidanza
Durante la gravidanza, è bene evitare di mangiare pesce crudo, uno dei principali ingredienti della cucina giapponese. Tuttavia, secondo alcuni esperti, il consumo di sushi e sashimi non è del tutto proibito, qualora il pesce sia stato abbattuto correttamente. E’ sconsigliato, inoltre, mangiare le specie che presentano una quantità elevata di mercurio, come il pesce spada, lo squalo, il marlin e il tonno. Tra le alghe tipiche della cucina giapponese, la Wakame va evitata o assunta saltuariamente quando si aspetta un bambino, soprattutto in caso di ipersensibilità allo iodio.