Le cronache del tempo la descrivevano come una donna affascinante e sensuale, forse la più bella di tutta l’Italia e della Francia, la femme fatale che era riuscita nell’impresa di far capitolare ai suoi piedi il grande e impavido condottiero, il presidente della Repubblica francese e l’imperatore del popolo di Francia. Il suo nome era Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione che fece innamorare Napoleone III e contribuì all’Unità d’Italia.
C’era una volta Virginia Oldoini
Nata a Firenze il 22 marzo del 1837, figlia dei marchesi Filippo Oldoini e Isabella Lamporecchi, Virginia è sempre stata considerata una delle donne più belle, affascinanti e seducenti di tutta la sua epoca. Aveva i capelli biondi e gli occhi del colore del lapislazzuli e la sua pelle era così bianca e candida da fare invidia a tutte le nobildonne del tempo.
Non che l’invidia e la gelosia delle altre fossero un problema per lei. Consapevole della sua bellezza Virginia, che era anche intelligente, colta e arguta, intratteneva relazioni con i galantuomini del tempo. Ma fu al conte Francesco Verasis Asinari che spettò l’onore di prenderla in moglie quando Virginia aveva solo 17 anni.
Il marito, dal quale ebbe anche un figlio, era capo del gabinetto privato e 1° scudiero del re, una posizione questa che permise alla giovane contessa di entrare nella corte dei Savoia, la stessa corte che vide in lei la possibilità di poter stringere la tanto agognata alleanza con la Francia.
Virginia Oldoini era intraprendente e ambiziosa, una donna che sapeva di poter ottenere tutto ciò che voleva, era la persona giusta da mandare alla corte di Napoleone III per convincerlo a stringere l’alleanza franco-piemontese. Così nel 1855, a soli 19 anni, la contessa andò in Francia e lì conquistò l’uomo più potente del Paese.
L’incontro con Napoleone III
Gran parte delle notizie che abbiamo sulla vita sentimentale della Contessa di Castiglione proviene proprio dai suoi diari personali. Lì la donna annotava i suoi sogni e i desideri, le sue avventure, ma anche le sue conquiste, anche se lo faceva con uno stratagemma di sigle e parole in codice per evitare che qualcuno leggendo i suoi diari potesse gridare allo scandalo.
Prima di conquistare Napoleone, la contessa ebbe diverse relazioni con gli uomini più illustri della corte dell’Imperatore. Il suo charme non era indifferente a tutti coloro che frequentavo i salotti parigini dell’epoca, gli uomini la corteggiavano, le donne la odiavano.
Arrivata a Parigi insieme a Francesco Verasis Asinari, con il quale intanto aveva avuto un figlio, Virginia portò a termine la sua missione, con tanto di compenso rilasciato in un fondo segreto. Una missione che portò a termine seducendo Napoleone e diventando la sua amante per quasi un anno. La relazione di entrambi contribuì a cambiare la storia dell’Italia, preparando il terreno per la seconda guerra d’indipendenza italiana e la conseguente unità del Paese.
Il marito, che intanto si era indebitato per soddisfare ogni suo capriccio e desiderio, tornò in Italia col cuore in frantumi per i suoi tradimenti, ma continuò ad amarla. Virginia, invece, scelse di restare a Parigi, in una casa di Place Vendôme e trascorse i suoi ultimi anni di vita da reclusa, in solitudine, non riuscendo ad accettare lo scorrere del tempo e il disfacimento del suo fascino.