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L’eredità di Silvio Berlusconi è stata stabilita attraverso un testamento olografo, che contiene anche i legati per Marta Fascina, per il fratello Paolo e per l’amico Marcello Dell’Utri. O, perlomeno, così doveva essere. A mettere in dubbio le ultime volontà dell’ex Cavaliere ci ha pensato l’imprenditore piemontese Marco Di Nunzio, che oggi pretende una parte di patrimonio in nome di un testamento non olografo che sarebbe stato sottoscritto dal leader di Forza Italia il 21 settembre 2021, in Colombia. Intanto, i 5 figli – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi – sono già stati diffidati.
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Cosa pretende Marco Di Nunzio
Il testamento non olografo del 21 settembre 2021 è già stato depositato presso un notaio in data 3 ottobre 2023. Secondo quanto riporta l'avvocato di Di Nunzio - Erich Grimaldi - oggi queste carte sarebbero valide: "Dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria di Silvio Berlusconi". L'imprenditore piemontese sostiene inoltre di essere stato amico di Silvio Berlusconi e di aver cercato di candidarsi nel 2013 alla presidenza della Regione Lombardia con la lista Movimento Bunga Bunga, successivamente esclusa dalla Corte d'appello di Milano per alcune (presunte) irregolarità sulle firme.
Secondo queste nuove carte, che emergono a quasi 4 mesi della scomparsa di Silvio Berlusconi avvenuta il 12 giugno 2023 a Milano, a Di Nunzio spetterebbe il 2% delle azioni Fininvest, per un valore di circa 26 milioni. Non solo, a lui andrebbero anche quelle della società proprietarie delle ville di Antigua, la nave Principessa VaiVia e altre imbarcazioni. Alla luce di questi documenti e del loro contenuto, i 5 figli dell'ex Cavaliere sono stati diffidati.
Cosa cambia per l'eredità dei figli di Silvio Berlusconi
Sempre secondo l'avvocato Grimaldi, che assiste Marco Di Nunzio in questa battaglia per l'eredità Berlusconi, il testamento speciale è stato stipulato il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa, a Barrio Espinal, in Colombia. Il documento, che sarebbe divenuto valido, sarà notificato alla famiglia: "I legati testamentari saranno, di certo, sottoposti al vaglio della famiglia del Cavaliere, del notaio Roveda e dello stesso Comitato direttivo della società Fininvest, in considerazione anche del 2% delle azioni della relativa società quotata in Borsa, assegnatogli da Berlusconi in sede testamentaria".
Intanto, i 5 fratelli Berlusconi hanno già firmato l'accordo e accettato le ultime volontà del loro padre, che aveva deciso di inserire nel testamento anche la sua ultima compagna, oltre al fratello e all'amico Marcello Dell'Utri. Le nuove carte potrebbero quindi cambiare l'assetto della finanziaria di famiglia, la cui maggioranza è adesso nelle mani dei due figli maggiori, Pier Silvio e Marina. Non è però detto che questo 2%, qualora fosse concesso, venga attinto dalle quote di maggioranza. La restante parte del pacchetto è invece di proprietà dei tre figli avuti da Veronica Lario: Barbara, Eleonora e Luigi.
Rimane inoltre l'incognita di Luigi Berlusconi, che nell'ultima lettera non viene citato. Potrebbe, quindi, non partecipare ai legati per Fascina, Paolo Berlusconi e Dell'Utri, a cui spettano rispettivamente 100 milioni, 100 milioni e 3 milioni. Lei ha inoltre istituito l'ufficio di rappresentanza a Villa San Martino, in modo da non doverla lasciare com'era stato stabilito dalla famiglia. Sembra quindi che la partita per l'eredità sia tutt'altro che conclusa. La famiglia, per il momento, non ha rilasciato dichiarazioni.