Le Eccellenze Italiane: quando l’Artigianato incontra l’Automotive

Il progetto ideato da Mazda Italia in collaborazione con Inghirami Company. Un viaggio straordinario che unisce il "Crafted in Japan" al "Made in Italy"

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Foto di Serena Cappelletti

Serena Cappelletti

Giornalista specializzata in automotive

L’Italia custodisce tesori nascosti in ogni angolo, botteghe dove mani sapienti trasformano materia in poesia. Da Nord a Sud, una rete invisibile di maestri artigiani continua a tramandare segreti antichi, innovando senza tradire. Sono le nostre eccellenze: orafi che scolpiscono emozioni, pellettieri che cuciono storie, cappellai che modellano sogni, ceramisti che plasmano terre antiche, liutai che danno voce al legno. Realtà che, come i migliori prodotti automotive, nascono dalla ricerca della perfezione e dall’amore per il dettaglio.

Il progetto ideato da Mazda Italia

È proprio da questa consapevolezza che nasce “Eccellenze Italiane”, il progetto ideato da Mazda Italia in collaborazione con Inghirami Company, un viaggio straordinario che unisce il “Crafted in Japan” al “Made in Italy”. Un tour nazionale di 63 tappe in tutta Italia, in ciascuna delle quali un’eccellenza locale, in collaborazione con le concessionarie Mazda, crea un manufatto esclusivo. Non si tratta di una semplice vetrina commerciale, ma di un dialogo profondo tra due culture che condividono gli stessi valori: la cura dei dettagli e l’evoluzione continua che rendono ogni prodotto un’opera d’arte.

Mazda e Le eccellenze Italiane
Redazione DiLei
Mazda e Le eccellenze Italiane

Sono passati solo pochi mesi dal lancio di Eccellenze Italiane e si può già parlare di un successo, tanti gli eventi locali che hanno messo in luce le tradizioni artigianali più rappresentative del nostro Paese. Un patrimonio che oggi dialoga con filosofie lontane ma sorprendentemente affini, come quella giapponese di Mazda, dove l’attenzione ai dettagli è elemento di distinzione e caratterizzazione dei suoi modelli.

Non solo un auto ma una compagna di viaggio

Ci sono infatti viaggi che non si pianificano. Si sentono. Come certi oggetti che non si scelgono per bisogno, ma per risonanza. E allora siamo partiti per un’esperienza speciale, incontri unici, magici insieme alla mia compagna di avventura: Mazda CX-60.

Un equilibrio perfetto tra ciò che si vede e ciò che si intuisce. Un SUV che racchiude un’anima giapponese, fatta di spazio, silenzio e significato.

Sono partita da Milano in un giorno settimanale, lasciando la città alle spalle come si lascia una stanza affollata.
Appena salita a bordo, ho percepito subito la cura nei dettagli. La console centrale che taglia l’abitacolo come un gesto, le cuciture del cruscotto ispirate all’arte del Musubu, l’unione armoniosa tra gli elementi. Pelle, legno, tessuto: in perfetta Kaichou, quella miscela tra opposti che rende ogni dettaglio vivo. Qui nulla è casuale, nemmeno l’imperfezione.
Perché il Giappone sa che la bellezza nasce spesso dall’Hacho, l’asimmetria voluta.

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La cura dei dettagli negli interni della Mazda CX-60

La prima tappa è Ferrara, dove ad aspettarmi c’è un cappellaio che cuce sogni, uno a uno, con la stessa pazienza che riconosco in questa auto. Il cruscotto ha cuciture Kakenui, sospese, leggere come fili d’inchiostro giapponese. L’abitacolo è silenzioso, quasi rituale. Mi siedo, e tutto si regola su di me. Volante, sedile, display.
È la cura del Takumi, l’artigiano maestro. E io la sento, in ogni gesto. CX-60 diesel scivola sulle strade dell’Emilia come una voce bassa e sicura.
Il sei cilindri è pieno, rotondo, silenzioso. Non ha bisogno di urlare per farsi sentire. Con i suoi 249 cavalli e la trazione integrale AWD, sa essere potente ma composta, sempre equilibrata. Ogni sorpasso è un gesto elegante, ogni curva una danza lenta. E nel frattempo, resta tutto: il paesaggio. Il respiro. Il Ma.

Firenze mi aspetta con le sue botteghe, le mani che cesellano oro e sogni. Rivedo negli anelli che provo la stessa filosofia: fare meno, ma farlo meglio. Nei disegni delle borse, una cura nei dettagli. Proprio come il design Mazda, che non aggiunge, ma toglie con intelligenza.

Simone Barsi, Direttore Artistico Braccialini
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Simone Barsi, Direttore Artistico Braccialini, con Serena Cappelletti

Alla fine del viaggio, su un belvedere che guarda il tramonto, spengo il motore. Mi volto. Guardo CX-60. E capisco che non ho solo guidato. Ho danzato con lei.

È Jinba Ittai. Un corpo solo, io e la mia auto. Il mio viaggio. Il mio spazio tra le Eccellenze Italiane.

Con il contributo di Mazda Italia