Riprende vigore l’anticiclone africano e dopo molto tempo. La settimana dell’11 dicembre vede infatti un’anomala e costante risalita delle temperature al Centro-Sud, in cui si sono fatti registrare valori ben più elevati rispetto alla media stagionale, mentre al Nord imperversano nebbie e foschie che hanno tenuto ferma la colonnina di mercurio ma che sono comunque testimonianza dell’alta pressione che sta attraversando il Mediterraneo. Attenzione però a quanto potrebbe accadere in Pianura Padana nelle ore notturne: l’inversione di tendenza potrebbe infatti comportare l’insorgenza del delicato fenomeno del freezing effect.
Cosa significa freezing effect
Sulle montagne e in pianura, quindi, fa molto più caldo del normale. Secondo gli esperti “ci ritroveremo dunque con temperature elevatissime per la stagione in alta quota, e valori molto rigidi soprattutto in pianura, specie di notte. Un fenomeno tipico che si viene a generare durante i periodi anticiclonici invernali”, spiega Mattia Gussoni de Ilmeteo.it che specifica cos’è il freezing effect, ovvero l’effetto congelante: “Specie in Valpadana e lungo i fondovalli alpini, si potranno generare forti inversioni termiche notturne con temperature anche sottozero e formazione di ghiaccio (freezing effect)”.
Ma cosa comporta, praticamente? In casi come questi, l’aria più fredda – più umida e pesante – si ferma in basso senza riuscire a essere sollevata dall’aria tiepida in arrivo: questo significa che le mattine, nelle prime ore, saranno gelate e con brina soprattutto sulle zone di pianura di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Triveneto. “Saranno soprattutto le zone in campo aperto (meno probabile nei centro cittadini) a beneficiare maggiormente di questo particolare fenomeno di stampo invernale, ove le temperature lo consentiranno”, spiega l’esperto. Queste regioni sono inoltre interessate da banchi di nebbia e foschia anche durante le ore centrali della giornata e che limitano considerevolmente l’aumento delle temperature, rimaste stabili intorno ai 10°C.
Attenzione, quindi, al suolo ghiacciato, molto più pericoloso di quello ricoperto di neve. È infatti necessario prestare la massima cautela soprattutto nelle prime ore della mattina, in cui il ghiaccio si fa più scivoloso, oltre alle condizioni di ridotta di visibilità generate dalla nebbia che invitano alla prudenza. Le temperature giornaliere potrebbero perciò rivelarsi ingannevoli: nelle ore notturne torna l’inverno, con i valori tipici di questo periodo.
Temperature anomale a dicembre
Un caldo decisamente fuori stagione per uno dei periodi dell’anno più freddi. L’aria mite della settimana dell’11 dicembre imperversa soprattutto al Sud ma anche in quota. Per questo si parla di picchi primaverili che si verificano tra il 12 e il 13 dicembre, giorno in cui sono attesi almeno 20° C in Sicilia. Attenzione, perché le temperature sono destinate a un ulteriore rialzo, raggiungendo persino quota 25°C.
Molto più che primavera, quindi, al Sud, ma questo tempo non è destinato a durare. Già nella giornata di giovedì 14, i valori termici potrebbero subire un brusco ribasso riportando i dati nel raggio delle medie stagionali. L’aria fredda proveniente dal Nord Europa spazza di forza l’anticiclone africano, responsabile del clima mite della metà di dicembre. Il fenomeno viene inoltre definito come la perturbazione di Santa Lucia, proprio perché ricade il 13 dicembre.