Shirley Temple: vita e carriera

Carriera e alla vita privata di Shirley Temple, celebre attrice bambina e poi diplomatica americana

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 9 Marzo 2016 18:35Aggiornato: 6 Agosto 2024 11:15

Attrice, cantante, ballerina ma anche diplomatica: Shirley Temple ha vissuto due vite, la prima da giovanissima come star del cinema a stelle e strisce, la seconda da adulta come politica e diplomatica americana.

Conosciuta con il soprannome di “riccioli d’oro” ha preso parte a tantissime pellicole fino a quando ha deciso di ritirarsi dalla carriera cinematografica. Omaggiata in tantissime occasioni (basti pensare che c’è un cocktail analcolico a suo nome) è stata una vera e propria star, un’icona, che ha suscitato anche critiche, una diva bambina, che nella sua vita ha saputo lasciare un segno indelebile e sapersi destreggiare prima come attrice, cantate e ballerina. Poi come diplomatica.

La vita, i successi, le cadute e gli amori di Shirley Temple, prima piccola diva di Hollywood.

Shirley Temple, la sua vita da attrice

La storia della vita di Shirley Temple è fatta di ascese, cadute, ritiri e di nuove strade da percorrere. Ed è una vita iniziata a 100 allora, perché è sin da piccolissima che debutta nel mondo dello spettacolo. Ma facciamo un passo indietro. Shirley Temple nasce a Santa Monica il 23 aprile 1928, papà affarista e banchiere, mamma casalinga ed ex ballerina. Ed è proprio grazie a lei che inizia a studiare danza a soli tre anni. Della mamma aveva detto a People: “Non mi ha spinto a fare nulla. Ho amato quello che ho fatto. Ricordo madri crudeli che pizzicavano i loro figli per farli piangere in una scena, ma mia madre mi circondava di affetto”.

Nello stesso periodo un direttore di casting la nota e la scrittura per lavorare per la Educational Pictures dal 1931 al 1934 in due serie diverse: la prima con bimbi che scimmiottano cinema e avvenimenti politici, la seconda come sorellina in una famiglia.

In quegli anni Shirley Temple è stata la rappresentante di quel cinema che cercava di sostenere il Presidente Roosevelt e la sua politica in un periodo particolarmente difficile come la Grande Depressione.

Da Il trionfo della vita con James Dunn, a Piccola stella e La mascotte dell’aeroporto (grazie a questo film ha vinto il Premio Oscar giovanile) tutti del 1934, passando per Riccioli d’oro (1935) ha saputo tenere alto il morale della popolazione. Il Presidente di lei aveva detto: “Finché il nostro Paese avrà Shirley Temple, noi staremo bene”.

Nel corso della sua carriera è stata fra le attrici più pagate (ben 20mila dollari a settimana), ha interpretato ogni genere di bambina, ma sempre con almeno un genitore deceduto o in difficoltà. Per fare in modo che la sua carriera di attrice bambina proseguisse ancora un po’ di tempo le è stato modificato il certificato di nascita, togliendole un anno.

Ha cantato canzoni che sono diventate molto celebri (On the good ship lollipop e Animal crakers in my soup), ha dimostrato di saper eseguire coreografie complicate di tip tap ed è stata una star osannata e apprezzata da tutti.

La sua carriera, però, ha iniziato a tentennare mentre la sua età aumentava e a partire dalla possibilità, sfumata, di interpretare Dorothy in Il mago di Oz (1939). Alla ricerca della felicità, film uscito l’anno successivo e che la vede protagonista, doveva superare la pellicola con Judy Garland ma in realtà è stato un flop. Il contratto con la Fox è stato rescisso poco dopo.

Negli anni però ha continuato a recitare, prendendo parte a pellicole adatte a una versione di Shirley Temple adolescente ma senza mai riuscire a raggiungere il successo di quei film che l’avevano vista enfant prodige del cinema a stelle e strisce.

Si è ritirata dalle scene nel 1949, per poi un breve ritorno nel 1958 con la serie per bambini Shirley Temple’s Storybook durata fino al 1961.

Shirley Temple, la politica e diplomatica

C’è un secondo momento nella vita di Shirley Temple ed è quello in cui, lasciata da parte la carriera sfavillante e ricca di soddisfazioni nel mondo del cinema, ha deciso di intraprenderne un’altra in politica.

Si è candidata al Congresso degli Stati Uniti, poi ha ricoperto incarichi diplomatici. In merito aveva detto: “È stato il miglior lavoro che io abbia mai avuto”. È stata anche in alcuni consigli d’amministrazione.

Una donna coraggiosa, tanto da essere stata la prima a dire pubblicamente di aver avuto un tumore al seno. Ha recitato al fianco di alcuni degli interpreti migliori della sua generazione, ha lanciato mode, ha saputo smettere e reinventarsi, cadere e rialzarsi.

È morta nel 2014 circondata dalla sua famiglia.

La vita privata di Shirley Temple

Due gli amori noti di Shirley Temple. Il primo in giovanissima età, quando ha sposato a soli 17 anni il collega John Agar. Le nozze sono durate dal 1945 al 1949, con nel 1948 l’arrivo della loro unica figlia insieme Linda Susan.

Nel 1950, dopo averlo incontrato ad Honolulu, ha sposato un uomo d’affari Charles Black, che – a quanto pare – non aveva mai visto un suo film in vita sua. Insieme hanno avuto due figli: Charles Alden Black Jr e Lori, quest’ultima bassista per diversi anni, ha suonato in due band, tra cui i Melvins.

Del marito l’attrice aveva detto, come riporta un vecchio articolo del Los Angeles Time: “Era un uomo estremamente interessante e affascinante per me. Mi sono innamorata di lui a prima vista. Sembra banale, ma è quello che è successo”.

Shirley Temple, un’icona

Le fossette e il sorriso contagioso, quella capacità di stare dietro la macchina da presa, il talento recitativo ma anche nel cantare e nel ballare: Shirley Temple è stata una vera icona del cinema e questo emerge anche grazie al fatto che ha ispirato tantissimi altri artisti.

Tra i dettagli più curiosi su di lei vi è la sua chioma: assolutamente non naturale ma frutto di un lavoro elaborato. I capelli, infatti, che sarebbero stati lisci e castani, venivano schiariti e acconciati in 56 boccoli perfetti ogni mattina da sua mamma.

E poi le opere che ha ispirato: da un quadro di Salvador Dalì, alla copertina dell’album dei Beatles Sgt. Pepper’s lonely hearts club band. Esiste anche un cocktail analcolico a suo nome che viene sorseggiato in tutto il mondo. All’epoca del suo successo al cinema, poi, esistevano suoi fan club in ogni Paese e tantissimo merchandising: dalle bambole ai fermacapelli. Segni della grandezza di Shirley Temple e di quanto fosse amata in tutto il mondo.