Sandro Ciotti, giornalista: biografia e curiosità

Chi era Sandro Ciotti? Scopriamo insieme la vita e le curiosità di questo personaggio di grande fama, molto noto a tutti gli amanti del calcio

Sandro Ciotti, conosciuto anche come Alessandro Ciotti è stata una persona molto famosa all’interno del mondo del calcio e in generale dello sport grazie alla sua attività prima di calciatore e successivamente di radiocronista e telecronista sportivo italiano. La sua particolarità, che lo rendeva unico rispetto a tutti gli altri telecronisti era la sua voce profondamento rocca. Essa, secondo alcune dichiarazioni fatte dallo stesso Ciotti è derivata da un edema sopravenuto dopo circa 14 ore ti telecronache in un evento sportivo nell’anno 1968 in Messico . Tale difetto però non causò problemi lavorativi, anzi divenne una sorta di marchio di fabbrica che lo avrebbe reso riconoscibile da tantissimi spettatori appassionati dello sport e del calcio. Nasce a Roma il 4 novembre 1928 e ha come padre Gino Ciotti, un noto giornalista. AL suo battesimo invece ha la possibilità di avere come padrino il poeta Trilussa , noto anche come Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, noto scrittore e poeta italiano. Il padre sarà presente nella vita di Sandro Ciotti solamente fino all’età di quindici anni, dopo di che muore a causa di una malattia contratta durante mentre praticava canottaggio nel Tevere.

In quella occasione Gino Ciotti si ferì contrando una leptospirosi fulminante. Fin da giovane dimostra una grande passione per la musica, e inizia a studiare il violino con un maestro, il noto Corrado Archibugi. Grazie a questi studi e all’impegno profuso nel suonare tale strumento riesce perfino ad esibirsi in alcune orchestre. Ma la sua più grande passione, se cosi si può dire rimarrà sempre il calcio. Fin da giovane cerca di iniziare una carriera calcistica il più brillante possibile, riuscendo a giocare con la squadra giovanile formata dalla Lazio, e successivamente in quella del Forlì. Anni dopo riuscirà anche a giocare nella squadra del Frosinone per diversi anni, che partecipava al campionato della quarta serie. Vi sono alcuni dubbi sul fatto che arrivò a giocare perfino nel Torino, alcuni sostengono che non giocò mai neanche una partita mentre altri sostengono il contrario. La carriera all’interno del mondo giornalistico, che lo renderà famoso e lo impegnerà per tutto il resto della vita inizierà nell’anno 1954, quando venne chiamato a collaborare per la produzione di diversi programmi sia radiofonici che televisivi.

Inoltre riuscirà anche a partecipare per diverso tempo anche alla stesura del giornale La Voce Repubblicana , e contribuisce con le sue conoscenze musicali alla produzione della rubrica Il giornale d’Italia. Come detto in precedenza molte sono le trasmissioni radiofoniche che vedono la sua partecipazione, come ad esempio Novità da vedere, Telescopio e Mondorama (per citarne alcune). Il suo esordio come conduttore avvenne nel 1956, quando gli venne affidata la conduzione di un programma televisivo chiamato K.O Incontri e scontri nella settimana sportiva, che univa le sue due grandi passioni, ossia la musica e il calcio. Nel 1958 la RAI permise a Sandro Ciotti di entrare in maniera stabile. Grazie all’impegno profuso nel lavoro riuscì a conquistare in maniera abbastanza velocemente la notorietà ideando e conducendo rubriche di successo, come ad esempio Ciak, che era una rubrica in cui l’argomento principale era il mondo del cinema. Nella sua carriera ha partecipato a numerosi eventi come osservatore e commentatore, sia di natura sportiva che canora. Si stima che abbia partecipato a più di 2400 partite come telecronista, perfino nella famosa partita tra Catania e Inter, che passerà alla storia sia per il risultato finale, sia per l’urlo durante la telecronaca che diceva: Clamoroso al Cibali!. Inoltre ebbe modo anche di partecipare come telecronista anche alle olimpiadi del 1972, rese note per il massacro della squadra di atleti israeliani da parte di un commando composto da terroristi palestinesi.

Ma non solo, ebbe modo di partecipare come osservatore anche a 40 Festival di Sanremo, 15 giri d’Italia (gara ciclistica) 14 olimpiadi e numerosi Tour de France. Inoltre è da citare anche il fatto che produsse diversi documentari, uno dedicato completamente a Luigi Tenco, suo amico, mentre il secondo fu dedicato totalmente a Lorenzo Bandini, ossia un pilota di Formula 1 deceduto durante una gara. Successivamente riuscirà anche a condurre la trasmissione La Domenica Sportiva per diversi anni e a filmare e dirigere un documentario calcistico dedicato a Johan Cruijff, calciatore olandese molto famoso. Grazie alla sua notevole carriera riuscì a guadagnare anche una profonda stima come opinionista, dal momento che riusciva ad essere molto obiettivo. Inoltre è da citare anche il fatto che durante le radiocronache delle partite riuscisse a far trasparire sempre un po’ di ironia e diverse osservazioni argute. La sua attenzione nel ruolo di osservatore venne anche utilizzata ampiamente nei Festival di Sanremo. Infine nel campionato calcistico 1995-1996 diede addio alla sua carriera di telecronista per la Rai, per andare in pensione. Muore a Roma il 18 luglio del 2003 dopo aver passato una lunga malattia. La Rai, per commemorare la scomparsa, al decennale dal decesso di Sandro Ciotti, produce una sorta di documentario.