Zero compiti da fare a casa e valutazioni senza voti: è questo il futuro della scuola? A guardare il modello scolastico finlandese sembra proprio di sì, del resto è risaputo che quello del Paese è uno dei sistemi più eccellenti del mondo intero.
In Italia, però, le cose sono ben diverse, non solo nell’organizzazione interna, ma anche nei risultati raggiunti dagli studenti che escono dalle scuole. Secondo i dati raccolti da Save The Children, infatti, il 10% dei diplomati non ha né le competenze né le conoscenze per entrare nel mondo del lavoro o per affrontare un percorso universitario.
Certo le cose stanno cambiando, o comunque è questo l’obiettivo del governo nel breve termine. Ma c’è anche chi, nel suo piccolo, ha scelto di mettere in moto una piccola rivoluzione all’interno del sistema scolastico. C’è infatti un liceo nella capitale che ha scelto di eliminare i voti.
Liceo Morgagni: la scuola sperimenta le valutazioni senza voti
A Roma, nel Liceo scientifico Morgagni, è stato scelto di avviare un periodo di sperimentazione abbandonando il sistema delle valutazioni in numeri. Vuol dire che gli studenti, durante le verifiche orali e i compiti scritti, non sono valutati dai docenti con i numeri, come invece succede in tutti gli istituti superiori.
Il progetto, inizialmente confinato a una sola classe, è stato adesso esteso a un’intera sezione e ci sono anche i primi ragazzi diplomati con assenza di voto.
La curiosità, attorno a un sistema così inedito nel nostro Paese, è tanta. C’è chi già immagina questo esempio come il futuro del sistema scolastico, chi invece lo guarda con scetticismo. Ma come funziona?
Gli studenti della sezione esente dalle votazioni vengono interrogati come tutti gli altri. Ma non ci sono voti per loro, quanto più giudizi da parte dei loro professori sul grado di competenze acquisite e sull’impegno. Si tratta più di una discussione tra le parti con il parere autorevole dell’insegnante che si prodiga anche a dare consigli per migliorare. Un voto però c’è, ed è quello che compare sulle pagelle alla fine del quadrimestre, ma anche in questo caso se ne discute sempre prima in classe.
L’obiettivo di questo approccio, già condiviso in parte dalle scuole elementari, dove il giudizio è espresso in livelli, è quello di liberare gli studenti dallo stress e dall’ansia dei voti. L’idea, invece, è nata da Enzo Arte, professore di matematica e fisica che ha proposto questa nuova modalità d’insegnamento all’interno del liceo.
Una scuola senza voti è possibile?
Rappresentando un unicum nel sistema del nostro Paese, quello del Liceo Morgagni è diventato un vero e proprio caso di studio in Italia, e più nello specifico del dipartimento di Pedagogia dell’Università La Sapienza. L’obiettivo è quello di monitorare il metodo senza voti per scoprirne pregi e difetti e valutare, successivamente, l’eventuale diffusione del sistema negli altri istituti del Paese.
Se si rivelerà vincente non possiamo saperlo, quello che sappiamo con certezza è che nel sistema scolastico finlandese, considerato il più virtuoso del mondo, non esistono voti. Gli studenti, infatti, sono monitorati dai docenti attraverso una serie di valutazioni che riguardano le singole competenze, i progressi e i livelli raggiunti e da raggiungere.
Gli alunni, quindi, non ricevono valutazioni numeriche fino ai 13 anni di età, dopo di che si passa a un sistema di votazioni soggettive. Il voto che viene dato dall’insegnante, infatti, si basa esclusivamente sulle capacità e sulle competenze dello studente e non su una scala generica e comune.