È stato uno degli scrittori di fantascienza più apprezzati, pare precursore della corrente dell’Avantpop: stiamo parlando di Philip K. Dick, autore di veri e propri capolavori del genere come – ad esempio – Il cacciatore di androidi da cui è stato tratto il film cult Blade Runner con Harrison Ford.
Ma non solo, perché nel corso della sua breve vita, ha dato forma a moltissime storie, capolavori della fantascienza e della narrativa. Una vita tormentata la sua, per tante ragioni diverse, dall’abuso di sostanze, al dolore per la perdita della sorella gemella a poche settimane dalla nascita.
La vita, l’opera, il genio di Philip K. Dick: i libri che ha scritto e le tematiche che ha affrontato nei suoi romanzi.
Indice
Philip K. Dick, la vita dello scrittore
Il 16 dicembre del 1928 a Chicago nasce Philip Kindred Dick, noto poi come Philip K. Dick: uno degli scrittori americani di maggiore fama del Novecento. Nasce con un parto prematuro insieme alla sorella gemella Jane Charlotte che, però, muore poche settimane dopo. Pare che questo fatto lo abbia accompagnato per tutta la vita, tanto da esprimere la volontà di essere seppellito con lei una volta sopraggiunta la morte.
I genitori dello scrittore divorziano quando lui è un bambino e a quel punto si trasferisce in California insieme alla madre, pare che già da piccolo fosse un lettore appassionato e che ascoltasse musica classica. Dopo gli studi si è iscritto all’università di Berkley, che non ha mai concluso.
Il suo primo racconto è datato 1947, mentre pare che si sia avvicinato alla fantascienza nel 1949. Il lavoro in un negozio di dischi e la scrittura sono due elementi fondanti di questi anni, il primo romanzo pubblicato è del 1955 e si intitola Il disco di fiamma. La sua vita artistica, però, non rimane legata unicamente a un genere ma Philip spazia anche nella narrativa. E arrivano anche i primi riconoscimenti come il Premio Hugo per La svastica sul sole libro datato 1962, poi si possono ricordare Noi marziani del 1964, Follia per sette clan del 1964 e Il cacciatore di androidi, uno dei suoi lavori più amati.
Questo libro, infatti, poi sarebbe diventato quel capolavoro del cinema che è Blade Runner di Ridley Scott con Harrison Ford, ma Philip K. Dick non riuscirà mai a vederlo sul grande schermo perché morirà prima. La sua opera letteraria è vastissima e comprende, anche, Tempo fuor di sesto, Ubik, In senso inverso, L’uomo dai denti tutti uguali, In questo piccolo mondo e La trasmigrazione di Timothy Arcer (ultimo volume della Trilogia di Valis), ma anche un numero impressionante di racconti.
Ci sono delle tematiche che ritornano nei suoi libri ma anche dei personaggi come la ragazza dai capelli scuri, gli alieni, le percezioni extrasensoriali e gli pseudomondi.
Le difficoltà di Philip k. Dick
Una vita travagliata, abbiamo detto, dedita alla scrittura ma anche segnata dalle difficoltà. Philip k. Dick – a quanto pare – prendeva farmaci per asma e tachicardia, oltre a questo faceva uso di anfetamine, che gli erano state prescritte dal medico. Forse uno dei momenti più difficili della sue esistenza è coinciso con il 1972 quando la quarta moglie lo lascia e un suo caro amico muore. Poi il trasferimento in Canada, il ricovero presso una comunità, il tentativo di tornare a Los Angeles e il quinto matrimonio. Quando anche l’ultima donna lo lascia piomba in un altro momento difficilissimo della sua vita, seguito da un altro ricovero.
Lo scrittore muore il 2 marzo del 1982 e viene seppellito accanto alla sorella gemella, morta a poche settimane di vita. Non ha mai visto Blade Runner, ma ne ha visitato il set.
Le donne di Philip K. Dick
Philip K. Dick si è sposato ben cinque volte, legami per lo più brevi. La prima delle sue mogli è stata Jeanette Marlin: il loro matrimonio è stato brevissimo ed è durato solamente da maggio a novembre del 1948 e della donna non si conosce praticamente nulla.
Kleo Apostolides è stata la seconda donna che lo scrittore ha sposato (il loro matrimonio è durato dal 14 giugno 1950 al 1959), che a quanto pare era una militante comunista. Sembra che il matrimonio sia andato in crisi con il trasferimento in un’area di campagna a nord di San Francisco.
È nel 1959 che Philip sposa la terza moglie Anne Williams Rubinstein, vedova, al momento delle nozze aveva già tra figlie e ne ha avuta una quarta – Laura Archer nata nel 1960 – proprio con lo scrittore. È lei, con cui è stato dal 1º aprile 1959 all’ottobre 1965 – l’autrice della sua biografia: Search for Philip K. Dick.
Naufragate anche queste nozze, Dick torna a vivere a San Francisco e nel 1966 sposa colei che è la quarta moglie: Nancy Hackett. I due hanno anche una figlia insieme Isa Dick Hackett. Mentre la quinta moglie è stata Leslie (Tess) Busby, il loro legame è durato dal 18 aprile 1973 al 1977: nel 1973 hanno accolto un figlio, Christopher Kenneth.
Le opere di Philip K. Dick trasformate in film e serie tv
Ci sono alcuni libri e racconti di Philip K. Dick che hanno ispirato una trasposizione cinematografica o televisiva. Oltre a Blade Runner di Ridley Scott, film cult che si basa su Il cacciatore di androidi, si può ricordare – ad esempio – Atto di forza con Arnold Schwarzegger che trae spunto dal racconto Ricordiamo per voi, mentre Screamers – Urla dallo spazio da Modello due.
Da citare anche, tra gli altri, Minority report di Steven Spielberg da Rapporto di minoranza (di cui è stata fatta anche una serie tv).
Questi sono solo alcuni dei tanti progetti in cui le sue storie hanno ripreso vita, ma la portata della sua influenza sulla cultura è stata ed è enorme e si riflette anche nel cinema e nella letteratura, nei fumetti e nella musica, in opere non specificatamente tratte dai suoi lavori.
Nel corso della sua carriera letteraria ha vinto o è stato candidato a premi prestigiosi del mondo della letteratura: il Premio Hugo come miglior romanzo lo ha ottenuto nel 1963 per La svastica sul sole, pubblicato nel 1962, ed è stato candidato altre due volte allo stesso riconoscimento. Mentre in diverse occasioni un suo lavoro è stato candidato al Premio Nebula.
Uno scrittore molto prolifico, capace di scavare nell’inconscio e nelle paure, nel futuro o nei mondi possibili: la vita e le opere di Philip K. Dick hanno lasciato il segno.